Concorsi più snelli e lavoro agile, rivoluzione PA al via  

Il Coronavirus sta ridisegnando interi settori e categorie: la strada del cambiamento (in meglio) è ufficialmente aperta

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Redazione

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Il suo cattivo funzionamento frena l’economia e i cittadini si sono ormai arresi: il grado di fiducia e di soddisfazione è tra i più bassi di tutta Europa. Stiamo parlando della nostra Pubblica Amministrazione (PA) che, come ha segnalato poco tempo fa,  l’Ufficio studi della CGIA, da risorsa sta diventando il vero problema del Paese.

“Secondo uno studio presentato qualche mese fa – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la PA ammonta a 57 miliardi di euro. Pari a 3 punti di PIL, questa spesa costituisce un freno allo sviluppo, agli investimenti e all’occupazione, penalizzando soprattutto le PMI”.

Ormai non è più mistero che il coronavirus sta ridisegnando interi settori e categorie: la strada del cambiamento è ufficialmente aperta. Semplificazione, d’ora in poi, sarà la parola d’ordine, come del resto ha sottolineato in più occasione il Ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone. 

CONCORSI “SNELLI” – Procedure concorsuali più rapide e informatizzate, un reclutamento più uniforme sul territorio, una valorizzazione delle nuove competenze, a partire da quelle trasversali e digitali. E’ stato elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica il bando-tipo per il personale di Area II. Ma è solo un primo passo: secondo quanto recita una nota a breve sara’ pubblicato anche il bando-tipo per il reclutamento di personale di Area III.

I bandi-tipo sono un modello di riferimento per le assunzioni nella Pubblica amministrazione, pensati per semplificare e omogeneizzare, appunto, le modalità  di reclutamento sul territorio. Le innovazioni radicali riguardano innanzitutto il metodo: presentazione della domanda di partecipazione al concorso tramite SPID, svolgimento delle prove in modalità decentrata e attraverso l’utilizzo di tecnologia digitale, si legge, possibilità per la commissione esaminatrice e le sottocommissioni di svolgere i propri lavori in modalità telematica, garantendo comunque la sicurezza e la tracciabilità delle comunicazioni, secondo la normativa vigente.

RIVOLUZIONE AL VIA – Il cambiamento, però, non si ferma qui: spazio alle competenze trasversali, tecniche e attitudinali. Inoltre, alla commissione esaminatrice possono essere aggregati membri aggiuntivi per la valutazione delle conoscenze e competenze linguistiche, informatiche e digitali.

“L’obiettivo è quello di accrescere l’efficienza dell’organizzazione e dell’azione amministrativa, tenendo conto dell’esigenza di assicurare la migliore organizzazione del lavoro, assecondando la necessita’ di dislocare le prove sui territori con un’informatizzazione completa, dalla fase dell’iscrizione fino alla pubblicazione delle graduatorie”, spiega il Ministro per la PA, Fabiana Dadone.