E’ in arrivo a giugno una mensilità più ricca per 512mila famiglie beneficiare dell’assegno unico, mentre 378mila di loro avranno delle piccole decurtazioni.
Nel mese di maggio sono infatti partiti i nuovi meccanismi di ricalcolo dell’assegno unico da parte dell’Inps, che hanno portato a ritardi nelle erogazioni delle somme provocando qualche disagio alle famiglie ormai abituate a ricevere intorno metà mese il contributo per i figli direttamente sul conto corrente.
Di quanto aumenta e di quanto diminuisce l’assegno
Le modalità di ricalcolo dell’assegno unico – che riguardano 900 mila famiglie, ovvero il 16% dei beneficiari totali – si conosceranno a partire dal 10 giugno accendendo sul sito dell’Inps con le proprie credenziali (Spid o carta di identità elettronica) nel servizio online.
Per 512mila famiglie si tratta di assegno più ricchi: si parla di un totale di circa 140 milioni di euro in più da parte dell’Inps, ovvero in media 272 euro a famiglia.
Per altri 378 mila nuclei è prevista una restituzione totale di 15 milioni di euro, ovvero una riduzione dell’assegno per ogni famiglia di 41 euro in media. La cifra verrà rateizzata in modo tale che ognuna non superi un quinto del debito totale.
I motivi del ricalcolo
L’Inps ha spiegato che la rielaborazione era necessaria per adeguare automaticamente gli importi dell’assegno, come previsto dall’ultima legge di Bilancio, e specifica nel messaggio n. 1947 del 26 maggio 2023 alcuni dei motivi che portano al ricalcolo dell’Assegno Unico. Ecco le cause principali:
- variazioni della DSU;
- liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, il cosiddetto premio alla nascita, sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
- maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita;
- importi liquidati sulla base di valori di Isee del nucleo familiare dichiarati, che risultano incoerenti con i dati in possesso dalla Struttura Inps territorialmente competente a seguito di accertamenti;
- conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’Isee 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
- eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;
- rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili;
- ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
- ricalcolo degli importi dell’assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo Isee del minore;
- importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo, ovvero 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni.
Chi deve restituire i soldi
Le famiglie che non hanno ancora provveduto all’aggiornamento dell’Isee entro il 30 giugno, avranno diritto solo alla quota minima e dovranno restituire eventuali importi erogati in eccesso. Tra i casi di ricalcolo vi sono il riconoscimento degli importi della settima e ottava mensilità di gravidanza e i casi delle famiglie monogenitoriali. Un genitore single, infatti, nonostante sia lavoratore, non rientra nella casistica prevista per ricevere una maggiorazione.
Non sarà necessario restituire fisicamente i soldi all’Inps. Il recupero avverrà attraverso un conguaglio sui prossimi assegni, suddiviso in più tranche, a partire da maggio 2023.
Attenzione a email ed sms dall’Inps
L’Inps ha assicurato che le persone interessate saranno tempestivamente informate tramite sms ed e-mail riguardo all’aumento o alla riduzione dell’assegno unico e potranno approfondire le modalità di calcolo contattando il contact center o recandosi direttamente alle sedi dell’istituto. Tuttavia, l’Inps comunicherà il suo modello di calcolo il prossimo 10 giugno in relazione alle modifiche apportate all’assegno unico.