Fumo sempre più diffuso tra i giovani in Italia: ne fa uso il 30%

Il consumo di tabacco non diminuisce abbastanza in fretta in Italia: consumo ancora alto tra i giovani

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), diffusi in occasione della giornata internazionale senza tabacco, i fumatori in Italia stanno calando troppo lentamente. Dal 30% della popolazione fumatrice nel 2008 si è passati al 24% nel 2024, una diminuzione sensibile ma con sacche di resistenza ancora molto diffuse all’interno di vari strati della popolazione.

Nella nuova ricerca dell’Iss viene sottolineato anche l’impatto che il tabacco ha sui giovani. Il 30% degli studenti tra i 14 e i 17 anni fuma, i controlli sulla vendita sono ancora largamente insufficienti e si sta diffondendo molto rapidamente il multiconsumo: l’utilizzo contemporaneo di sigarette tradizionali e altri prodotti elettronici.

I dati sul fumo della nuova ricerca dell’Iss

Il calo dei fumatori in Italia continua ad essere molto lento. Nonostante le campagne contro il fumo, le ultime ricerche dell’Istituto superiore di Sanità segnalano che ancora quasi un italiano su quattro consuma tabacco. Il 17% della popolazione invece dichiara di aver fumato in passato ma di essere riuscita a smettere:

“Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente. Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24%. Questo processo va accelerato puntando sulla prevenzione, che deve partire dalle scuole. Sono infatti proprio le scuole uno dei luoghi principali in cui costruire una socialità tra i bambini e ragazzi che punti a promuovere stili di vita sani, come l’abitudine a non fumare” dichiara il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Rocco Bellantone.

In Italia fumano molto di più gli uomini (28%) che le donne (21%), e sono le regioni del centro-sud, come Umbria e Campania, quelle in cui si trova la maggiore concentrazione di persone che fanno uso di sigarette. Aumenta però anche il consumo di prodotti non tradizionali, come quelli elettronici, spesso in combinazione con quelli tradizionali, dando vita al fenomeno del multiconsumo, prima sconosciuto.

Il fumo tra i giovani: situazione in peggioramento

Allarmante, secondo l’Istituto superiore di Sanità, la situazione tra i più giovani. Ben il 30% degli studenti tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso di prodotti a base di tabacco durante il mese precedente all’indagine, con una leggera prevalenza delle ragazze nei confronti dei ragazzi. Raddoppia, tra chi fuma, i fenomeno del consumo multiplo, con oltre il 64% degli intervistati che ammette di aver consumato prodotti contenenti nicotina sia in forma tradizionale che elettronica.

“l’Oms ha scelto come slogan per la giornata di quest’anno ‘Proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco‘. Non bisogna dimenticare che la nicotina è una sostanza che dà dipendenza, e che ci sono evidenze degli effetti negativi per la salute anche dall’uso di questo tipo di dispositivi” afferma Simona Pichini che dirige il Centro Nazionale Dipendenze e Doping Iss.

“L’uso composito è una sfida per la salute pubblica perché non si può escludere che la combinazione di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con e senza nicotina, si traduca in aumento del rischio per la salute” aggiunge Giovanni Capelli, direttore del Centro Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute Iss (CNAPPS).

Le ricerche segnalano anche una seria mancanza di controlli al livello delle vendite. In Italia è proibito per i minori di 18 anni acquistare prodotti a base di tabacco, ma la maggior parte dei 6.000 ragazzi intervistati afferma di aver acquistato sigarette o prodotti elettronici di persona.