La Cina ha ufficializzato poco più di 5 mila morti di Covid dall’inizio della pandemia di Covid a fine 2019, con i primi casi noti di infezione nella città di Wuhan. L’uso combinato di lockdwon su larga scala, tamponi di massa e isolamento obbligatorio, la cosiddetta politica Zero Covid, avrebbe permesso al Paese di combattere efficacemente il virus. Con un numero di contagi e decessi ben al di sotto di molti Paesi occidentali, compreso il nostro. In Italia si contano infatti oltre 183 mila vittime del coronavirus. Ma la realtà potrebbe essere ben diversa. E con la caduta delle limitazioni, la potenza orientale potrebbe trovarsi a fare i conti con l’inverno peggiore di sempre.
Morti di Covid in Cina non segnalati dalle autorità: cosa non torna
Secondo i più informati, starebbero aumentando notevolmente, nelle camere ardenti e nei crematori di Pechino, gli arrivi di salme di persone morte con positività al virus. Questo nonostante le autorità non riportino l’esistenza di nuove vittime del Covid da settimane. La capitale cinese sta affrontando la peggiore ondata di sempre dopo la caduta delle misure più stringenti della politica Zero Covid in seguito alle proteste dei cittadini di cui vi abbiamo parlato qua. Gli ultimi morti rilevati nel Paese risalgono al 4 dicembre, mentre nella città addirittura al 23 novembre.
Anche in Cina, come in Italia, chiunque muoia con un tampone positivo è classificato come vittima del virus, anche se questo non è una causa diretta della morte del paziente. Tuttavia sono in molti a sospettare che sia arrivata un ordine dall’alto per occultare il vero numero di decessi. Le autorità sanitarie avrebbero iniziato a classificare diversamente le morti.
Secondo i lavoratori dell’azienda statale di onoranze funebri Dongjiao di Pechino, solo lo scorso mercoledì sarebbero stati cremati 150 corpi. Ben 30 o 40 di essi avrebbero avuto il Covid perché, hanno dichiarato i dipendenti ai media indipendenti, molti di questi sarebbero arrivati all’interno di sacchi isolanti e sarebbero state avviate le procedure speciali ad alta priorità destinate ai positivi al coronavirus.
Ci sarebbero 6 volte più funerali del normale in Cina: i sospetti
Le bare trasportate nella capitale cinese sarebbero oltre sei volte il normale. Una situazione che richiama i dubbi del 2020, quando il numero dei morti percepiti dagli operatori del settore delle pompe funebri e quello dichiarato dalle autorità sembravano diverse. A portare avanti un’inchiesta questa volta è stato il Financial Times, che si è rivolto non solo ai crematori, ma anche alle residenze per gli anziani e agli ospedali. Scoprendo prove di persone morte con il virus negli ultimi giorni, e mai segnalate dal Governo cinese.
Nei reparti starebbero morendo molte più persone del normale. La conferma definitiva dell’elevato numero di vittime in questo periodo è arrivata però dagli autisti dei carri funebri. Che avrebbero dichiarato di trasportare ciascuno tra le 20 e le 30 bare al giorno, rispetto alle 4 o 5 della norma.
E mentre il Paese fa i conti con l’ondata peggiore di sempre, in Italia la situazione è decisamente migliore. Ma attenzione. I sintomi del Covid sono cambiati, come vi abbiamo spiegato qua. Da noi potrebbe presto arrivare il vaccino stagionale, come annunciato dall’Ema. Qua tutti i dettagli.