Cioccolatini con larve di insetto, noto marchio ritira lotti dal commercio

Il ministero della Salute ha disposto il richiamo dal commercio per due lotti di gianduiotti e cremini per la possibile presenza di "plodia allo stato larvale"

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Due lotti di gianduiotti e cremini Pernigotti sono stati ritirati dagli scaffali di supermercati e negozi di alimentari per il rischio di contaminazione dalle cosiddette “farfalline della farina”. Il ministero della salute ha diffuso a scopo precauzionale il richiamo dal commercio dei cioccolatini a seguito della segnalazione da parte della nota azienda italiana di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, della possibile presenza degli insettini innocui per l’uomo, presenti solitamente nella pasta, nel pane e altri alimenti di origine vegetale.

Pernigotti, possibile presenza di “farfalline della farina” nei cioccolatini: la segnalazione

Il dicastero della Sanità ha diffuso la comunicazione di rischio per la “possibile presenza di corpi estranei” nei due lotti dei prodotti, nel caso specifico per “contaminazione da plodia allo stato larvale”. Oltre al ritiro dal commercio, dal ministero è arrivata la raccomandazione ai clienti di non consumare i cioccolatini e di riportare le confezioni indicate, eventualmente in loro possesso, nel punto vendita in cui sono state acquistate.

I lotti interessati dalla segnalazione sono i pacchetti da 150 grammi di:

  • Gianduiotto classico, praline di cioccolato alle nocciole gianduia, Pernigotti 1860, con i numeri di lotto L4D 10.04.24, L4D 13.04.24 e L4D 19.04.24 e scadenze (termini minimi di conservazione, Tmc) 10/04/2024, 13/04/2024 e 19/04/2024;
  • Cremino classico, praline al cioccolato al latte e alla nocciole gianduia con farcitura alla nocciola, Pernigotti 1860, con i numeri di lotto L4D 13.04.24, L4D 14.04.24 e L4D 17.04.24 e scadenze (Tmc) 13/04/2024, 14/04/2024 e 17/04/2024.

Pernigotti, possibile presenza di “plodia allo stato larvale” nei cioccolatini: cos’è

Dopo i casi di listeria in Italia, la paura è tanta. Ma l’allerta alimentare per la presenza di questi corpi estranei in questi prodotti non costituisce un pericolo sanitario, in quanto la plodia non è considerata un parassita per l’uomo. Anche se sempre più allergie e intolleranze si stanno sviluppando a causa del cambiamento climatico.

Conosciuta con diversi nomi come appunto “Farfalline della farina”, “Tignola fasciata del grano”, “Camola”, “Tarma del cibo o della pasta”, la Plodia interpunctella è un insetto appartenente all’ordine dei lepidotteri e alla famiglia dei piralidi.

Il suo sviluppo si manifesta prevalentemente in alimenti di origine vegetale come pasta, riso, farina (anche di grillo), granaglie, spezie, frutta secca, cereali, legumi, biscotti, spezie, zucchero, semi e anche cibo per animali, o ancora (come in questo caso) cioccolato e cacao. L’insettino infestante si diffonde rapidamente approfittando della non perfetta conservazione degli alimenti appena elencati in forma sfusa o in confezioni danneggiate e bucate.

In caso di presenza di larve o farfalline, oppure delle piccole uova che possono apparire sotto forma di elementi filamentosi simili alle ragnatele, i prodotti sono da buttare anche per evitare che si diffondano nel resto della dispensa.

Il primo modo per impedire la comparsa delle farfalline è prevenire la formazione di un ambiente favorevole alla loro riproduzione, innanzitutto conservando gli alimenti in confezioni chiuse e, se aperte e non richiudibili, trasferendo il contenuto in contenitori con tappi ermetici: in questa maniera si impedisce all’insettino di cibarsene.

In ogni caso è buona regola svuotare e pulire regolarmente la dispensa per eliminare rimasugli e briciole che possano rappresentare un principio di infestazione delle tarme. Un rimedio naturale può essere la pulizia con una soluzione di acqua tiepida e aceto, oltre alle foglie di alloro che con il loro odore allontanano le farfalline della farina. In alternativa si possono utilizzare delle trappole ai feromoni.