Allarme Vespa orientalis, “è pericolosa”: dove si trovano i nidi

Il Comune di Roma ha diramato un avviso ai cittadini romani per segnalare avvistamenti dei nidi che vanno sempre più moltiplicandosi

Si moltiplicano le segnalazioni della presenza di vespe orientali nel Comune di Roma, che deve fare fronte a un'”invasione” di questi imenotteri, più aggressivi delle vespe comuni. Attirata dai rifiuti, che nella Capitale rappresentano una vera e propria emergenza, e dalle temperature medie sempre più alte, questa specie non veniva avvistata in città dagli anni ’50. Al Sud Italia è più diffuso, ma adesso sta facendo la sua apparizione più a nord.

Vespa orientalis a Roma: l’intervento del Comune

La prova che a Roma quella della Vespa orientalis rischi di diventare un’emergenza è l’avviso diramato dal Campidoglio nel quale raccomanda ai cittadini di fare presente l’eventuale scoperta di nidi, tramite il numero verde della Protezione civile messo a disposizione allo scopo (800 854 854).

Le vespe nidificano nelle intercapedini delle finestre, sotto i tetti, nelle fessure e i buchi dei lavori edili, negli edifici disabitati e nei parchi, ma il Comune può intervenire soltanto nelle aree pubbliche in quanto ogni abitazione e stabile privato è sotto la responsabilità dei proprietari.

“Le segnalazioni devono contenere informazioni utili a localizzare i nidi per la successiva rimozione –  si legge dalla pagine Facebook del Comune di Roma – quelle relative alla presenza di sciami invece saranno trasferite al ‘Servizio Valorizzazione della Biodiversità. Lotta alle specie Sinantrope’ che con AMA valuterà il ricorso a insetticidi e disinfestanti.

Soltanto il 1° settembre le chiamate al numero della Protezione sono state 389, delle quali però 277 riguardo abitazioni private.

Ad aumentare il rischio di entrare a contatto con la Vespa orientalis si aggiunge il ritorno a scuola a settembre: secondo l’etologo e zoofilo naturalista, Andrea Lunerti, “gli istituti non sono frequentati da giugno. C’è la possibilità che la Vespa orientalis abbia approfittato per nidificare“.

Già da luglio, l’esperto si è occupato di eliminare quindici nidi dopo essere stato contattato da privati e ha potuto toccare con mano il livello di diffusione di questo imenottero. Nell’ultima settimana molte segnalazioni sono arrivate dalle zone centrali della Capitale come il Municipio I, il Municipio II, fino ai quartieri di Monteverde, Prati e Villa Pamphilj.

Vespa orientalis, rischi e come riconoscerla

La Vespa orientalis, conosciuta anche come calabrone orientale, è una delle tre specie di vespa attualmente presenti in Europa. A differenza di quelle comuni si più riconoscere per la tinta intensamente rossiccia quasi uniforme, con una larga banda gialla nell’addome e una macchia sulla testa.

Il veleno della Vespa orientalis è del tutto simile a quello di un calabrone, ma secondo gli esperti la specie è più aggressiva di altri imenotteri e per questo costituisce un pericolo maggiore per la popolazione allergica al veleno di vespe, api e calabroni.

“Questa vespa, secondo la mia esperienza, è solita nutrirsi di rifiuti organici e in putrefazione come un avanzo di carne. E come cinghiali o topi anche la Orientalis può essere attirata dall’immondizia” ha spiegato ancora Lunerti.

“L’insetto è pericoloso per la puntura che può causare intossicazione al fegato. E mentre il calabrone è pericoloso perché agisce sui centri nervosi, la vespa orentalis è epatotossica” spiegano dal Comune di Roma, precisando che non c’è nessun rischio per la vita delle persone, ma come la vespa comune la sua puntura può provocare intossicazione nei bambini e negli anziani e soprattutto può rappresentare un pericolo per i soggetti predisposti a choc anafilattici.