Nudge, la spinta gentile per controllare i consumi d’acqua (e non solo)

Oltre a promuovere comportamenti più sostenibili, l’intervento comportamentale ha migliorato anche la fidelizzazione dei clienti

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Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

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In italiano potremmo definirla “spinta gentile”. È la strategia che aiuta a fare scelte potenzialmente in grado di influire positivamente ben oltre le persone che le compiono ma anche sul mondo che le circonda. E con un vantaggio per l’ambiente.
Se non ci credete, provate a rileggere lo studio pubblicato su Journal of Environmental Economics and Management e guidato dal ricercatore CMCC Jacopo Bonan. La ricerca mostra che il nudge, ovvero un intervento comportamentale basato su informazioni personalizzate, può incoraggiare le famiglie a ridurre non solo il consumo di acqua, ma anche quello di elettricità. Come? Grazie ad un semplice ed economico report su misura.

Cosa mostra la ricerca

Lo studio dimostra che il nudge per il risparmio idrico ha ridotto i consumi domestici d’acqua del 2,4% in due anni. Il “nudge” sull’acqua ha ridotto anche l’uso di elettricità dell’1,7%, dimostrando che piccoli interventi comportamentali possono influenzare più risorse. Combinato con ulteriori “nudge”, il consumo d’acqua è calato dell’1,4% e quello di elettricità dello 0,5% in due anni.
Le famiglie che hanno ricevuto il report sull’acqua hanno mostrato una minore propensione a disdire i contratti di fornitura (-2,8% per il gas, -3% per l’elettricità), evidenziando un valore aggiunto anche per le aziende. Gli effetti si sono mantenuti per due anni, a dimostrazione della durabilità del cambiamento comportamentale.

La ricerca si è basata su un esperimento controllato randomizzato di due anni, condotto in collaborazione con un’azienda multiutility italiana. Le famiglie hanno ricevuto report personalizzati che confrontavano i loro consumi idrici con quelli dei vicini, accompagnati da suggerimenti per risparmiare acqua. I risultati sono interessanti: le famiglie che hanno ricevuto il report hanno ridotto i consumi d’acqua dell’1,4% e quelli di elettricità dello 0,5%. Ancora più rilevante, per chi ha ricevuto solo il report sull’acqua (senza altri “nudge”), la riduzione è stata del 2,4% per l’acqua e dell’1,7% per l’elettricità. Oltre a promuovere comportamenti più sostenibili, l’intervento ha migliorato anche la fidelizzazione dei clienti: le disdette dei contratti gas sono diminuite del 2,8% e quelle dell’elettricità del 3%.

Non bisogna esagerare

Lo studio, come segnala il CMCC, evidenzia anche un importante limite: quando le famiglie hanno ricevuto simultaneamente più “nudge” (per acqua, elettricità e gas), l’efficacia complessiva di ciascun intervento è diminuita. Secondo gli autori, un sovraccarico di messaggi comportamentali può saturare l’attenzione limitata delle persone e ridurne la capacità di agire.

“Negli ultimi anni, l’uso di interventi comportamentali per promuovere azioni pro-ambientali è cresciuto significativamente e la nostra ricerca contribuisce a questo filone in espansione”

spiega Bonan.

“Tuttavia, sebbene gli interventi comportamentali siano attraenti per il loro rapporto costi-benefici, da soli non possono guidare i profondi cambiamenti sistemici necessari per raggiungere gli obiettivi climatici. Sono indispensabili politiche più ambiziose che rimodellino gli incentivi”.

In ogni caso, la ricerca offre spunti preziosi per la progettazione di interventi efficaci, basati sulle scienze comportamentali, in grado di aiutare le famiglie a risparmiare denaro, ridurre l’impronta ambientale e rafforzare le strategie di coinvolgimento delle imprese.

Il nudge nelle scelte alimentari

Non è la prima volta che il mondo dei consumi prova a valutare l’impatto della “spinta gentile” sulle scelte. Qualche tempo fa una ricerca apparsa su Appetite, ha riportato gli esiti di uno studio basato sul valore del nudge nell’ambito dell’individuazione e dell’acquisto di prodotti alimentari che prevedano nel loro percorso fino al bancone del supermarket un’attenzione particolare al benessere degli animali.

La ricerca è stata realizzata da esperti dell’Università di Bonn e del Politecnico di Monaco di Baviera. La strategia è stata proposta in un supermercato virtuale, anche per vedere come e quanto si poteva implementare la scelta di prodotti che si producano nel pieno rispetto della salute degli animali. Risulta difficile infatti far passare questa scelta oltre quella che si è ormai creata come una nicchia di consumatori.
La ricerca si è proposta proprio questo obiettivo. I ricercatori hanno utilizzato due supermercati digitali sotto forma di simulazioni 3D con grafica basata sui moderni videogiochi. I clienti hanno visto gli scaffali in prima persona e hanno potuto prendere ed esaminare i prodotti da tutti i lati, inserirli nel carrello e infine acquistarli. I ricercatori hanno diviso i soggetti del test in due gruppi. Ad un gruppo è stato chiesto di fare la spesa in un supermercato convenzionale, mentre l’altro gruppo ha visitato un supermercato che proponeva tecniche di nudge., come impronte di animali che guidavano verso prodotti con particolare attenzione al benessere degli animali come carne, latte e uova proposti in aree specifiche.

Risultato: grazie a questo ed altre strategie il gruppo di nudging ha selezionato in media prodotti per il benessere degli animali quasi il doppio rispetto al gruppo di controllo. Attenzione: siamo sempre in un mondo virtuale. E non bisogna dimenticare che nelle scelte la variabile prezzo appare di grande importanza.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.