Nella quarantottesima settimana del 2025 l’incidenza delle infezioni respiratorie acute in Italia continua a crescere. Il bollettino RespiVirNet, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, registra un incremento rispetto alla settimana precedente, confermando la fase espansiva tipica del periodo invernale. Il monitoraggio si basa sul nuovo protocollo operativo, che amplia la definizione dei casi e consente una lettura più completa della circolazione virale sul territorio.
Indice
Incidenza e andamento nazionale
L’incidenza complessiva sale a 9,34 casi ogni mille assistiti, un valore in crescita rispetto ai 8,96 casi della settimana precedente. Si tratta di uno dei livelli più alti della stagione 2025-2026 e riflette l’intensificazione della circolazione dei virus respiratori, favorita dall’arrivo del freddo e dall’aumento delle occasioni di contatto al chiuso.
Il rialzo è determinato da una co-circolazione di diversi agenti patogeni. I virus influenzali mostrano un ruolo crescente, affiancati da Rhinovirus, Adenovirus e altri virus respiratori stagionali. Come indicato dall’ISS, questa pluralità di infezioni contribuisce a un quadro epidemiologico eterogeneo, senza un unico responsabile predominante.
Il nuovo sistema di sorveglianza tiene conto anche di un ventaglio più ampio di diagnosi, motivo per cui i dati sono più sensibili alle variazioni settimanali. Resta comunque evidente la tendenza al rialzo, coerente con l’andamento osservato negli ultimi anni.
Le fasce d’età più colpite
Il bollettino conferma che i più piccoli sono ancora la fascia d’età più colpita. L’incidenza tra i bambini da 0 a 4 anni raggiunge 30,12 casi ogni mille assistiti, un valore che rimane nettamente superiore rispetto al resto della popolazione. Distribuzione per età (per 1.000 assistiti):
- 0-4 anni: 30,12
- 5-14 anni: 10,28
- 15-24 anni: 8,92
- 25-44 anni: 10,11
- 45-64 anni: 7,54
- 65+ anni: 5,32
Le fasce centrali della popolazione adulta mostrano un incremento lieve ma costante, mentre gli over 65 registrano un’incidenza inferiore rispetto ai bambini ma comunque in crescita, segnalando l’importanza della vaccinazione contro influenza e Covid-19 per le categorie più fragili.
La situazione nelle regioni
Le differenze territoriali continuano a essere marcate. Anche nella settimana 48 la Sardegna è la regione con l’incidenza più elevata, pari a 14,55 casi ogni mille assistiti, seguita da Lombardia (9,78‰) e Sicilia (9,66‰). Le regioni del Centro registrano valori più moderati ma comunque in aumento.
| Regione / Provincia Autonoma | Incidenza (per 1.000 assistiti) |
|---|---|
| Abruzzo | 10,82 |
| Basilicata | 6,61 |
| Campania | 10,21 |
| Emilia-Romagna | 9,05 |
| Friuli Venezia Giulia | 8,47 |
| Lazio | 8,95 |
| Liguria | 7,12 |
| Lombardia | 9,78 |
| Marche | 9,15 |
| Molise | 4,59 |
| Piemonte | 9,87 |
| Provincia Autonoma di Bolzano | 6,14 |
| Provincia Autonoma di Trento | 4,98 |
| Puglia | 9,41 |
| Sardegna | 14,55 |
| Sicilia | 9,66 |
| Toscana | 7,92 |
| Umbria | 5,03 |
| Valle d’Aosta | 6,26 |
| Veneto | 8,71 |
| Calabria | dati non disponibili |
Il panorama virologico
Nel flusso ospedaliero si osserva un aumento dei tassi di positività per i virus influenzali, mentre i Rhinovirus restano ancora tra i più rilevati. La prevalenza varia di settimana in settimana, ma influenza e Rhinovirus continuano a essere i principali protagonisti sia nella comunità sia negli ospedali.
Per SARS-CoV-2 i tassi più elevati rimangono concentrati nella fascia over 65, coerentemente con i dati storici delle ultime stagioni invernali e con la raccomandazione delle autorità sanitarie di vaccinarsi contro Covid-19 e influenza.
Quando arriverà il picco
Secondo le valutazioni epidemiologiche internazionali, il picco delle infezioni respiratorie potrebbe collocarsi tra fine dicembre e inizio gennaio. L’andamento attuale è simile a quello osservato in alcune stagioni recenti, caratterizzate da un anticipo dei casi e da una circolazione sostenuta del ceppo influenzale A/H3N2. Il bollettino ISS ricorda inoltre che resta attiva la sorveglianza sulle varianti emergenti, che potrebbero influenzare l’evoluzione dell’epidemia.