Integratori, allerta in Giappone: 81 morti potenzialmente per gli anti-colesterolo. In Italia non sono commercializzati

In Giappone, 81 morti e 76 casi sospetti legati a integratori anti-colesterolo della Kobayashi Parma. In Europa e in Italia non vengono venduti

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

In Giappone è scoppiato un enorme scandalo sanitario legato agli integratori alimentari anti-colesterolo contenenti riso rosso fermentato e prodotti dalla Kobayashi Pharmaceutical. La società ha confermato che 81 persone sarebbero decedute dopo aver consumato questi integratori e sta attualmente esaminando altri 76 casi di decessi sospetti. La notizia è stata resa nota dopo che, nel mese di aprile 2024, erano stati segnalati cinque decessi correlati al consumo dei medesimi prodotti.

Al momento in Italia sembra che non ci siano problemi, dal momento che i prodotti non sono commercializzati né in Italia né in Europa, Inghilterra compresa.

Il ritiro dal mercato e le indagini

A seguito dei numerosi decessi e delle segnalazioni di intossicazione, la Kobayashi Pharmaceutical ha ritirato dal mercato gli integratori alimentari anti-colesterolo incriminati. Secondo le autorità sanitarie, circa 300 mila lotti di prodotti sono stati richiamati. L’allarme è scattato dopo che, ad aprile, 166 persone sono state ricoverate in ospedale per intossicazione a seguito dell’assunzione degli integratori.

Il 26 ottobre 2023, la società è stata sottoposta a indagini, ma i risultati delle stesse non sono ancora stati divulgati dal Ministero della Salute giapponese. La Kobayashi Pharmaceutical ha dichiarato che una sostanza “non intenzionale” presente nei lotti di integratori prodotti tra luglio e ottobre dell’anno precedente potrebbe essere la causa delle intossicazioni.

L’identificazione dei numeri di serie sugli integratori acquistati dalle vittime ha rafforzato l’ipotesi che questa sostanza indesiderata sia finita nei prodotti ritirati dal mercato. La comunità giapponese è sconvolta dalla portata di questa tragedia, che ha messo in luce gravi lacune nei controlli di qualità e sicurezza alimentare.

Le dichiarazioni ufficiali

Secondo il Japan Times, la Kobayashi Pharmaceutical ha comunicato che sta collaborando strettamente con le autorità sanitarie per identificare l’origine della contaminazione e prevenire ulteriori incidenti. Il processo di indagine è ancora in corso e molte domande restano senza risposta.

Misure precauzionali

Nel frattempo, le autorità sanitarie hanno emesso avvisi alla popolazione per evitare l’acquisto e il consumo di integratori alimentari non certificati. La vicenda ha anche portato a un incremento delle richieste di regolamentazione più severa e controlli più stringenti sui prodotti alimentari e integratori sul mercato giapponese.

C’è un pericolo concreto per l’Italia?

Lo scorso aprile, Kobayashi Healthcare Europe Limited ha rilasciato una nota ufficiale per chiarire che non produce, importa o distribuisce prodotti alimentari contenenti “Beni-Koji” nel Regno Unito e nell’Unione Europea. I marchi di punta dell’azienda, come Cura-Heat, Kool ‘n’ Soothe, Clearwipe e Hothands, sono totalmente privi di questo ingrediente.

I prodotti con Beni-Koji sono destinati principalmente al mercato giapponese. La decisione di richiamare volontariamente “Beni-Koji Cholestehelp” è arrivata in seguito a segnalazioni di gravi problemi di salute. La società invita i consumatori a interrompere immediatamente l’uso dei prodotti e a contattare l’azienda per le procedure di reso.

Questa misura precauzionale è stata adottata per garantire la sicurezza dei clienti, sebbene l’esatta correlazione tra il prodotto e i problemi di salute segnalati sia ancora oggetto di indagine.

Attualmente, non ci sono indicazioni che tali prodotti siano commercializzati in Italia o nel resto d’Europa, confermando così l’assenza di rischio per i consumatori europei. Qui la lista degli integratori ritirati lo scorso anno dal Ministero della Salute.