Il record di Vladimir Luxuria: prima transgender in un Parlamento europeo

L'eredità politica di Vladimir Luxuria va oltre il ruolo di parlamentare: la diva della tv e dell'attivismo LGBTQ+ è stata d'esempio per un'intera comunità

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Tra le personalità più conosciute del nostro Paese c’è sicuramente Vladimir Luxuria. Non tutti ricordano o sanno che l’attivista, attrice, scrittrice, opinionista e direttrice artistica ha un passato da parlamentare che le è valso un importante record: è stata la prima persona transgender a sedere sugli scanni di un parlamento europeo. Foggiana, classe ’65, negli anni è stata capace di dividere pubblico e base elettorale grazie a dichiarazioni forti e idee progressiste. Ma quale è stata la vera eredità politica di Vladimir Luxuria?

Vladimir Luxuria e l’impegno da attivista LGBTQ+

L’impegno sociale si manifesta già dagli anni ’80 quando, una volta trasferitasi a Roma, Vladimir Luxuria inizia a frequentare il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, diventandone direttrice artistica nel 1993 e creando la celebre serata Muccassassina. L’evento diventa ben presto uno dei più noti della Capitale e della Penisola, un vero punto di riferimento per la comunità LGBTQ+.

Il 2 luglio 1994 si tiene, sempre a Roma, il primo Pride italiano, organizzato proprio dall’attivista, da uno dei fondatori del circolo Vanni Piccolo e da quella che sarebbe diventata più avanti la presidente del Mario Mieli stesso, Imma Battaglia. Partecipano circa 10mila persone. Numeri esigui rispetto a quelli di oggi, che ben delineano l’importanza di quell’evento di rottura per la cultura del Belpaese.

Vladimir Luxuria intensifica la sua attività politica e civile collaborando con importanti quotidiani e radio, diventa madrina dei Pride che iniziano a essere organizzati in tutta Italia e si batte per i diritti della comunità, diventando presto un personaggio di riferimento per tutte le persone queer.

È in tv che diventa nota al grande pubblico, grazie alle ospitate al Maurizio Costanzo Show su Canale 5 e ad altri importanti talk e programmi di approfondimento. All’apice della fama viene candidata tra le fila di Rifondazione Comunista per le elezioni amministrative del 2006. Il suo nome tra le liste fa discutere in Italia e in tutta Europa.

La breve carriera in Parlamento di Vladimir Luxuria

Complice una profonda riservatezza sulla propria identità di genere, percepita come ambiguità dalla stampa generalista e da un popolo dal complicato rapporto con i gender studies e le tematiche correlate, Vladimir Luxuria viene addirittura considerata una drag queen da Reuters, che titola sulla performer che vuole entrare in Parlamento e pretende di essere presa seriamente.

Si moltiplicano i paragoni con la pornodiva Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, la cui carriera da deputata a ridosso della fine della Prima Repubblica è ancora fresca nella memoria degli italiani. L’attivista foggiana ha poco in comune con l’attrice hard ungherese, se non l’essere un personaggio scomodo in mezzo al perbenismo imperante dei salotti televisivi. Vladimir Luxuria riesce a entrare in Parlamento, anche se la prematura caduta del secondo governo Prodi fa durare la sua esperienza per soli due anni.

L’eredità politica di Luxuria, prima deputata transgender

Il biennio da deputata la consegna alla Storia: Vladimir Luxuria è la prima transgender parlamentare in tutta Europa. Se nel Nord America e in Asia, infatti, ci sono importanti precedenti, il Vecchio Continente rimane ancora indietro in tema di rappresentanza. È stranamente la cattolica e conservatrice Italia a dare il via a una lenta rivoluzione, a un cambio di paradigma che segna la strada per una maggior attenzione al tema dei diritti civili. Ma non solo.

Come ha recentemente ricordato la stessa ex parlamentare, infatti, il fatto di essere diventata una rappresentante delle istituzioni, e di aver abbracciato nel corso degli anni tanti progetti politici, sociali e artistici, è servito per lanciare un importante messaggio: le persone transgender non sono carne da macello e possono ambire a ricoprire qualsiasi carica.

“Essere aperti e mostrare la propria vera identità è l’atto politico migliore, così come parlare a nome di chi non ha la possibilità di esprimersi”. In questa frase si cela l’importante eredità politica di Vladimir Luxuria, che non si è limitata a combattere per i diritti delle tante giovani persone trans dell’Europa, ma si è fatta bandiera di un’intera comunità attraverso l’esempio portato nei palazzi delle istituzioni.