Renzi a Biella, la protesta di FdI con dromedario e sceicchi. Delmastro lo querela

In occasione dell'arrivo a Biella di Matteo Renzi, Fratelli d'Italia mette in scena una protesta particolare con cammello e finti sceicchi. Renzi chiede a Delmastro la verità sul caso Pozzolo

Pubblicato: 11 Febbraio 2024 16:21

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

“Lo-Renzi d’Arabia! Sei venuto col jet di Stato?”. Questa una delle scritte che campeggiavano ieri su un manifesto sbandierato da Fratelli d’Italia nella centrale via Italia a Biella, con in prima fila Elena Chiorino, biellese e attualmente assessora al Lavoro, Istruzione, Formazione e Diritto allo Studio Universitario della Regione Piemonte. Accanto a lei, alcuni simpatizzanti di Fdi travestiti da sceicchi e con tanto di dromedario al seguito (vero!), trainato a tratti da Davide Zappalà, storico esponente locale di Fratelli d’Italia, amico di Andrea Delmastro e soprattutto tra i testimoni del caso Pozzolo.

Renzi a Biella contestato da Fratelli d’Italia

Il motivo della trovata di FdI è l’arrivo nella città piemontese di Matteo Renzi, pronto ad affrontare anche i biellesi pur di promuovere il suo nuovo libro “Palla al centro”, ma anche per sostenere la sua candidatura da capolista, in tutte le circoscrizioni, alle Europee di giugno.

In poche ore, le immagini hanno fatto il giro del web. “Renzi, il puro, viene a Biella a raccontarci che ‘qualcuno mente'”, attacca Elena Chiorino. “Perché non va in procura? altrimenti sono solo illazioni”.

Il riferimento chiaramente è al caso Pozzolo-Delmastro, quello della pistola e del colpo sparato a Capodanno a Rosazza, Comune amministrato dalla sorella dello stesso Delmastro, Francesca. Renzi chiede a Delmastro la verità, e Delmastro lo querela.

Ricordiamo che l’onerevole Delmastro attualmente ricopre l’incarico di sottosegretario alla Giustizia nel governo Meloni, a fianco del ministro Carlo Nordio, con tanto di delega al corpo di polizia penitenziaria.

Le “consulenze” di Renzi all’Arabia Saudita

Torniamo per un attimo ai manifesti di FdI con Renzi munito di jet, rolex e kefiah. Ovviamente fanno riferimento alle consulenze – “tutte lecite” aveva assicurato l’ex premier – effettuate dal leader di Italia Viva in Arabia Saudita.

Era stato lui stesso nel 2022 ad ammettere che per le “prestazioni fornite in qualità di consulente all’Arabia Saudita” aveva intascato 1,1 milioni di euro. La dichiarazione di Renzi era arrivata dopo la richiesta di chiarimenti da parte di una banca coinvolta in un giro di bonifici, secondo quanto riportato da una Segnalazione di operazione sospetta (Sos) dell’Uif di Bankitalia.

La metà del denaro ricevuto da Renzi, 570 mila euro, era arrivata dalla Royal commission for Al Ula, organismo che fa capo al regno saudita e che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo turistico del sito di Al Ula, nel deserto. Renzi avrebbe insomma fornito consulenze all’Arabia Saudita “finalizzate a sostenere la nascita di una città green, a scopo turistico, negli Emirati Arabi”.

Fonte: Elena Chiorino
Elena Chiorino, assessora all’Istruzione della Regione Piemonte, a Biella durante il sit-in contro Matteo Renzi (@Fratelli d’Italia)

L’attacco di Renzi a Delmastro

Tra FdI e Renzi non sono mai state rose e fiori, anzi. Ora, secondo Renzi, la ricostruzione dell’incidente di Rosazza in cui è coinvolto Delmastro ha “troppi buchi”.

“Noi – ha detto Renzi – non abbiamo fatto nessuna polemica. Abbiamo chiesto solo la verità. La verità è che bisogna dire chi ha sparato. Pozzolo dice che non ha sparato. Andrea Delmastro delle Vedove deve dire la verità. Non mi interessa se ha raccontato la bugia”. E a Delmastro Renzi chiede la prova del dna, per escludere di essere lui il terzo uomo ad aver usato la pistola di Pozzolo.

Al momento le indagini hanno rilevato che sulla pistola di Pozzolo c’erano tre profili di dna diversi: uno appartiene allo stesso Pozzolo, un altro a Pablito Morello, caposcorta di Delmastro, che secondo il racconto avrebbe messo in sicurezza l’arma dopo il ferimento di suo genero, Luca Campana. Mentre ancora nulla si sa riguardo al terzo dna.

Delmastro querela Renzi

Delmastro intanto, dicevamo, Renzi lo ha querelato. “Io le querele non le annuncio, io le faccio”, ha detto il braccio destro di Meloni interpellato dall’AdnKronos, spiegando di aver depositato “più di una settimana fa la denuncia”.

“Riconosco che Renzi abbia titolo di parlare di quaquaraqua, anzi che abbia la laurea honoris causa. Io ho fornito il giorno dopo la mia versione ai giornali, precisando che non ero presente. La medesima versione ho fornito alla Procura della Repubblica”. E conclude: “Chi non è quaquaraqua va in Procura, chi è quaquaraqua malmosta nel campo delle illazioni. Se ha qualcosa da dire, oltre le illazioni, vada in Procura come ho fatto io nei suoi confronti”.