Chi sono i politici più presenti in TV? La classifica di Rai e reti private

Dai telegiornali ai talk show, ecco i dati di quest’anno sulle partecipazioni di leader e parlamentari in TV: tutti i numeri di programmi e trasmissioni

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Sono giornate convulse quelle che la politica italiana sta vivendo in questo finale di 2023. Tutti i partiti hanno almeno un paio di validi motivi per entrare in fibrillazione, a partire da Fratelli d’Italia: dirigenti e militanti si sono radunati a Roma, nella splendida cornice di Castel Sant’Angelo (per secoli prigione vaticana dei papi), per l’appuntamento di Atreju, la festa nazionale che ogni anno celebra gli eredi del Movimento sociale italiano.

Nonostante il parterre di ospiti sia il più autorevole di sempre (dal miliardario Elon Musk al premier britannico Richi Sunak, passando per il leader albanese Edi Rama e il commissario tecnico Luciano Spalletti), il cruccio degli organizzatori – uno su tutti, il deputato e responsabile generale Giovanni Donzelli – era quello di ottenere il maggior spazio mediatico possibile. E così, via libera a migliaia selfie, video e promo pubblicitari, ma anche (e soprattutto) porte aperte alle televisioni.

Politici a caccia di visibilità: perché la TV è ancora così importante per la visibilità dei partiti

Ebbene sì. Nell’era della rivoluzione tecnologica e digitale, dove ogni settimana dobbiamo prendere confidenza con una nuova piattaforma social (l’ultima è Threads, la versione aggiornata di Twitter che Mark Zuckerberg ha voluto per fare concorrenza a X), la cara vecchia televisione continua ad occupare il pensiero dei comunicatori. Che si tratti del servizio pubblico o delle emittenti private, la politica non smette di sentire il richiamo irresistibile del piccolo schermo, visto ancora oggi come la lente più attendibile e veritiera per interpretare umori e sentimenti degli italiani.

Lo sanno bene in via della Scrofa, ed è per questo che Arianna Meloni – sorella della premier, che per Atreju ha gestito moltissimi aspetti organizzativi, ritagliandosi il ruolo di vera e propria padrona di casa – non ha esitato ad inserire tra i relatori anche Paolo Corsini, volto di potere della Rai come direttore dell’Approfondimento, che ha rivendicato la propria militanza nella destra sociale, infischiandosene del ruolo super partes che dovrebbe avere. In questo modo, però, ha messo nero su bianco la vicinanza tra viale Mazzini e i “fratelli della nazione”. Proprio quello che desideravano ad Atreju.

Quali sono i programmi più gettonati tra i politici per comparire in TV? Tutti i palinsesti preferiti dai partiti

La stessa smania di visibilità in TV sembra accompagnare tutti gli schieramenti dell’arco parlamentare, senza alcuna distinzione. Un umore che non appartiene tanto ai leader (abituati da anni a ricevere inviti a destra e a manca), quanto gli esponenti cosiddetti “di secondo piano”. Parliamo di capigruppo, responsabili e capicorrente – ma anche di viceministri e sottosegretari – pronti a tutto per accaparrarsi pochi minuti davanti alla telecamera.

Che si tratti del primo talk del mattino (con la duplice scelta tra Agorà su Rai Tre e Omnibus su La7), o dei tanti salotti del cosiddetto access time (quando, ad ora di cena, si confrontano a distanza Lilli Gruber con Otto e mezzo, Nicola Porro con Stasera Italia e Manuela Moreno con il Tg2 Post), non c’è giorno della settimana in cui un rappresentante politico non faccia capolino negli studi di Roma o di Milano.

Almeno nel weekend si daranno pace, direbbe qualcuno. E invece no, non scherziamo. Al sabato sera c’è Massimo Gramellini su La7 (tra i fuggiaschi scappati dalla Rai dopo la stretta voluta dal centrodestra), la domenica a pranzo tutti a tavola con Maria Latella per L’intervista su Sky TG24, per poi chiudere la settimana seduti alla scrivania di Fabio Fazio, ancora una volta campione di ascolti con il suo Che tempo che fa,  in onda sul Canale Nove.

Partiti e politici in TV, cosa dobbiamo aspettarci nel 2024 e quali saranno gli appuntamenti più importanti 

E così, la domanda che in molti si fanno è una sola: quanto spazio hanno i politici e i partiti in televisione? Quelli che stiamo vivendo non sono mesi di par condicio, il 2023 è trascorso senza grandi appuntamenti elettorali nazionali che potessero stravolgere i palinsesti, con le elezioni politiche dello scorso anno ormai archiviate e con quelle europee del prossimo giugno ancora troppo distanti. Dunque, il periodo che si appresta a terminare non ha dovuto sottostare alle regole (più o meno rigide) della equa ripartizione delle ospitate in TV. Ma tutto è destinato a cambiare, e non solo per la tornata che eleggerà i nostri rappresentanti a Bruxelles e Strasburgo, ma anche per il rinnovo dei consigli regionali in Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Umbria.

Il difficile equilibrio che i conduttori e i direttori delle testate hanno faticosamente costruito in questi mesi è quindi destinato a saltare. Da una parte, con la par condicio, il Partito Democratico e gli altri gruppi di opposizione non potranno più parlare della Rai come di TeleMeloni, concerto ribadito anche nelle ultime ore dal capogruppo Vincenzo Boccia; dall’altra, per le forze di centrodestra non sarà più possibile accusare le opposizioni di guardare il Tg1 a giorni alterni, “facendo finta di non vedere lo spazio che viene sempre dato alla sinistra”, come sostenuto in questi giorni da autorevoli esponenti della Lega.

Quanto spazio hanno i partiti in TV? Chi sono i politici più presenti? Tutti i dati del 2023

In attesa di vedere lo scontro tra i candidati governatori e gli aspiranti eurodeputati, al momento i dati parlano chiaro. Analizzando lo spazio concesso dai maggiori telegiornali nazionali, a novembre il PD è in testa alla classifica per “tempo di parola“, con un complessivo 16,9%. Quasi due punti sopra a Fratelli d’Italia, che si ferma al 15,1% di presenze nei notiziari più visti del nostro Paese. Segue il Movimento 5 stelle al terzo posto (con il 10,5%), la Lega appena fuori dal podio (con il 9,5%) e Forza Italia a chiudere il cerchio (con il 7,4%). Più staccati i partiti minori, che però riescono a resistere in maniera importante – benché isolata – con i loro leader: esemplari i casi di Carlo Calenda e di Matteo Renzi, sempre molto presenti.

L’antifona non cambia durante la fascia della prima serata, quella dei talk show. Anche qui il gruppo del Nazzareno vince con il 15,3% (non tanto per le sporadiche apparizioni di Elly Schlein, quanto per le molte ospitate dei suoi vice Marco Furfaro e Chiara Braga). Più staccata la compagine di Fratelli d’Italia, staccata al 10,5%: qui, a fare la differenza, sono i diktat della stessa Giorgia Meloni, che usa il contagocce per mandare i suoi in televisione. Stesso discorso per Lega e M5S, presenti nel prime time degli italiani più che altro con i rispettivi leader Matteo Salvini (che ha più che dimezzato le proprie comparsate negli studi rispetto al recente passato) e Giuseppe Conte.