Per chi votano i ricchi: il dato che emerge dal 2 per mille

È Azione di Carlo Calenda il partito più gettonato dagli elettori ad alto reddito. Il Pd in testa alla classifica dei partiti che incassano di più

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi 2022 che riportano, fra gli altri, anche i dati sul 2 per mille.

Per chi votano i ricchi

Un contribuente su tre ha scelto di destinare il 2 per mille al Partito democratico: si tratta di 475.808 persone (pari al 33,24% del totale). Restando sul podio, segue con grande distacco Fratelli d’Italia che è stato scelto da 233.874 contribuenti (il 16,34% del totale). In terza posizione, con un distacco siderale, c’è la Lega che è stata scelta da 99.667 (il 6,96% del totale).

Emerge un dato degno di interesse: Azione di Carlo Calenda è la scelta di 49.167 contribuenti, pari al 3,34% del totale. Questa fetta di elettorato è quella che ha mediamente le dichiarazioni dei redditi più alte. Questi numeri si traducono in un gettito totale di 1.256.466 euro. Facendo una media, ogni elettore del partito ha versato 25,56 euro.
Alla seconda posizione nel podio dei partiti che, in proporzione, hanno incassato di più c’è Sudtiroler Volkspartei, con una media di 19,5 euro a contribuente.
Medaglia di bronzo per Italia Viva di Matteo Renzi con 18,47 euro.
La media nazionale si ferma a 14,25 euro.

Due per mille ai partiti, la classifica

Di seguito la classifica dei partiti più scelti dagli elettori in sede di dichiarazione dei redditi:

  1. Partito democratico – 475.808 (33,24%) pari a 7.346.785 milioni di euro;
  2. Fratelli d’Italia – 233.874 (16,34%) pari a 3.132.360 milioni di euro;
  3. Lega – 99.667 (6,96%) pari a 1.210.231 milioni di euro;
  4. Europa Verde-Verdi – 75.878 (5,3%) pari a 837.159 euro;
  5. Sinistra Italiana – 71.811 (5,2%) pari a 832.877 euro;
  6. Articolo 1 – 66.911 (4,67%) pari a 895.065 euro;
  7. Italia Viva – 52.693 (3,68%) pari a 973.345 euro;
  8. Azione – 49.167 (3,34%) pari a 1.256.466 milioni di euro;
  9. Italexit per l’Italia – 43.645 (3,05%) pari a 460.251 euro;
  10. +Europa – 41.662 (2,91%) pari a 577.388 euro;

Fuori dalla top ten Forza Italia, la terza colonna del governo Meloni: il partito fondato da Silvio Berlusconi è la scelta di 33.720 contribuenti (2,36%).

In fondo alla classifica troviamo IDeA (Identità e Azione – Popolo e Libertà). Il partito che ha incassato di meno è stato scelto da 1.337 contribuenti, pari allo 0,1% del totale.

I dati sono disponibili sul sito del Dipartimento delle Finanze.

Che cos’è il 2 per mille

Dal 2014, in sede di dichiarazione dei redditi, il contribuente può decidere di destinare una quota pari al due per mille della propria imposta sul reddito (Irpef) a favore di un partito politico.
L’elenco dei partiti ammessi a ricevere il beneficio è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere alla misura non è necessario che un partito sia rappresentato da senatori e deputati già eletti in Parlamento.
Se anche il contribuente si rifiutasse di esprimere una preferenza, il suo due per mille andrebbe comunque alla politica: in tal caso il gettito verrebbe ripartito in proporzione alle scelte fatte dagli altri contribuenti.

Sono stati 1.431.384 gli italiani che hanno compilato la riga del 2 per mille nella dichiarazione del 2022 (relativa all’anno di imposta 2021). Il gettito complessivo è stato di 20.402.808 euro.

Le donazioni sono in calo per tutti i partiti e alcuni hanno subito un vero e proprio tracollo economico.

Sono diversi i partiti indebitati i cui bilancio registrano continuamente un andamento altalenante fra passività e ripianamento del debito. La situazione più grave riguarda Forza Italia, le cui casse sono in passivo di quasi 100 milioni.