Il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari, attuato a seguito della Delibera Fico del 2018, è stato confermato. L’intero impianto non subirà modifiche, stando a quanto deciso dal Collegio di Appello della Camera.
Totalmente respinti i tantissimi ricorsi presentati. Una vera e propria agitazione popolare, verrebbe da dire, con circa 800 ex deputati pronti a dar battaglia (legale) per ripristinare i propri benefici, eliminando il taglio. Un tentativo già fallito in primo grado.
Taglio ai vitalizi rifiutato
Il Collegio di Appello della Camera ha deciso: il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari resta. Decisione assunta dai deputati:
- Vittoria Baldino;
- Ylenja Lucaselli;
- Ingrid Bisa;
- Pietro Pittalis;
- Marco Lacarra.
Questi i nomi dei membri dell’organismo, che hanno confermato le misure di mitigazione già introdotte dall’Ufficio di Presidenza della precedente legislatura. Una vicenda che si conclude con la nota di Montecitorio, che recita (parafrasando): il ricalcolo dei vitalizi e le misure di mitigazione relative restano invariati.
Vitalizi, chi sono gli ex parlamentari che hanno fatto ricorso
Il processo di ricorso contro il taglio dei vitalizi vedeva inizialmente molti più ex parlamentari coinvolti, circa 1.300. Il percorso legale aveva avuto inizio subito dopo l’entrata in vigore della delibera, nel 2019. Il “tribunale interno” della Camera aveva però già stabilito nel 2022 che per i più anziani, che avevano subito tagli gravosi, la norma andasse “ammorbidita”.
Ciò ha sfoltito nettamente il numero di soggetti coinvolti nel ricorso, arrivando ai circa 800 ex parlamentari oggi tremendamente delusi dall’esito dell’appello. Vale la pena fornire alcuni nomi celebri, così da aggiungere dei volti alla vicenda. Tra i tanti, troviamo:
- Claudio Scajola;
- Fabrizio Cicchitto;
- Rosa Russo Iervolino;
- Claudio Martelli;
- Paolo Guzzanti;
- Ilona Staller;
- Antonio Bassolino;
- Italo Bocchino;
- Mario Landolfi;
- Gianni Alemanno (attualmente detenuto);
- Giovanna Melandri;
- Angelino Alfano.
Il percorso non è però ancora concluso. Per quanto appare improbabile un rovesciamento delle decisioni precedentemente prese, per il maxi gruppo dei delusi ci sarebbe la chance di un appello in sede politica presso l’Ufficio di Presidenza, guidato da Lorenzo Fontana.
Taglio ai vitalizi, come funziona
Iniziamo col dire che oggi i vitalizi non esistono più ma, al contempo, continuano a percepirli coloro che hanno ricoperto l’incarico di parlamentare per almeno 5 anni, prima del 2012. Detto ciò, mentre Giuseppe Conte grida allo scandalo, ribadendo come “vogliano rimettere le mani sul malloppo”, è bene chiarire la vicenda in toto, per punti:
- 2011 – Governo Monti interviene sui vitalizi e adegua il trattamento pensionistico dei parlamentari a quello dei dipendenti della Pa (assegno in base ai contributi versati);
- 2012 – Ricalcolo Monti per i deputati e senatori eletti dopo l’1 gennaio 2012. Sistema misto invece per quelli già in carica, con quota di vitalizio maturato al 31 dicembre 2011 e una seconda riferita agli anni di mandato successivi (con calcolo su base retributiva);
- 2018 – Delibera del presidente di Montecitorio Roberto Fico, che stabiliva che il vitalizio venisse ricalcolato secondo un coefficiente, che tenesse conto del monte di contributi versati, così come del numero di anni in cui si era goduto dell’assegno;
- 2021 – Accolto il ricorso degli ex parlamentari più anziani, per i quali il taglio era stato anche del 90%. Il tutto con conseguente ripristino dell’assegno precedente;
- 2022 – Salvataggio da parte del Senato degli ex inquilini di Palazzo Madama, a prescindere dalla loro età. Ecco la base legale sfruttata dagli ex parlamentari, circa 800, che chiedono un trattamento analogo, considerando una situazione penalizzante (sostengono).