La storia della sera in cui un attore sparò e uccise Abraham Lincoln

Abraham Lincoln e la storia di un assassinio annunciato: ecco com'è morto uno dei Presidenti USA più celebri della storia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 24 Luglio 2023 16:00

Sono trascorsi più di 150 anni da quel 14 aprile 1865, data storica per gli Stati Uniti d’America. Fu allora, infatti, che un giovane attore colse alla sprovvista uno dei Presidenti più amati della storia di questo Paese: Abraham Lincoln.

Ancora oggi ricordato per aver posto fine alla schiavitù, imponendosi nella Guerra di secessione, pagò le conseguenze di una nazione profondamente spaccata. Aveva ottenuto il gravoso incarico il 4 marzo 1861, ignaro del fatto che poco più di quattro anni dopo uno spettacolo presso il Teatro Ford di Washington avrebbe segnato la sua sorte.

La Guerra di Secessione

Durante gli anni della sua presidenza, Lincoln abolì la schiavitù, rendendola illegale e, di fatto, interrompendo una pratica commerciale atroce particolarmente viva nell’area meridionale degli Stati Uniti d’America.

Nel corso della Guerra di Secessione si scontrarono gli Stati dell’Unione, alcuni dell’area settentrionale, e gli Stati Confederati d’America, i secessionisti del sud. Il tema della schiavitù non era l’unico ma di certo il più caldo e centrale.

Di grande importanza la battaglia di Gettysburg, tra le tante condotte. Alcuni mesi dopo questo trionfo, Lincoln tenne un discorso, divenuto poi uno dei suoi più famosi e citati. Fece riferimento all’importanza della democrazia, pronunciando parole come “governo del popolo, dal popolo, per il popolo”.

A vincere furono gli unionisti, ufficialmente il 9 aprile 1865, una manciata di giorni prima della morte di Lincoln. Questi, per festeggiare il trionfo, decise di concedersi una serata normale, prendendo parte tra il pubblico allo spettacolo Our American Cousin, commedia di Tom Taylor rappresentata presso il Teatro Ford. Fu tra le ultime cose viste in vita.

Chi ha ucciso Lincoln

Non impiegò poi molto a diffondersi la notizia che Abraham Lincoln sarebbe stato in quel teatro, precisamente il 14 aprile 1865. Voce giunse anche all’orecchio di John Wilkes Booth. Il giovane attore, molto apprezzato, ottenne l’informazione dal fratello di John Ford, proprietario della struttura.

Tutti sapevano come Booth fosse un sostenitore dei confederati, ovvero secessionisti e schiavisti del sud. Non era neanche un segreto il suo disprezzo per Lincoln. Lo dimostra il fatto che nel 1864 avesse provato a rapirlo, aiutato da altri. In poche ore riuscì quindi a organizzare un attentato, ancora oggi tra i più celebri della storia.

Comunicate le sue intenzioni ad altri sudisti secessionisti, sfruttò la propria fama per entrare in teatro, muovendosi al suo interno guidato dall’esperienza. Fece un foro in una parete, così da poter spiare Lincoln e capire quando entrare in azione. Studiò il suo piano e la relativa fuga.

Posizionò un cavallo per scappare, recuperò pistola e munizioni, Philadelphia Deringer calibro 44, per poi incontrare i suoi compari.

Il loro compito sarebbe stato quello di uccidere il segretario di Stato e il vicepresidente, entrambi a Washington. A tutela di Lincoln avrebbe dovuto esserci John Frederick Parker della guardia del corpo presidenziale, ma non era al suo posto al momento dello sparo. Forse uscito per frequentare una taverna, fu in parte responsabile per lo sparo di Booth.

Questi sfruttò le risate del pubblico per fare fuoco. Uno sparo alla testa, gridando la frase latina “Sic semper tyrannis”, ovvero “così sempre ai tiranni”. L’uomo riuscì a concretizzare la sua fuga a cavallo, mentre i suoi complici fallirono nei propri intenti. Scoperto in un granaio il 14 aprile, Booth scelse di non arrendersi, venendo ucciso sul posto.

Per quanto colpito alla testa, Lincoln non morì sul colpo. L’agonia fu lunga ore, spingendo il Presidente in coma. In seguito, alla mattina del 15 aprile, morì. Aveva soltanto 56 anni.