Giorgetti: “Pil inferiore alle stime non cambia i piani del governo”, tensione con Tajani

Per il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti la revisione al ribasso del Pil non si tradurrà in una riduzione degli obiettivi in Manovra. Intanto Forza Italia lancia messaggi chiari: no a nuove tasse

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 5 Ottobre 2024 20:36

L’Istat ha rivisto al ribasso il Pil italiano, ma per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti questo non cambierà di una virgola i piani del governo relativamente alla Manovra 2025. Il secco “no” ministeriale a un cambio di rotta è arrivato a margine delle celebrazioni per i 250 anni della Guardia di Finanza a Torino. Intanto sulle tasse torna la tensione nella maggioranza: “Continueremo ad essere contrari a qualsiasi tassa, anche alla tassa sugli extra profitti”, ha assicurato il segretario di FI, Antonio Tajani, intervenendo nel corso della “Giornata dell’Economia” promossa da Forza Italia a Milano.

La revisione dell’Istat sul Pil

Nonostante l’andamento del Pil, Giorgetti tira dunque dritto sulla Manovra, insieme al sottosegretario Maurizio Leo, vero dominus della riforma fiscale del governo Meloni.

Nel secondo trimestre del 2024, il Pil è cresciuto del +0,2% su base trimestrale e del +0,6% su base annua. Questo significa che l’economia ha continuato ad aumentare a un ritmo moderato. In precedenza, il 2 settembre 2024, si era stimato che il Pil sarebbe cresciuto, rispettivamente, del +0,2% e del +0,9%. La variazione acquisita per tutto il 2024, cioè la crescita prevista se l’economia rimanesse stabile nei trimestri successivi, è ora stimata intorno al +0,4%, più bassa rispetto alla previsione di settembre che era del +0,6%.

In un’intervista a Bloomberg, Giorgetti riteneva “realistico” l’obiettivo di raggiungere il +1% di crescita nel 2024.

Giorgetti e le tasse

“Ci apprestiamo ad approvare una Legge di Bilancio in cui si chiederanno sacrifici a tutti”. E ancora: “Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non solamente per le banche, ma ragionata e razionale. Andremo a tassare i giusti profitti, gli utili determinati in modo corretto e sono convinto che alla fine troveremo una soluzione equilibrata”. Queste le dichiarazioni di Giorgetti rese a Bloomberg che hanno fatto saltare sulla sedia Tajani, fra gli altri.

L’intervista, sostengono i retroscenisti, avrebbe innervosito la premier Meloni che non ne sarebbe stata informata prima. “Giancarlo ha fatto un errore, come si fa a parlare di tasse?”, avrebbe commentato Salvini citato da Repubblica.

Forza Italia contro l’aumento delle tasse

“Decidere cosa è extra e cosa non è extra, forse, è da cultura sovietica“, ha attaccato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per Tajani “Giorgetti è stato male interpretato nelle parole dell’altro giorno. Non vuole aumentare le tasse, noi siamo fermissimi ma nessuno nel governo vuole aumentare le tasse, né la Lega né Fratelli d’Italia”. Il riferimento è, in particolare, alla tassa sugli extra profitti delle banche, già al centro di roventi polemiche in estate.

“Mi pare che Giorgetti ha detto una frase che qualcuno ha strumentalizzato. Oltretutto è dannoso e si scoraggiano i mercati, non possiamo mettere paura agli italiani – ha aggiunto – che vogliono investire, e a chi vuole investire in Italia”, ha aggiunto Tajani.

Gasparri contro le Big Tech

In merito a eventuali tasse da inserire in Manovra è intervenuto anche Maurizio Gasparri, capogruppo Forza Italia al Senato: “Noi siamo contrari alle tasse, ma dovremmo far pagare le tasse a chi non paga niente. A fronte del maxi utile delle Big Tech l’imposizione fiscale è ridicola, noi non vogliamo nuove tasse ma vogliamo che chi prende tanti soldi e non paga nulla cominci a farlo: si sta alterando l’equilibrio”.