Sarkozy condannato per finanziamento illecito per la campagna elettorale del 2012

Condanna a un anno di reclusione, di cui sei mesi con la condizionale, per l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy: tutti i guai giudiziari del 68enne

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica francese dal maggio 2007 al maggio 2012, è stato condannato in Francia nell’inchiesta che lo vedeva accusato di finanziamento illecito per la campagna presidenziale del 2012. All’epoca inquilino dell’Eliseo e in corsa contro Hollande per mantenere il posto, l’avvocato franco-ungherese è stato condannato dalla Corte d’Appello di Parigi a un anno, di cui sei mesi con la condizionale, per spese eccessive e fatture false. Una decisione, quelle dei giudici parigini, che fa il paio con quella già inflitta in primo appello, in cui Sarkozy uscì condannato a un anno, ma senza condizionale.

Sarkozy e i finanziamenti illeciti

Arriva anche la condanna in appello per Nicolas Sarkozy, con i giudici della Corte d’Appello di Parigi che hanno dichiarato colpevole l’ex presidente francese per finanziamento illecito della sua campagna elettorale per le presidenziali del 2012 e fatture false. Il 68enne, accusato di aver sforato (e non di poco) il tetto di spesa consentito dalla legge di 22,5 milioni, aveva infatti speso 43 milioni di euro e per nascondere l’extra budget aveva fatto “ritoccare” le fatture.

Il caso, noto come processo Bygmalion come la società finanziaria accusata di aver rilasciato fatture gonfiate per attività per le sue prestazioni durante la campagna presidenziale, ha portato alla condanna di Sarkozy che aveva provato più volte a difendersi negando ogni responsabilità.

Ma l’ex presidente, che con la condanna diventa il primo in assoluto a essere raggiunto da una sentenza con reclusione in carcere, non è riuscito a farsi assolvere. Con lui sono stati condannati anche Jérôme Lavrilleux, l’ex vicedirettore della campagna elettorale, e Guillaume Lambert, ex direttore della campagna elettorale, che dovranno scontare due anni di reclusione, di cui 18 mesi con la condizionale.

Gli ex direttori di Bygmalion, Franck Attal e Guy Alves, sono stati condannati invece a un anno di reclusione con la condizionale e a 18 mesi di reclusione con la condizionale.

Per Sarkozy, invece, la condanna è a un anno di carcere, di cui sei mesi con la condizionale e i restanti sei con pene alternative al carcere, scelte da un giudice entro 30 giorni.

Tutti i processi di “Supersarko”

Ma il caso Bygmalion non è l’unico ad aver inguaiato l’ex presidente delle Repubblica francese. A maggio 2023, infatti, Nicolas Sarkozy era stato condannato per corruzione e traffico di influenze a 3 anni di carcere, di cui uno con la condizionale, in un caso di intercettazioni telefoniche su cui è ora ricorso in Cassazione. In questo caso il marito della cantante e supermodella italiana Carla Bruni è accusato di essersi impegnato attraverso il suo avvocato a sostenere la candidatura dell’ex alto magistrato Gilbert Azibert ad una prestigiosa carica nel Principato di Monaco, poi non ottenuta, in cambio di interventi e comunicazioni riservate riguardanti un caso allora all’esame della Cassazione.

Nel 2025, poi, Sarkozy sarà chiamato a comparire in tribunale per altri sospetti sulle sue campagne elettorali. A finire nel mirino della magistratura francese ci sarebbe proprio la campagna che lo ha portato a conquistare l’Eliseo nel maggio 2007, elezione che secondo l’accusa potrebbe essere stata finanziata con fondi non dichiarati e provenienti dalla Libia.