Non accennano a fermarsi i colpi ucraini oltre confine. I droni continuano a sorvolare il territorio russo, prendendo di mira obiettivi strategici. Questa notte, un enorme rogo ha avvolto un deposito di petrolio nella regione di Rostov, bruciando risorse vitali per l’apparato bellico di Mosca. Kiev pare ormai intenzionata a mettere pressione sul fronte russo, mirando a depotenziare la macchina bellica di Vladimir Putin colpendo le riserve energetiche del paese.
L’attacco sembra arrivare come risposta ai violenti bombardamenti russi che, solo due giorni fa, hanno costretto milioni di ucraini a rifugiarsi nuovamente nelle metropolitane e nei bunker di Kiev, mentre la capitale tornava ad essere sotto il fuoco incrociato. La regione di Rostov, già teatro di ripetuti attacchi, è ormai un simbolo della fragilità delle difese russe di fronte alla crescente avanzata ucraina. I droni di Kiev, in particolare, si concentrano sui serbatoi di petrolio, provocando incendi devastanti che, oltre a compromettere l’approvvigionamento energetico, diffondono il panico tra i residenti.
Bryansk sotto assedio: tre feriti in attacco con droni kamikaze
Ma l’avanzata ucraina non si ferma qui. Un altro raid, questa volta nella regione di Bryansk, ha visto l’impiego di droni kamikaze, causando tre feriti, tra cui un alto funzionario locale. I droni hanno colpito abitazioni civili, innescando incendi che hanno minacciato interi villaggi. I soccorsi sono intervenuti rapidamente per spegnere le fiamme, ma la tensione resta alta. Con l’aumento degli attacchi, cresce la frustrazione della popolazione locale, che si ritrova a vivere sotto la costante minaccia di nuove incursioni.
Belgorod nel mirino: il prezzo umano del conflitto
Non solo Bryansk e Rostov, però. Anche Belgorod è finita sotto il fuoco ucraino, con un attacco che ha provocato un numero di vittime allarmante. Le forze ucraine sembrano non fare distinzioni tra obiettivi militari e civili, colpendo indiscriminatamente. Gli sforzi dei soccorritori sono resi difficili dal continuo susseguirsi degli attacchi, che ostacolano le operazioni di salvataggio e mettono in pericolo chiunque si trovi sul campo.
Zelensky annuncia: testato il primo missile balistico ucraino
Mentre il fronte russo è sotto pressione, Kiev non si limita agli attacchi aerei. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato il successo del primo test di un missile balistico interamente sviluppato dall’Ucraina. Sebbene i dettagli tecnici siano rimasti riservati, la notizia potrebbe segnare un potenziale cambiamento degli equilibri militari nella guerra in corso. Il test ha mostrato che Kiev non intende fermarsi e sta rapidamente potenziando il proprio arsenale per fronteggiare la potenza russa.
Missili Tochka-U: l’arma segreta dell’Ucraina
A rendere ancora più temibile la strategia militare ucraina sono i missili Tochka-U, residuati dell’era sovietica. Questi ordigni, rimasti nei depositi ucraini dopo il crollo dell’Unione Sovietica, vengono oggi lanciati contro le regioni russe, in particolare quella di Kursk, aumentando la pressione su Mosca.
Mentre gli scontri si intensificano su più fronti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che presenterà a settembre un piano strategico per la vittoria direttamente al presidente statunitense Joe Biden.
Kiev è pronta a ottenere nuovi sostegni per accelerare il processo di liberazione dei territori occupati. Zelensky continua a tessere una fitta rete diplomatica per mantenere alta l’attenzione internazionale sulla guerra in corso.