Elezioni europee, i programmi sull’ambiente dell’Ue e dei partiti italiani

Quali sono i piani in azione dell'Unione europea per la tutela dell'ambiente: ecco il pensiero dei partiti italiani

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 3 Giugno 2024 16:39

Uno dei temi cardine di queste elezioni europee 2024 è senza ombra di dubbio l’ambiente. Dai cambiamenti climatici alla sostenibilità, tutti i programmi fanno più o meno riferimento all’urgenza di intervento e ai piani per il prossimo futuro. Un topic che, a conti fatti, riguarda maggiormente i programmi della sinistra.

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste la visione dell’Unione europea. Sguardo inoltre ai programmi, al fine di avere le idee più chiare alle urne.

Unione europea, piani per l’ambiente

I regolamenti europei sul fronte dell’azione contro i cambiamenti climatici sono i più imponenti al mondo. Tutto frutto di politiche molto ambiziose, spesso al centro di polemiche perché comportano trasformazioni sociali ed economiche. Il tutto a livello nazionale, generando una rete tra tutti i Paesi membri, garantendo tempi bastevoli per indirizzarsi verso un cambiamento che non sia da un giorno all’altro. Ecco a cosa si sta mirando:

  • riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030;
  • neutralità climatica entro il 2050.

Di anno in anno si lavora per un domani differente. Nel 2008 è stato stabilito l’obiettivo (raggiunto) del taglio delle emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990. Siamo riusciti a ridurle del 24% entro il 2019 e del 31% entro il 2020. A dare una mano in questo, per quanto assurdo sia pensare alla pandemia in termini positivi, è stato il Covid-19.

Green Deal europeo

  • il Green Deal europeo rappresenta la tabella di marcia per la neutralità delle emissioni;
  • il pacchetto “Pronti per il 55” è stato presentato in Commissione a luglio 2021 e stabilisce la concreta legislazione per consentire all’Ue di fare i passi in avanti agognati;
  • nel 2021 l’Ue ha reso giuridicamente vincolante la neutralità climatica entro il 2050;
  • fissato obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030;
  • realizzazione di un’economia circolare entro il 2050;
  • creazione di un sistema sostenibile entro il 2050;
  • protezione della biodiversità e degli impollinatori entro il 2050;
  • il Piano di investimenti per un’Europa sostenibile è stato presentato a gennaio 2020 e mira ad attrarre almeno 1000 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati;
  • previsto un Fondo per una transizione giusta, ideato per la tutela delle aree maggiormente colpite dal passaggio a un’economia verde, come ad esempio quelle a forte dipendenza dal carbone;
  • progetto LIFE 2021-2027 è lo strumento finanziario dell’Unione europea dedicato all’ambiente. Avviato nel 1992, rappresenta il principale strumento di finanziamento per sostenere l’attuazione delle politiche nei settori green.

Cambiamento climatico: i programmi politici

Qual è la visione dei principali partiti italiani sul tema dei cambiamenti climatici, della sostenibilità del nostro sistema economico e della transizione verde? Ecco una panoramica delle proposte principali per le elezioni europee 2024:

  • Fratelli d’Italia – L’obiettivo è rivedere la normativa sul ripristino della natura, al fine di non danneggiare agricoltura e allevamento. La visione del partito di Giorgia Meloni è chiara: il Green Deal presenta delle “eco-follie” da cambiare;
  • Lega – Il partito guidato da Matteo Salvini dedica meno spazio ai cambiamenti climatici, ribadendo la necessità di “affrontare le politiche climatiche con maggior pragmatismo per evitare di de-industrializzare”;
  • Forza ItaliaAntonio Tajani è bene allineato alla coalizione di destra, spiegando come si debba passare da “un Green Deal ideologico a un Green Deal realistico”. Il rischio è infatti quello di danneggiare dei settori chiave dell’economia italiana;
  • Azione – Siamo Europei – Contestate le politiche ambientali dell’Unione europea. Anche in questo caso è da riformare la tabella di marcia del Green Deal, accusato d’essere fin troppo ideologico. Carlo Calenda e i suoi alleati suggeriscono come prima cosa di rinviare ad almeno il 2035 la riduzione prevista delle emissioni di gas serra;
  • Stati Uniti d’Europa – Anche in questo caso la ragionevolezza vince. Viene infatti indicata come strumento da sfruttare per le politiche ambientali;
  • Partito Democratico – Chiarissimo il pensiero di Elly Schlein: “L’Europa deve consolidare e mantenere alta la leadership mondiale nel contrasto all’emergenza climatica”;
  • Movimento 5 Stelle – Ben 14 proposte specifiche a tema ambientale, a partire da un generale rafforzamento del Green Deal, con tanto di proposte come un fondo per supportare l’installazione di energie rinnovabili e l’efficientamento energetico degli edifici;
  • Alleanza Verdi – Sinistra – in aperto contrasto con le “forze politiche conservatrici”, si spiega nel programma come “Difendere e rafforzare il Green Deal è essenziale per raggiungere la neutralità climatica e costruire un’Europa alimentata al 100 per cento da energie rinnovabili entro il 2040”.