MISE – Investimenti sostenibili 4.0, domande al via dal 4 maggio

Dal 4 maggio sarà possibile accedere alla piattaforma informatica per compilare le domande di ammissione, che potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 18 maggio 2022.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Pubblicato: 3 Maggio 2022 14:32

A partire dal 18 maggio le micro, piccole e medie imprese italiane potranno richiedere incentivi per realizzare investimenti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico, al fine di favorire la trasformazione digitale e sostenibile di attività manifatturiere.

“Investimenti sostenibili 4.0”, cos’è e cosa prevede

Il cd. “Investimenti sostenibili 4.0” è un regime di aiuto volto a sostenere nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili.

L’obiettivo, che questa misura si pone, è quello favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane, anche per superare la crisi economica indotta dall’emergenza Covid, dando loro un forte segnale di ripresa degli investimenti, promuovendo la competitività e la crescita sostenibile dell’intero sistema economico nazionale.

La dotazione finanziaria complessiva è pari ad € 677.875.519,57, dove una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

E’ prevista, in particolare, questa ripartizione tra le varie aree del Paese:

  • € 250.207.123,57 per le Regioni del Centro – Nord
  • € 427.668.396,00 per le Regioni del Sud

“Investimenti sostenibili 4.0” prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro e PMI, tenuto conto dei principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, come disposto dal piano Transizione 4.0 e degli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea, con un particolare focus nel favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare e migliorarne la sostenibilità energetica.

Questa misura e’ stata istituita con il Decreto ministeriale 10 febbraio 2022, ponendosi come un continuum con quanto contenuto nei bandi “Macchinari Innovativi”, e che trova nel Decreto direttoriale 12 aprile 2022 la definizione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande.

L’intervento agevolativo è definito nell’ambito della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C (2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, della Sezione 3.13 “Sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile”.

I destinatari di “Investimenti sostenibili 4.0”

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento, come: siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH .

Come già anticipato le agevolazioni sono concesse alle micro imprese e alle PMI, che, alla data di presentazione della domanda, possiedono i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.

Oggetto del finanziamento

I programmi di investimento proposti dalle micro imprese e PMI devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
  • rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili: – nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato – nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

È opportuno evidenziare che i programmi di investimenti che presentano un particolare contenuto di sostenibilità saranno oggetto di specifici criteri di valutazione. Questo approccio differenziato è volto a far conseguire all’impresa un punteggio aggiuntivo, che sia di facilitazione all’accesso alle agevolazioni.

Quali sono le spese ammissibili alle agevolazioni

Sono ammissibili le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, che, in particolare, riguardano:

  • macchinari, impianti e attrezzature
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a) dell’art. 6
  • acquisizione di certificazioni ambientali

Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili:

  • le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui al decreto legislativo 4 luglio 2014 n. 102, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.

 

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie e sono così ripartite:

  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione
  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione
  • per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione

Termini e modalità di presentazione delle domande

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet del Soggetto gestore Invitalia S.p.A.

A partire dalle ore 10.00 del 4 Maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito di Invitalia, procedere alla compilazione della domanda e dalle ore 10.00 del 18 Maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.