Grazia Deledda nasce a Nuoro il 28 settembre 1871 e muore a Roma il 15 agosto 1936. Scrittrice, è stata la prima italiana a vincere il Nobel e seconda donna a ricevere quello per la Letteratura dopo la svedese Selma Lagerlöf.
Grazia Deledda
Grazia Deledda è stata una scrittrice italiana, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
BIOGRAFIA
Grazia Deledda nasce a Nuoro il 28 settembre 1871, quinta di sette figli in una famiglia benestante. Il padre, Giovanni Antonio Deledda, laureato in legge, è imprenditore nei settori dell'agricoltura e del commercio. La madre, Francesca Cambosu, si occupa dell'educazione dei figli. Dopo aver frequentato le scuole elementari fino alla quarta, Grazia viene seguita privatamente dal professor Pietro Ganga, un docente di lettere italiane, latine, greche, che parla anche francese, tedesco, portoghese e spagnolo.
Diventa amica dello scrittore sassarese Enrico Costa, legame che si rivela essenziale per la sua formazione letteraria. La giovinezza della scrittrice è segnata da diverse tristi vicende familiari: il fratello maggiore, Santus, abbandona gli studi e diviene alcolizzato. Il fratello più giovane, Andrea, viene arrestato per piccoli furti. Il padre muore per una crisi cardiaca il 5 novembre 1892 e la famiglia si trova costretta ad affrontare difficoltà economiche. Quattro anni più tardi muore anche la sorella Vincenza.
Nel 1899 conosce Palmiro Madesani, un funzionario del ministero dell’Interno che un anno dopo diventa suo marito. Si tratta di un avvenimento rilevante nella vita della scrittrice non solo dal punto di vista personale, visto che da quest’unione nascono due figli, ma anche da quello professionale. Madesani lascia infatti il lavoro al Ministero per dedicarsi all’attività di agente letterario della moglie. Nello stesso anno, il 1900, la coppia si trasferisce a Roma con i figli Franz e Sardus.
Deledda muore a Roma il 15 agosto 1936 a causa di un tumore. Viene seppellita nel cimitero del Verano, nella Capitale. Nel 1959 su richiesta della sua famiglia le spoglie vengono trasferite nella città natale, Nuoro. La casa nella quale è nata oggi è un museo.
CARRIERA
Nel 1903, Grazia Deledda pubblica Elias Portolu, travagliata storia di una famiglia di allevatori sardi, che consacra Deledda come scrittrice di primo piano del panorama italiano.
Negli anni Venti del Novecento Deledda pubblica un gran numero di opere teatrali e romanzi tra cui spiccano quelle più importanti: tra il 1904 e il 1913 escono Cenere, da cui viene tratto un film, L’edera, Sino al confine e Canne al vento.
La sua opera viene apprezzata da Giovanni Verga. Viene riconosciuta e stimata anche all'estero: David Herbert Lawrence scrive per esempio la prefazione della traduzione in inglese de La madre.
Il 10 dicembre 1927 le venne conferito il Premio Nobel per la Letteratura “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”.
Grazia Deledda è stata la prima italiana a vincere il Premio Nobel.
VITA PRIVATA
Nel 1900 Grazia Deledda sposa Palmiro Madesani, conosciuto a Nuoro. La coppia ha due figli: Franz e Sardus. Palmiro ammira molto il talento e l’energia di sua moglie, per questo lascia il lavoro per trasferirsi con lei nella Capitale, dove si inseriscono nella vita culturale cittadina e lui diventa per lei un agente letterario. Il loro rapporto è paritario, fatto di collaborazione e sostegno reciproco, ma è anche un’azienda impegnata nella collocazione e promozione delle opere di Deledda.
OPERE
Innumerevoli le opere scritte da Grazia Deledda nel corso della sua carriera. Fra le tante, oltre al libro più celebre, Canne al vento, è possibile ricordare:
- Memorie di Fernanda
- Nell'azzurro!...
- Stella d'oriente/Ilia di Saint-Ismael
- Fior di Sardegna
- La via del male
- Il vecchio della montagna
- Elias Portolu
- Cenere
- Nel deserto
- La madre
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