Pensioni: dal 20 marzo stretta dell’Inps per una categoria

Stanno per partire le verifiche dell'Inps su una categoria di pensionati, che avrà alcuni mesi per produrre i documenti necessari per riscuotere le mensilità

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Dal 20 marzo parte la stretta su una categoria di pensionati. L’Inps ha infatti deciso di far partire gli accertamenti sui percettori di pensioni che risiedono all’estero e che dovranno attestare di essere ancora in vita, per evitare truffe ai danni del sistema previdenziale e dell’Istituto stesso. Gli interessati dovranno provvedere alla produzione dei documenti necessari in un lasso di tempo di circa 4 mesi per poter continuare a ricevere gli assegni mensili faticosamente guadagnati durante anni di lavoro, pena il decadimento del diritto.

Come attestare l’esistenza in vita per la pensione all’estero

La campagna di verifica ha lo scopo di garantire l’efficacia dell’accertamento e di limitare i possibili disagi ai pensionati, contribuendo ad assicurare la correttezza dei flussi di pagamento e nello stesso tempo costituendo un valido strumento di prevenzione e contrasto all’indebita percezione delle prestazioni previdenziali.

Gli uffici consolari, l’Inps e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno condiviso un progetto che i pensionati possono utilizzare insieme alle consuete modalità di attestazione dell’esistenza in vita. Si tratta della videochiamata, che non sostituisce gli altri metodi, ma li affianca per facilitare le procedure.

Queste prevedono infatti la presenza fisica del pensionato presso un soggetto qualificato, definito “testimone accettabile”, abilitato ad avallare la sottoscrizione del modulo di dichiarazione dell’esistenza in vita. Inoltre, gli operatori di patronato accreditati come testimoni accettabili e abilitati al Portale Agenti possono utilizzare lo stesso servizio di videochiamata.

Sul sito web dell’Inps è disponibile una pagina dedicata all’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all’estero, con informazioni aggiornate sul processo di verifica.

Stretta sui pensionati italiani in America, Asia ed Est Europa

Sarà Citibank N.A., l’ente che si occupa di fornire le prestazioni pensionistiche agli italiani residenti all’estero, a inviare i moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita, che dovranno essere restituiti entro il 18 luglio 2023. Raggiungeranno chi abita nelle seguenti regioni del mondo.

  • America.
  • Asia.
  • Estremo Oriente.
  • Paesi Scandinavi.
  • Stati dell’Europa dell’Est.
  • Paesi limitrofi.

I documenti dovranno essere restituiti entro il 18 luglio 2023. I pensionati avranno quindi quattro mesi di tempo per attestare la loro esistenza in vita, e potranno farlo utilizzando diversi soggetti qualificati autorizzati dalle legislazioni locali. In caso contrario, il pagamento della rata di agosto 2023 verrà effettuato in contanti presso gli sportelli della Western Union e, se non viene effettuata la riscossione personale o non viene prodotta l’attestazione entro il 19 agosto 2023, il pagamento della pensione verrà sospeso a partire dalla successiva rata di settembre 2023.

Stretta sui pensionati italiani in Europa, Africa e Oceania

Il processo di accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2023 e 2024 partirà invece il 20 settembre 2023 per i pensionati italiani residenti nelle seguenti regioni del mondo.

  • Europa.
  • Africa.
  • Oceania.In sintesi, i pensionati residenti all’estero sono invitati a prestare attenzione alla richiesta di attestazione dell’esistenza in vita e ad adempiere alle modalità richieste per evitare la sospensione del pagamento della pensione.

In questo caso l’attestazione deve essere prodotta entro il 24 febbraio 2024, ultima data in cui è possibile riscuotere personalmente i contanti presso gli sportelli della Western Union. La sospensione dei pagamenti avverrà in questo caso a partire dalla rata di marzo 2024.

Al momento ci sono centinaia di migliaia di pensionati italiani all’estero. Qua le cifre. Se state pensando di smettere di lavorare e trasferirvi fuori dalla Penisola, qua i migliori Paesi dove vivere in pensione. Ma attenzione. È meglio informarsi bene sulle regole fiscali delle altre nazioni. Si può infatti rischiare la doppia tassazione sul bollettino, come spiegato qua.