Quota 100, con il restyling M5s-Pd tesoretto da 12 miliardi in due anni

Modifiche in vista per misura in ambito pensionistico sponsorizzata dalla Lega con l'eventuale insediamento del nuovo Governo giallorosso

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Redazione

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Pubblicato: 2 Settembre 2019 11:53

Sì è ufficialmente aperta la settimana decisiva per le sorti del Governo giallorosso che potrebbe vedere la luce già nei prossimi giorni. Il Premier incaricato Conte, reduce da un weekend di lavoro per cercare di compattare le posizioni di M5s e Pd su programma e nomi, conta di presentarsi dal Capo dello Stato Mattarella già domani, martedì, o al più tardi, mercoledi per sciogliere la riserva.

E se ufficialmente l’esecutivo ancora non si è insediato, sul tavolo non mancano alcuni nodi da sciogliere, uno dei quali sarà senza dubbio decidere il destino di Quota 100, la misura in ambito pensionistico sponsorizzata dalla Lega, che si avvia a subire più di qualche modifica con l’eventuale insediamento del nuovo Governo. 

In attesa di capire in cosa consisterà di preciso il restyling targato Pd- M5s, come scrive oggi il Sole24 Ore, “c’è il vero perno del riassetto: sancire ufficialmente la cessazione di quota 100 nel 2021 al termine dei tre anni di sperimentazione. Un percorso che potrebbe essere ulteriormente abbreviato. Con lo stop anticipato di un anno, a fine 2020, lasciando comunque un varco non troppo stretto per l’uscita anticipata, in primis per i lavoratori coinvolti in crisi aziendali, soprattutto con il potenziamento dell’Ape sociale, che ora scade a fine 2019″.

Si legge ancora sul quotidiano economico : “Un intervento di questo tipo consentirebbe di risparmiare gli oltre 8,6 miliardi già stanziati per il 2021, che solo per una fetta verrebbero assorbiti dal prolungamento in versione rafforzata dall’Anticipo pensionistico con prestito bancario. Rimarrebbero disponibili almeno 6,5-7 miliardi, che si andrebbero ad aggiungere ai 2,5-3,5 miliardi di risparmi attesi per il prossimo anno a causa del tasso di adesione molto più basso di quello stimato inizialmente (domande inferiori di oltre il 30% rispetto alle previsioni). Ma la minor spesa 2020 potrebbe lievitare a 4,5-5 miliardi con la “manutenzione” in cantiere. In tutto la dote da recuperare da quota 100 potrebbe quindi arrivare a 12 miliardi in due anni, oltre un terzo dei quali utilizzabili già nel 2020″.

Su tutto, una considerazione: Il nascente Governo Conte-2 – qualora dovesse arrivare a stretto giro il semaforo verde che di fatto sancisce l’intesa definitiva tra le due forza politiche  – dovrà muoversi, da subito, con cautela tra gli spazi ristrettissimi del complicato quadro di finanza pubblica, anche se arrivasse – come si vocifera ormai da giorni – da Bruxelles l’ok a una significativa tranche di flessibilità , pronta a dare una boccata d’ossigeno.

La prima sfida per il Governo giallorosso è praticamente dietro l’angolo: ad attendere Conte e la sua nuova squadra nuova di zecca, l’ appuntamento con la manovra economica 2020  che – seppur alleggerita dall’impalcatura della “flat tax” sulla quale la Lega, ormai in panchina,  era in pressing –  si dovrebbe attestare tra i 30 e i 35 miliardi, compresi i 23,1 miliardi necessari per evitare gli aumenti dell’Iva e i 4-5 miliardi per spese indifferibili e rifinanziamenti obbligati. Una vera e propria cifra monstre.