Pensioni, quasi 6 su 10 non arrivano a 750 euro mensili

Sono oltre 10,6 milioni le pensioni con un importo inferiore a 750 euro al mese. L'età media dei pensionati è di 74,1 anni

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 25 Marzo 2021 15:26

In Italia, quasi 6 pensioni su 10 non arrivano a 750 euro mensili. Sono oltre 10,6 milioni le pensioni con un importo inferiore a 750 euro al mese: il 59% del totale delle 17,8 milioni di pensioni vigenti. La percentuale delle pensioni basse sale al 72,6% per le donne ma questo dato costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.
Sono 275.611 i gli assegni superiori a 3.500 euro al mese. L’età media dei pensionati è di 74,1 anni. Sono i dati forniti dall’Osservatorio sulle pensioni dell’Inps.

Pensioni, la distribuzione per età

L’età media dei pensionati è di 74,1 anni con una differenza tra i due generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).
Riguardo le pensioni della categoria vecchiaia, il 25,1% delle pensioni è erogato a persone di età inferiore a 70 anni; la percentuale si alza fino al 27,8% per i pensionati di vecchiaia di sesso maschile. Ciò è giustificato dall’elevato numero di pensioni di anzianità liquidate negli anni passati.
Il 68,7% dei titolari di pensioni di invalidità previdenziale di sesso maschile ha età inferiore a 70 anni, mentre le pensionate titolari della stessa categoria di pensione hanno per il 47,0% età superiore o uguale a 80 anni. Ciò dipende dal fatto che gran parte delle pensioni di invalidità liquidate prima della legge 222/1984 è di sesso femminile (fatto dovuto anche alla maggiore longevità delle donne), mentre l’invalidità previdenziale liquidata con la normativa vigente è una prestazione a carattere maggiormente maschile (per le liquidate nel 2020 il tasso di mascolinità delle pensioni di invalidità previdenziale è stato del 62,4%).

Pensioni, la distribuzione per importi

Delle 10.608.976 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,0%, cioè 4.009.862, beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. In questo contesto, il divario tra i due sessi è accentuato; infatti per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 36,8% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia, si osserva che questa percentuale scende al 21,2% e di queste solo il 19,9% è costituito da pensioni in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per gli uomini, oltre un terzo delle pensioni di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro.

Pensioni previdenziali e assistenziali, la distribuzione

Le pensioni vigenti al 1 gennaio 2021 sono 17.799.649, di cui 13.816.971 (il 77,6%) di natura previdenziale e 3.982.678 (il 22,4%) di natura assistenziale. L’importo complessivo annuo è pari a 212,9 miliardi di euro di cui 190 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 22,9 miliardi da quelle assistenziali. L’Osservatorio Inps ricorda come nel 2020 siano state liquidate 1.182.971 pensioni delle quali il 40,7% di natura assistenziale. Un numero questo, si legge ancora, che registra “una linea di tendenza crescente che passa da 465mila nel 2003 a 587mila nel 2019, per poi scendere a 481mila nel 2020; anche le percentuali sul totale hanno una linea crescente arrivando a valori intorno al 50% dal 2012 al 2019, per poi diminuire nel 2020 al 41%; l’età media alla decorrenza ha un andamento sinusoidale tra i valori estremi di 68 e 70 anni“.

Pensioni, la distribuzione territoriale

L’area geografica che registra la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche è l’Italia settentrionale con il 47,73%; al centro viene erogato il 19,34% delle pensioni mentre in Italia meridionale e nelle isole il 30,8%; il restante 2,13% (378.479 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all’estero. Il Nord continua ad essere l’area con il maggior numero di pensioni per mille residenti (307,6 per mille), seguita dal Centro con il 291,0 per mille e dal Mezzogiorno con il 271,5 per mille.
La regione con minor numero di pensioni previdenziali per residente risulta essere la Sicilia (173 pensioni x 1.000 residenti), seguita dalla Campania con 181 pensioni e dal Lazio (185).
La Liguria ha la più alta concentrazione di ultrasessantacinquenni in Italia; mentre in Campania la concentrazione di ultrasessantacinquenni è la più bassa d’Italia.

Pensioni, da chi sono erogate

Il 48,9% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (94,7%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 46,3% del complesso delle pensioni erogate e il 59,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,0% delle pensioni per un importo in pagamento pari al 24,2% del totale, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,4% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,8% del totale.

Pensioni, la distribuzione per categoria

Analizzando i dati per categoria di pensione l’Inps osserva che le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 67,6% da pensioni della categoria vecchiaia di cui poco più della metà (57,2%) erogate a soggetti di sesso maschile, per il 6% da pensioni della categoria invalidità previdenziale di cui il 54,7% erogato a maschi e per il 26,4% da pensioni della categoria Superstiti che presentano un tasso di mascolinità pari al 12,3%. Le prestazioni assistenziali invece sono costituite per il 20,2% da pensioni e assegni sociali di cui il 37,1% erogate a soggetti di sesso maschile, il restante 79,8% delle prestazioni è erogato ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità, con un indice di mascolinità del 41,2%.