Pensioni d’oro, da giugno scatta il taglio oltre i 100mila euro

A giugno scatta il taglio sulle pensioni d'oro con assegni superiori ai 100mila euro, come previsto dalla prima legge di bilancio del governo Conte

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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Prende il via il prossimo giugno il taglio delle pensioni d’oro previsto dalla legge di bilancio. Ad annunciare la sforbiciata è l’Inps in una circolare pubblicata sul sito: “A decorrere dal 1° gennaio 2019 e per la durata di 5 anni, i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici”.

Il taglio debutterà con un conguaglio spalmato in più mesi per recuperare la mancata “riduzione” tra gennaio e maggio.

La platea interessata

“Saranno circa 25mila posizioni e c’è un risparmio per lo Stato di 140 milioni” afferma il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Il taglio vale per le pensioni superiori ai 100mila euro lordi a calcolo retributivo o misto, è su cinque aliquote marginali che vanno dal 15% al 40% e avrà una durata quinquennale.

Il tetto oltre il quale il taglio interviene “è 100mila euro” ha spiegato Tridico, precisando però che “solo la parte retributiva verrà tagliata”.

“Questa volta si è iniziato cambiando paradigma di intervento -ha detto – con le pensioni di cittadinanza, un sussidio dato anche in un periodo di non crescita e tagliando laddove c’era da tagliare, nella parte alta dei redditi che funzionasse da redistribuzione”.

I tagli

La sforbiciata è su cinque aliquote marginali che vanno dal 15% al 40%:

  • del 15% per la quota di assegni tra 100.000 e 130mila euro;
  • del 25% per le pensioni da 130mila a 200mila euro;
  • del 30% per la quota di importo da 200.000 a 350.000 euro;
  • del 35% per la quota di importo da 350.000 a 500.000 euro
  • del 40% per la quota oltre 500 mila euro.

Ai fini dell’individuazione dell’importo pensionistico complessivo superiore a 100.000 euro rilevano gli importi lordi su base annua di tutti i trattamenti pensionistici diretti a prescindere dal sistema di calcolo adottato per la liquidazione degli stessi. Il prelievo non riguarderà, invece, le pensioni di invalidità e quelle riconosciute a vittime del dovere.