Arriva la pensione anticipata per le imprese in crisi. Si tratta di un vero e proprio “ammortizzatore pensionistico” introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 per gli anni dal 2022 al 2024, a favore delle imprese di medie e piccole dimensioni che si trovino in uno stato di crisi e raggiungano un accordo con i sindacati per le uscite anticipate. E’ una forma di pensione anticipata che si aggiunge a quella regolamentata.
La Legge di bilancio ha previsto una copertura di 150 milioni per il 2022 e di 200 milioni per ciascun anno nel 2023 e 2024, che serviranno a coprire l’assegno provvisorio in attesa della pensione vera e propria. Si prevede che vi accederanno dai 10mila ai 20mila lavoratori.
A chi spetta l’ammortizzatore pensionistico
La platea dei beneficiari è costituita da imprese che occupano dai 15 ai 250 dipendenti, con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro, che abbiano subito un calo dei ricavi del 30% nei 12 mesi precedenti rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019.
L’altro requisito di accesso e la firma di un accordo sindacale che prevede pre-pensionamenti su base volontaria e quindi accettate dai lavoratori coinvolti in forma scritta.
Cosa è l’assegno provvisorio e chi ne ha diritto
Si tratta di una indennità mensile pagata per non più di tre anni, anche comprensiva della Naspi, che viene riconosciuta ai lavoratori che abbiano i requisiti per accedervi.
Ne hanno diritto coloro che raggiungeranno entro il 31 dicembre 2024 l’età della pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, o l’età per la pensione anticipata cioè almeno 62 anni di età e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
L’indennità sarà corrisposta dall’Inps per massimo tre anni e comunque fino a quando si maturerà il diritto alla pensione e si percepirà l’assegno pensionistico vero e proprio.
Come presentare la domanda
La domanda della pensione anticipata per le imprese in crisi andrà presentata all’Inps dall’azienda, almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro con i lavoratori coinvolti.
Per l’attestazione dei requisiti dei singoli lavoratori l’impresa potrà av valersi di autocertificazione/ autodichiarazione. Sarà necessario presentare l’accordo collettivo ed un elenco dei lavoratori esodati.