Pensionamenti e assunzioni scuola: la corsa a coprire le cattedre il 1° settembre

E' di nuovo boom di pensionamenti nel mondo della scuola, con numeri in costante crescita per l'applicazione dell'anticipo pensionistico

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 22 Maggio 2021 09:22

E’ di nuovo boom di pensionamenti nel mondo della scuola, con numeri in costante crescita per l’applicazione dell’anticipo pensionistico (Quota 100 e Opzione Donna) e per un’età insegnante che è fra le più vecchie in Europa, con un’elevatissimo numero di ultracinquantenni.

E mentre prosegue l’aumento dei pensionati ad un ritmo di 50mila l’anno – non solo insegnanti, ma anche dirigenti e personale ausiliario, tecnico ed amministrativo (ATA) – le immissioni in ruolo scarseggiano e le supplenze crescono in modo esponenziale, accrescendo le fila del precariato della scuola italiana.

42mila in pensione

La task force di INPS e Ministero dell’Istruzione, al termine dell’attività congiunta di certificazione del diritto alla pensione, ha certificato i diritti alla pensione per 42.204 lavoratori del comparto scuola: 31.873 del personale docente; 9.235 del personale ATA; 581 insegnanti di Religione; 406 dirigenti scolastici; 109 nel personale educativo.

E’ stata completata la definizione del 95% delle certificazioni del diritto alla pensione, che consentirà al Ministero di realizzare in tempi utili le operazioni di mobilità e di immissione in ruolo del personale in funzione dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Nel frattempo, l’Istituto di previdenza è al lavoro per consentire agli aventi diritto l’erogazione del trattamento pensionistico con decorrenza 1° settembre 2021, senza soluzione di continuità rispetto all’ultimo stipendio.

Assunzioni in arrivo e Patto per la scuola 

Si punta ora a coprire gli oltre 100mila posti vacanti, per evitare che a settembre ci siano oltre 200mila supplenti in servizio nelle scuole italiane. Lo scorso anno si sono  create già situazioni piuttosto imbarazzanti con migliaia di cattedre rimaste scoperte e l’Italia è già stata messa in mora dalla UE per l’elevato numero di precari di lungo corso, con oltre 36 mesi di servizio, mai stabilizzati.

Una impresa titanica, giacché le graduatorie ordinarie sono praticamente esaurite con appena 20mila posti disponibili, cui si aggiungerebbero 40mila posti provenienti dal concorso straordinario. Resterebbero da coprire quasi 60mila posti.

Ecco perché il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta pensando ad un maxi concorso per assunzioni e stabilizzazioni che copra almeno 60mila docenti, da realizzare in tempi brevi, a luglio, prima dell’avvio dell’anno scolastico 2021-2022.

Sul piatto ci sarebbero almeno 1,3 miliardi di euro da spendere, ma non è detto che la cifra alla fine possa anche salire a 2 miliardi. Lo scorrimento della graduatorie sarebbe infatti in grado di coprire al massimo 20.000 posti.

E per evitare che nei prossimi anni si riproponga l’annoso tema del precariato, Bianchi ha lanciato la proposta di un Patto per la scuola, un tavolo permanente Ministero-sindacati che consenta una programmazione pluriennale dell’organico, che consenta di bandire regolarmente concorsi di assunzioni per coprire di volta in volta i posti in organico.