Pagamento pensione di febbraio 2025, il calendario dei versamenti

A febbraio le pensioni vanno in pagamento in giorni differenti per i correntisti bancari e postali. E l'ultimo cedolino porta con sé delle sorprese

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 27 Gennaio 2025 07:00

Il calendario dei pagamenti della pensione di febbraio 2025 è differenziato per chi riceva l’assegno su un conto bancario o di Poste italiane.

Sabato 1 febbraio ricevono l’assegno i titolari di conti postali, mentre lunedì 3 febbraio vanno in pagamento le pensioni dei correntisti bancari.

Il giorno di scarto fra le due categorie di utenza è dovuto al fatto che il primo giorno bancabile del mese coincide con il primo giorno feriale, che cade di lunedì 3. Ma gli uffici postali sono comunque aperti anche il sabato mattina. Le banche invece seguono un calendario che esclude il sabato.

Il calendario dei pagamenti alla Posta

Per chi vada a ritirare la pensione in contanti presso Poste Italiane, si segue il classico calendario basato sull’iniziale del cognome:

  • sabato 1 febbraio: cognomi che iniziano con A e B;
  • lunedì 3 febbraio: cognomi che iniziano con lettere da C a D;
  • martedì 4 febbraio: cognomi che iniziano da E a K;
  • mercoledì 5 febbraio: cognomi che iniziano con lettere da L a O;
  • giovedì 6 febbraio: cognomi che iniziano con lettere da P a R;
  • venerdì 7 febbraio: cognomi che iniziano con lettere da S a Z.

Il limite dei 1.000 euro

A chi si rechi alla Posta o in banca per riscuotere per la prima volta la pensione in contanti, ricordiamo che in Italia vige il limite dei 1.000 euro. A norma del dl n. 138 del 2011:

“… lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a mille euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate e le carte di cui all’articolo 4 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122″.

Dunque, non è possibile prelevare direttamente la pensione se l’importo supera i 1.000 euro, ma occorre far prima far transitare i soldi da un conto corrente bancario o postale, da un libretto bancario o postale o da una carta prepagata con Iban.

Controllare il cedolino della pensione

È possibile controllare il cedolino della pensione il dell’Inps, accedendo all’area MyInps. Lì, il cedolino della pensione è visionabile in formato Pdf.

Il servizio permette di verificare l’importo accreditato ed eventuali variazioni, ma anche di stampare il certificato di pensioni (modello Obis/M) ed effettuare una serie di altre operazioni (variazione dei dati anagrafici, gestire deleghe sindacali, scaricare la Certificazione Unica per la dichiarazione dei redditi, richiedere informazioni sui conguagli fiscali, eccetera).

Chi desiderasse ricevere mensilmente il cedolino tramite email deve registrarsi al servizio e attivare l’apposita funzionalità nella sezione “Gestione consensi”.

Arretrati e rivalutazione

Il cedolino di febbraio 2025 include due voci:

  • gli arretrati per chi non li abbia già ricevuti all’inizio del 2025;
  • la rivalutazione dello 0,8% per tutte le pensioni fino a quattro volte il minimo (2.394,44 euro) grazie al meccanismo di adeguamento all’inflazione. Il recupero sull’inflazione va poi calando allo 0,72% e poi ancora allo 0,6%, all’aumentare dell’importo dell’assegno.

Cala invece il coefficiente di trasformazione del montante contributivo per via dell’innalzamento dell’aspettativa di vita: per chi incassa la pensione di vecchiaia a 67 anni, il coefficiente scende da 5,723 a 5,608. La Cgil stima una perdita del 2% sull’importo della pensione.