Riuscire a prendere una pensione adeguata non sempre è facile, infatti la vecchiaia rappresenta un problema per molte persone e coniugi che non sanno come fare. Per questo motivo sono previsti dei programmi di sostegno al reddito, delle iniziative che supportano i cittadini con più di 67 anni che si trovano in difficoltà. Vediamo come funziona l’assegno sociale 2020, quali sono i requisiti e come ottenere questo contributo previdenziale.
Indice
Cos’è l’assegno sociale
Il nostro Paese ha da sempre previsto delle forme di assistenza nei confronti delle persone disagiate, attraverso l’erogazione di prestazioni economiche di supporto ai soggetti più fragili e alle famiglie più bisognose di aiuto. Fino al 1° gennaio 1996 era possibile usufruire della pensione sociale, uno strumento di assistenza alle fasce della popolazione più anziane con un reddito basso, tuttavia a partire da tale data è stato introdotto l’assegno sociale.
In particolare si tratta di un contributo gestito dall’Inps, un versamento il cui coordinamento avviene su base annuale, con l’intento di assistere le persone e le famiglie con un reddito insufficiente al mantenimento di uno stile di vita minimo durante la vecchiaia. I soggetti che rientrano nei requisiti previsti dalle normative di legge possono ottenere un supplemento economico, proposto su 13 mensilità e fornito a carattere previdenziale.
I requisiti per l’assegno sociale
Per quanto riguarda i requisiti per l’assegno sociale sono previste alcune restrizioni, che consentono di individuare una platea di beneficiari ben delineata. Innanzitutto questa misura è rivolta alle persone con almeno 67 anni d’età, quindi prossime alla pensione o già uscite dal mercato del lavoro e titolari di un trattamento pensionistico giudicato però inadeguato. Inoltre, per essere idonei a tale prestazione, è necessario essere residenti in Italia.
L’assegno sociale è disponibile sia per i cittadini italiani che stranieri. In quest’ultimo caso, le persone comunitarie devono essere iscritte all’anagrafe di competenza territoriale, mentre quelle extracomunitarie devono essere residenti di lungo periodo e avere regolare permesso di soggiorno. Sono comprese tra le categorie che possono ricevere questa misura di sostegno economico, se in possesso di tutti i requisiti, anche i cittadini extracomunitari rifugiati politici e titolari di una protezione sussidiaria.
Ovviamente è fondamentale avere un reddito basso, un aspetto essenziale per ottenere questa contribuzione integrativa. Per l’assegno sociale 2020 è stata individuata una soglia massima di 5.977,79 euro l’anno a persona, valida per i cittadini che formano un nucleo familiare da soli, quindi senza coniugi. Al contrario, per le famiglie composte da due coniugi il reddito complessivo non deve superare la cifra di 11.955,58 euro l’anno.
Calcolo del reddito per l’assegno sociale
Per l’idoneità al ricevimento dell’assegno sociale viene considerato soltanto il reddito integrale, con una serie di esclusioni che non incidono sul conteggio finale. Ad esempio, in base alle disposizioni di legge, non fanno parte del calcolo del reddito il trattamento di fine rapporto (TFR), eventuali anticipazioni del TFR erogate prima dell’entrata in pensione, l’immobile di proprietà di residenza, ulteriori contributi familiari e alcune indennità.
Al contrario il calcolo del reddito, ai fini della valutazione dell’idoneità all’assegno sociale, tiene conto di una serie di contribuzioni accessorie. Tra queste concorrono al conteggio tutti i redditi soggetti all’imposizione fiscale Irpef, quelli esenti dal pagamento delle imposte, le ritenute alla fonte e le entrate vincolate all’imposta sostitutiva. Vanno cumulati anche i redditi provenienti da terreni e fabbricati, le pensioni di guerra, le rendite vitalizie fornite dall’Inail, gli assegni alimentari, le pensioni estere e gli assegni per l’invalidità civile.
L’importo dell’assegno sociale
La prestazione di supporto può essere erogata in forma integrale o ridotta, in base al reddito percepito, tuttavia in entrambi i casi non vengono applicate trattenute Irpef sul contributo assistenziale previdenziale. L’importo dell’assegno sociale 2020 è di 459,83 euro, ed è versato su un totale di 13 mensilità per ogni anno di partecipazione, per un valore massimo annuale non superiore a 5.977,79 euro.
Il versamento viene eseguito in forma integrale soltanto in alcuni casi, ovvero nei confronti di persone e famiglie senza reddito, quindi con un’entrata pari a zero. In tutte le altre situazioni, perciò per ogni soggetto che rispetta i requisiti per l’ottenimento dell’assegno sociale, viene eseguito un conteggio e fornito un contributo parziale. Il calcolo dell’importo è basato sulla differenza tra l’ammontare annuale dell’assegno e il reddito annuale, secondo il principio del sistema previdenziale di tipo integrativo.
Esempio calcolo assegno sociale 2020
Facciamo un esempio per capire meglio. Come abbiamo visto, il contributo totale della prestazione è di 5.977,79 euro, erogato soltanto a chi non possiede nessun tipo di reddito, tramite il versamento di 13 mensilità da 459,83 euro cadauna. Per una persona non coniugata, con un reddito di 4 mila euro l’anno, l’importo sarà dato dalla differenza tra il totale dell’assegno e il reddito annuale, dunque 1.977,79 euro (5.977,79 – 4.000).
Infine bisogna dividere la somma per le 13 mensilità, ottenendo un valore di 152,13 euro mensili per una persona con più di 67 anni e un reddito annuale di 4 mila euro. Per le persone coniugate il calcolo è il medesimo, tuttavia la somma del contributo da considerare è 11.955,58 euro l’anno. In questo caso, se il reddito è zero il versamento sarà di 459,83 euro al mese per 13 pagamenti annuali per ogni coniuge, altrimenti vale il conteggio della differenza tra la prestazione e il reddito annuo.
Ad esempio, due coniugi con un reddito complessivo di 8 mila euro l’anno, potranno percepire un sostegno economico di 3.955,58 euro annui (11.955,58 – 8.000). Ciò equivale a un contributo mensile di 304,27 euro per 13 mensilità. È importante sottolineare che l’importo dell’assegno sociale non può mai superare la soglia massima, quindi il valore più elevato del trattamento sarà non oltre la quota stabilita per il 2020 di 459,83 euro al mese per 13 mensilità.
Assegno sociale per invalidi civili
Le persone alle quali è stata riconosciuta la condizione di invalidi civili possono ricevere l’assegno sociale, tuttavia è necessario fare una distinzione. Se la situazione viene certificata prima dei 67 anni d’età è possibile usufruire dell’assegno d’invalidità civile, dopodiché al raggiungimento del 67° anno d’età verrà trasformato automaticamente nell’assegno sociale. Ciò vale sia per gli invalidi totali che parziali, comprese le persone titolari di una pensione di inabilità.
Allo stesso tempo i requisiti sono diversi rispetto agli altri soggetti, infatti vengono utilizzate le soglie previste per la domanda di invalidità e di inabilità civile. Inoltre viene conteggiato soltanto il reddito personale, anche in presenza di un coniuge, il cui contributo non influisce nella determinazione della soglia. Per il 2020, gli importi reddituali per gli assegni d’invalidità civile sono 16.982,49 euro per quella totale, oppure 4.926,35 euro per quella parziale.
La pensione per gli invalidi civili totali è pari a 286,81 euro, in aumento dell’1% rispetto all’anno passato. Al compimento del 67° anno d’età bisogna passare obbligatoriamente all’assegno sociale, mantenendo però questi importi per il conteggio del reddito ai fini del ricevimento della prestazione economica assistenziale. Il valore del contributo rimane invece invariato, quindi fino a un massimo di 459,83 euro al mese per 13 mensilità per il 2020.
Come ottenere l’assegno sociale
Per ricevere l’assegno sociale è necessario presentare la domanda presso l’Inps, un’operazione da effettuare ogni anno poiché il contributo ha un valore annuale. La richiesta si può realizzare in modalità telematica, inviando il modulo online da scaricare all’interno del portale ufficiale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Per accedere al sito web è necessario possedere il codice PIN per i servizi digitali dell’Inps.
In alternativa è possibile rivolgersi a un operatore qualificato, utilizzando i servizi forniti presso i patronati di zona, i quali possono collegarsi alla piattaforma tramite le proprie credenziali. Altrimenti è disponibile il Contact Center dell’Inps, basta chiamare il numero 803 164 da fisso oppure il numero 06 164 164 da mobile. La richiesta deve contenere il modulo compilato in ogni sua parte, l’autocertificazione per i dati personali e un documento che attesti la situazione reddituale.
Se i requisiti sono in ordine il contributo viene erogato a partire dal mese seguente, rispetto a quello in cui la domanda è stata presentata, a cominciare dal primo giorno utile. Qualora la richiesta dovesse essere negata dall’Inps, ad esempio per un errore, una mancanza o una valutazione giudicata negativa, è comunque possibile fare ricorso. La contestazione deve pervenire agli uffici territoriali dell’Istituto di previdenza non oltre 90 giorni, altrimenti viene meno il diritto alla richiesta di una rettifica della decisione.
Quando viene sospeso l’assegno sociale?
In alcune condizioni è possibile che l’erogazione dell’assegno sociale venga sospesa, con la cessazione definitiva del versamento del contributo previdenziale. In particolare ciò può verificarsi se il titolare si sposta al di fuori dei confini nazionali, trasferendosi all’estero per più di 30 giorni consecutivi, perdendo dopo un anno il diritto a presentare ulteriori richieste. Allo stesso tempo l’assegno sociale non è reversibile, quindi non può essere ceduto a un familiare in caso di morte.