La Legge di Bilancio 2017 ha modificato in parte la legge Fornero, che nel 2012 aveva abolito in parte le pensioni di anzianità e innalzato l’età pensionabile basandosi sull’aumento dell’aspettativa di vita.
Dalla Legge di Stabilità 2017 è stato introdotta l’APE, un’indennità garantita dallo Stato ed erogata dall’INPS, per lavoratori che, maturate determinate condizioni, chiedano di andare in pensione al compimento dei 63 anni e non a 66 anni e 7 mesi. L’indennità viene corrisposta dall’INPS ogni mese per 12 mensilità nell’anno, fino all’età della pensione di vecchiaia.
Dettagli sull’APE
L’APE ovvero l’anticipo pensionistico è stato introdotto, come spiegato, con la Legge di Stabilità 2017. Con esso si ha possibilità di andare in pensione prima rispetto alle condizioni stabilite dalla legge Fornero, specificamente, per coloro che hanno un’età di 63 anni e 5 mesi. È però importante notare che, secondo le indicazioni dell’Inps, non tutti potranno accedere all’APE e all’APE Sociale.
Le possibilità di pensionamento anticipato, infatti, prevedono diversi meccanismi per varie categorie di lavoratori, dipendenti pubblici e privati, autonomi e lavoratori iscritti alla gestione separata. Più nel dettaglio:
- l’APE volontario e l’APE aziendale consentono l’uscita anticipata a 63 anni attraverso un prestito dalle banche, che viene restituito poi in vent’anni a partire dall’età della pensione di vecchiaia, con un leggero taglio sull’assegno Inps;
- l’APE sociale è riservato invece a categorie svantaggiate e permette di anticipare la pensione a 63 anni, senza alcun costo per il lavoratore. L’indennità è erogata dall’INPS con un massimo di 1500 euro al mese.
Differenza tra APE e APE Sociale
Per richiedere l’APE, che è una forma di pensione anticipata conosciuta anche come prestito pensionistico, è necessario soddisfare specifici requisiti anagrafici e contributivi. Chi desidera richiedere questa opzione deve infatti aver compiuto 63 anni entro il 1° maggio 2017 e aver versato almeno 20 anni di contributi previdenziali. Tale trattamento è disponibile per diverse categorie di lavoratori, inclusi dipendenti, statali, autonomi e parasubordinati e consente loro di andare in pensione anticipata fino a 3 anni e 7 mesi prima del raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia.
Per quanto riguarda invece l’Ape Sociale, essa rappresenta una modalità di pensione anticipata più conveniente in quanto a costo zero per il lavoratore ma i requisiti vanno oltre quelli anagrafici e di reddito. La platea dei beneficiari è quindi più limitata.
Per accedere all’APE è necessario presentare domanda telematica all’INPS, accedendo alla propria area personale sul sito tramite PIN INPS.
Per il 2018 sono previste tre scadenze per richiedere la certificazione dei requisiti per l’APE sociale e sono:
- 31 marzo 2018
- 15 luglio 2018, se rimangono risorse dal monitoraggio INPS
- 30 novembre 2018, se rimangono risorse dal monitoraggio di luglio
L’unica scadenza invece per l’APE volontario è il 18 aprile 2018: chi ha maturato il diritto di usufruirne tra il 1 maggio e il 18 ottobre 2017 deve segnare la data in agenda.
Sul sito dell’Inps è possibile presentare le domande di certificazione e simulazioni.
Finora per il solo APE volontario sono state effettuate 15.779 domande di certificazione e 186 mila simulazioni. L’APE volontario 2018 in particolare può interessare i lavoratori nati tra il maggio 1954 e luglio 1956, con 63 anni di età, ai quali manchino al massimo 43 mesi dall’età pensionabile.
Per l’APE sociale invece le domande erano 48.331 agli inizi di Marzo: ma attenzione, perché ne sono state accolte solo poco più di un terzo.