Acqua sempre più “salata” per le famiglie. Negli ultimi 10 anni la spesa media annuale per il consumo idrico domestico in Italia è aumentata del 40%, soprattutto per colpa degli sprechi ancora troppo altri in casa e lungo la rete di distribuzione. A rilevarlo è l’indagine di Consumers’ Forum, ente indipendente di cui fanno parte associazioni di consumatori, imprese industriali e di servizi e le loro associazioni di categoria.
Secondo lo studio, nel 2024 il costo medio dell’acqua nel nostro Paese è stato di 384 euro a famiglia, nonostante la diminuzione dei consumi domestici.
I consumi dell’acqua in Italia
Lo studio, presentata insieme a Utilitalia all’evento dedicato alla Green e Circular economy “Ecomondo” a Rimini, ha preso in esame un nucleo familiare di tre persone con un consumo di 150 metri cubi.
Dall’analisi dei dati di Arera, è emerso come dal 2014 la spesa annuale dell’acqua per ogni famiglia sia del 40% in più, a fronte di investimenti saliti da 3,1 a 8 miliardi da parte dei gestori idrici: un +57% paragonabile agli aumenti in bolletta, che è arrivato a pesare 80 euro per ogni italiano, dai 51 euro pro capite di 10 anni fa.
La crescita dei costi dell’acqua potabile non rispecchia però l’andamento dei consumi, che sono invece scesi dai 241 litri quotidiani per abitante del 2012 ai circa 215 al giorno del 2024, con un taglio del 10,8%.
Gli sprechi
Secondo la ricerca di Consumers’ Forum, a incidere sono gli sprechi, sia in relazione alla perdita dalle reti idriche, che in Italia registrano una dispersione del 42% dell’acqua distribuita, ma anche relativi alle cattive abitudini in casa.
Ogni anno un appartamento nel nostro Paese arriva infatti a sprecare fino a 20mila litri di acqua a causa di comportamenti scorretti, come rubinetti che gocciolano (fino a 5 litri buttati in un giorno) o riempire la vasca da bagno al posto di fare la doccia (160 litri contro 40).
Anche lavarsi i denti senza chiudere il rubinetto quando non necessario può portare a sprecare 30 litri di acqua, 20 litri durante la rasatura e 6 litri mentre ci si pulisce le mani.
Altro fattore di dissipazione è la cassetta del water senza il doppio tasto: 100 litri di acqua scaricati ogni giorno. Tutti numeri e abitudini sottolineati dal presidente di Consumers’ Forum, Furio Truzzi:
“La frammentazione che si registra nel servizio idrico in Italia, con oltre 2mila società che oggi forniscono acqua alle famiglie, non aiuta a superare il problema delle perdite della rete, mentre molto si è fatto negli ultimi anni sul fronte degli investimenti e del miglioramento della qualità delle nostre acque. Serve però educare i cittadini ad un consumo più consapevole dell’acqua potabile, per combattere sprechi e consentire risparmi sulle bollette idriche, dal momento che l’acqua potabile risulta imbattibile sul fronte della convenienza economica e infine servono operatori industriali che in un sistema regolato, come quello idrico, sappiano fare massa critica per garantire economicità e sostenibilità a vantaggio di tutti i cittadini”.
Aumenta il prezzo dell’acqua: quanto costa la minerale
Oltre la spesa per i consumi domestici, lo studio ha rilevato l’aumento in Italia anche dell’acquisto di acqua minerale, nonostante le bottiglie costino enormemente di più rispetto all’acqua da rubinetto.
Se nel 2o12 sono stati consumati dagli 11.370 milioni di litri di acqua minerale, pari a circa 190 litri pro capite all’anno, nel 2024 sono stati 15.150 milioni di litri in bottiglia (257 litri a testa) una crescita pari al +35,2%.
Eppure un litro di acqua minerale costa il 10.056% in più rispetto a quella del rubinetto: una media di 0,26 euro a bottiglia, contro 0,00256 euro per litro.