Immobili d’impresa 2025, +8,1% per i negozi ma crollano gli uffici

Nel 2025 cresce solo il comparto commerciale, mentre crollano gli uffici (-5,9%) e calano i produttivi. Il negozio torna a essere un investimento strategico

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Se il mercato residenziale sta tornando a crescere, non si può dire lo stesso per gli immobili d’impresa. Stando ai dati dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, solo il segmento commerciale è in aumento, mentre i primi mesi del 2025 presentano uno scenario contrastante.

I dati per il segmento commerciale

Analizzando nel dettaglio, il segmento degli uffici e quello produttivo hanno registrato un calo, mentre gli immobili ad uso commerciale sono stati gli unici a crescere.

Numero compravendite Primo trimestre 2024 Primo trimestre 2025 Variazione % (2025 vs 2024)
Produttivo 3.864 3.837 -0,70%
Commerciale 10.273 11.108 +8,13%
Uffici 3.285 3.091 -5,91%

Gli immobili ad uso commerciale hanno mostrato l’aumento più sostenuto. In un momento di incertezza generale, il negozio è visto come un buon investimento. Sono numerosi gli acquirenti che puntano su due strategie:

  • acquisti già a reddito, con rendimenti annui lordi stimati intorno al 9-10%;
  • acquisto finalizzato a un possibile cambio d’uso in residenziale.

Il cambio d’uso sta avvenendo sempre più spesso nelle grandi città. In particolare, Napoli, Torino, Bari e Roma registrano un incremento delle operazioni. La nostra rete segnala che, a Torino, quando le condizioni lo permettono, si procede frequentemente alla conversione in residenziale.

Si conferma inoltre la tendenza a utilizzare gli spazi commerciali per attività di servizi alle imprese e alle persone.

Male uffici, stabile i capannoni

A soffrire è il segmento degli uffici, che ha registrato un calo del 5,9%. Un lieve calo a livello nazionale, ma nelle dieci grandi città si segnala una contrazione del 16,6%. Roma e Milano hanno registrato un calo significativo, rispettivamente del -40,2% e del -34,0%, ma va detto che queste città “venivano anche da un trimestre precedente particolarmente vivace”. Aumento importante a Torino (+142,8%).

I capannoni produttivi si sono mantenuti abbastanza stabili, registrando un calo contenuto dello 0,7%. Resta comunque saldo l’interesse per questo segmento, soprattutto a causa della carenza di offerta nel settore, in particolare per il nuovo, che attrae molta attenzione. Le aziende con una buona solidità patrimoniale cercano di acquistare capannoni, nonostante la scarsa offerta disponibile, spesso costituita da immobili datati. Questo comporta anche lavori di ristrutturazione e riqualificazione importanti, il che porta a una maggiore negoziazione del prezzo di acquisto.

Per tutte le tipologie immobiliari cresce l’attenzione ai criteri Esg, che stanno impattando sempre più sul mercato immobiliare. Gli asset certificati Leed e Breeam sono sempre più ricercati e apprezzati, rappresentando un elemento chiave per il futuro del settore.

Cosa aspettarsi per il resto del 2025

Su cosa aspettarsi dal 2025, Tecnocasa afferma:

Ci aspettiamo, per l’anno 2025, una tenuta degli scambi che non dovrebbe allontanarsi dai volumi di chiusura del 2024.” Per i prezzi e i canoni di locazione dei capannoni, dei negozi sulle vie di passaggio e degli uffici di nuova costruzione, si prevede un andamento compreso tra 0% e +2%. Al contrario, un calo è atteso per i negozi in posizioni più defilate e per gli uffici di vecchia generazione, in particolare se poco efficienti ed energivori.