Per chi possiede un immobile, o ne è semplicemente affittuario, continuano le buone notizie dall’Istat: i costi di mantenimento della casa scendono e, a maggio, a ritmo ancora più accelerato. Sono infatti diminuiti del 9,6% rispetto a un anno fa (maggio 2023) rispetto al -9% di aprile e al -6,9% di marzo. È il risultato di una discesa dello 0,1% a livello congiunturale, ovvero mese su mese, che va in controtendenza rispetto al dato nazionale dell’inflazione.
Ma di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di tutte le spese che vanno sostenute per esempio per la riparazione dei sistemi di riscaldamento, oppure per saldare il conto del carpentiere, dell’idraulico, dell’elettricista quando, periodicamente, ce n’è bisogno. O, ancora per pagare le bollette dell’acqua, della luce e del gas. Sono proprio queste ultime quelle che, ancora una volta, anche nel mese di maggio hanno determinato il segno meno.
È proseguita la riduzione, in particolare del prezzo dell’energia elettrica, che è sceso sia rispetto ad aprile sia rispetto a maggio 2023. Nel caso del gas, invece, c’è stato un leggero aumento a livello congiunturale, tuttavia questo non ha modificato il trend di discesa annuale. Ma vediamo più nel dettaglio i numeri.
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Costi di mantenimento della casa, il gas a maggio è costato il 22,1% in meno di un anno prima
Partiamo proprio dal gas: il suo prezzo è aumentato dello 0,2% rispetto ad aprile, ma è sceso del 22,1% rispetto al maggio 2023. Si tratta di una diminuzione superiore a quella del mese precedente (+20%) perché il confronto annuale è con un periodo, il maggio 2023, appunto, in cui le tariffe erano ancora piuttosto alte. Nel caso dell’elettricità il calo è stato uguale a quello precedente, -29,2%, nonché superiore a quello del gas; del resto i prezzi della luce durante la fiammata inflazionista di fine 2022 erano cresciuti ancora di più.
Come nei mesi scorsi l’andamento delle altre voci è stato più moderato: non ci sono state oscillazioni paragonabili a quelle che hanno contraddistinto luce e gas. Le parcelle degli elettricisti, degli idraulici e dei manutentori dei sistemi di riscaldamento, infatti, sono cresciute, sì, ma meno che in aprile. Quelle degli elettricisti hanno visto un aumento del 2,3% sei decimali meno di un mese prima, quelle degli idraulici del 2,6% (+2,9% in aprile), mentre per la revisione del riscaldamento è stato necessario sborsare il 3,3% in più che nel maggio 2023 (+3,5% l’aumento di aprile).
Stabile è stata invece l’inflazione che ha contraddistinto i servizi dei carpentieri, +2,6% e la bolletta dell’acqua, che tra tutti i costi di mantenimento della casa è quello che da tempo cresce di più, +7,6%. Quella relativa alla raccolta rifiuti si distingue come unica voce in cui la crescita annuale dei prezzi, +1,9%, è stata superiore a quella del mese precedente, +1,4%.
Per i prezzi degli elettrodomestici è record di discesa
Chi deve gestire un’abitazione, da proprietario o da affittuario, sa che le spese non finiscono qui. Anche se l’Istat non li inserisce formalmente nei costi di mantenimento di un’abitazione, possiamo affermare che di essi fanno parte di diritto anche quelli da sostenere per pulire la casa o lavare indumenti. Non solo, sono da considerare anche i prezzi di lavatrici, frigoriferi, forni, asciugatrici, che si devono comprare nel momento in cui si acquista un appartamento oppure sostituire periodicamente quando si rompono.
Nel caso dei servizi di pulizia a maggio l’inflazione annuale è stata molto lieve, dell’1,4%, seppure di poco superiore a quella di aprile, quando era stata dell’1,3%. I grandi elettrodomestici, invece, sono stati contraddistinti da un calo annuale del prezzo da record, del 4,3%. È da ottobre che è presente il segno meno, ma non era mai stato finora di tale entità, visto che ad aprile, invece, la riduzione era stata del 3,2%.