Ultimamente si è sentito parlare di case a un euro in Svezia, come è successo anche per altri paesi europei, come la Spagna e la Croazia. Sebbene non ci siano iniziative effettive in Svezia per vendere case a 1 euro come avviene invece in alcune regioni d’Italia, esistono programmi che offrono terreni a prezzi simbolici per incentivare il ripopolamento di aree rurali o piccoli comuni. Un esempio è il comune di Göten, che offre terreni a una corona (circa 0,08 euro) per metro quadrato.
Ma se invece si cercano case non a un euro, ma a meno di 20 centesimi, dobbiamo scendere più giù rispetto alla Scandinavia e spostarci in Croazia.
Qui c’è Legrad, una piccola cittadina nel nord della Croazia, la quale ha lanciato un programma innovativo per attrarre nuovi residenti vendendo case a un prezzo simbolico di 13 centesimi. Questo progetto, avviato nel 2018, mira a contrastare il declino demografico che ha colpito la città dalla caduta dell’impero austroungarico di cent’anni fa, nel 1918.
Vendita di terreni in Svezia: qual è il prezzo reale di acquisto
In Svezia, alcune municipalità hanno avviato progetti per vendere terreni a prezzi simbolici con l’obiettivo di attrarre nuovi residenti e contrastare lo spopolamento. Il comune di Göten, ad esempio, offre terreni a 1 krona per metro quadrato. Secondo il sindaco Johan Mansson, chiunque è benvenuto ad acquistare uno dei lotti disponibili. Non ci sono restrizioni specifiche sull’ammissibilità dei compratori, anche se è probabile che solo chi risiede legalmente in Svezia possa partecipare all’iniziativa.
Göten è una destinazione turistica popolare sia per gli svedesi che per i visitatori internazionali. Tra le sue attrazioni principali ci sono la chiesa romanica Husaby Kyrka, il sito storico Martorpsfallet con la sua cascata e l’area naturale protetta Österplana Hed och Vall.
Come in Italia, però, ci sono alcune condizioni fondamentali da rispettare per acquistare il diritto ad avere dei terreni in quelle zone: gli acquirenti devono impegnarsi a costruire entro due anni, altrimenti il terreno viene restituito al comune. Questo tipo di iniziativa mira a risolvere il problema dello spopolamento incentivando la costruzione di nuove abitazioni e il trasferimento di nuove famiglie.
Come c’era da aspettarsi, e come del resto succede anche in Italia con le case a un euro, non basta versare l’ammontare di una corona al mq, perché i costi reali sono altri. Acquistare terreni a prezzi simbolici può sembrare un affare, ma ci sono diverse spese da considerare:
- costi di costruzione: la costruzione di una casa comporta costi significativi per materiali, manodopera e permessi edilizi;
- spese amministrative: oltre al costo del terreno, ci sono spese notarili, di registrazione e altre tasse amministrative da considerare;
- obblighi di costruzione: iniziative come quella di Göten richiedono agli acquirenti di iniziare la costruzione entro un periodo specifico, in questo caso due anni, per evitare che il terreno venga restituito al comune. E costruire una casa in Svezia non è economico. Secondo siti come Expatrist, il costo medio di una casa si aggira tra i 1900-2300 euro al metro quadro.
Insomma, si paga poco il terreno ma non il resto. L’iniziativa ha però avuto un buon inizio, con tre lotti già venduti e un crescente interesse da parte di potenziali acquirenti. I terreni disponibili sono sparsi in tutta la municipalità, principalmente in aree sviluppate. Göten non è l’unico comune ad aver adottato questo tipo di campagna: a sud, il comune di Hylte ha lanciato un’iniziativa simile all’inizio di quest’anno, vendendo 54 lotti allo stesso prezzo. Un affare per i residenti in pratica, che possono così risparmiare dai 90 ai 270 euro al metro quadro, secondo quanto riporta SwedenExpat.
La campagna di Göten continuerà per tutto il 2024 e il 2025. Il sindaco ha dichiarato che dopo questa data la campagna probabilmente non sarà prorogata, poiché si prevede che l’economia tornerà alla normalità.
Case a 13 centesimi in Croazia: l’iniziativa di Legrad per ripopolare il paese
Altro che case a un euro come in Italia, in Croazia basta qualche centesimo. Dov’è la fregatura? Per poter acquistare una di queste case a basso costo, i candidati devono soddisfare alcuni criteri specifici.
Gli acquirenti devono avere meno di 45 anni, essere in una relazione coniugale o di convivenza e non avere precedenti penali. Inoltre, i potenziali acquirenti non devono possedere altre proprietà, sebbene non sia specificato se questo requisito si applichi solo alle proprietà in Croazia o in altri stati. C’è anche l’obbligo per gli acquirenti di essere finanziariamente solventi, e impegnarsi a mantenere la proprietà per almeno 15 anni.
La cittadina di Legrad, che conta circa 2.000 abitanti, ha visto la sua popolazione diminuire drasticamente dopo il crollo dell’Impero Austro-Ungarico. Una volta un centro fiorente, oggi si trova ai margini e cerca di invertire questa tendenza demografica negativa. E ora vuole tornare agli antichi splendori.
Dall’inizio del programma, Legrad ha visto un aumento della popolazione infantile, tanto che è stato necessario costruire un nuovo asilo. Il sindaco Ivan Sabolić ha dichiarato che, dall’avvio dell’iniziativa, sono state vendute cinque case pronte per l’occupazione, con tre famiglie che si sono già trasferite e hanno accolto nuovi membri durante il trasloco.
Nel 2021, la città ha messo in vendita 19 case vuote e cantieri abbandonati al prezzo di 1 kuna, l’equivalente di circa 13 centesimi di euro. Le case erano in vari stati di degrado, quindi il comune ha offerto un contributo di 25.000 kune (circa 3.325 euro) per le necessarie ristrutturazioni. Per chi desiderava acquistare una casa di proprietà privata, il comune ha offerto di coprire il 20% del prezzo, fino a un massimo di 35.000 kune (circa 4.655 euro).
Un trend globale di successo
Dal 2008, l’idea di vendere case a 1 euro ha preso piede in Italia come risposta al calo demografico nelle aree rurali. Questa iniziativa ha trovato terreno fertile anche in altri paesi (oltre l’Italia che è stata pioniera), tra cui Svizzera, Spagna, Croazia e persino Giappone. L’Italia è stata la pioniera di questo movimento, con l’obiettivo di attirare nuovi residenti e rinvigorire villaggi ormai abbandonati.
Negli ultimi anni, numerosi media internazionali, come la Cnn, hanno dedicato ampio spazio a questa iniziativa, attirando l’attenzione di un pubblico globale. Il fenomeno è diventato pop e ha ispirato anche serie televisive, come “My Big Italian Adventure” con l’attrice Lorraine Bracco e “The Italian Job” con Alan Carr e Amanda Holden, che mostrano il processo di acquisto e ristrutturazione di queste proprietà a 1 euro.
Le condizioni per l’acquisto di questi terreni includono spesso l’obbligo di residenza e l’inizio dei lavori di costruzione entro un periodo prestabilito.
Anche la Francia ha avviato programmi simili, sebbene più recentemente. A Saint-Amand-Montrond, una casa di circa 100 mq è in vendita per 1 euro, con l’obbligo di residenza e di completare i lavori di ristrutturazione entro due anni. Questo approccio mira a rivitalizzare i villaggi francesi, riportando la popolazione nelle aree rurali.
Un altro esempio interessante è il progetto irlandese “Our Living Islands“, che offre finanziamenti fino a 84.000 euro per chi acquista e ristruttura proprietà derelitte su isole remote. Con l’aumento dello smartworking e costi di vita più economici lontani dalle grandi città non sembra proprio una cattiva idea, in fondo, quella di vivere in modo più lento, in un mercato immobiliare troppo spesso ingestibile e costoso.