Affitti brevi, come si ottiene il Codice Identificativo (Cin)

Banche dati per affitti brevi, da settembre sarà obbligatorio il Cin. Come fare per richiederlo e come funziona con le case abusive

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 27 Aprile 2024 12:15

L’accordo raggiunto tra le Regioni e il governo italiano sulla compatibilità delle banche dati regionali ha aperto la strada alla definizione di un meccanismo unico nazionale per le strutture ricettive destinate agli affitti brevi e turistici. Questa decisione segna un passo significativo verso una maggiore trasparenza e controllo nel settore degli affitti brevi, consentendo una migliore tracciabilità delle unità immobiliari e contrastando eventuali pratiche illecite.

Contro gli abusi e l’evasione fiscale

Le ragioni che inducono a implementare il Cin sono varie: da un lato, vogliono proteggere i turisti contrastando pratiche di ospitalità non regolamentate; dall’altro, devono conformarsi alle normative del sistema statistico nazionale, che richiedono la raccolta obbligatoria dei dati statistici su tutte le forme di strutture turistiche, sia alberghiere che non alberghiere.

L’implementazione del Codice Identificativo in tutte le regioni italiane risponde anche alla necessità normativa di contrastare l’evasione fiscale. Tale obbligo è esplicitamente previsto all’articolo 1, comma 373, della Legge 30 dicembre 2021, n. 234, che modifica un precedente decreto-legge del 2019 (articolo 13-quater del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34). Questa disposizione istituisce la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, accessibile all’amministrazione finanziaria degli enti creditori per le finalità istituzionali.

Come fare con le case abusive?

La problematica delle case abusive è delicata e presenta diverse sfaccettature. In alcuni casi, esiste un certo margine di possibilità, sebbene sia vincolata a condizioni specifiche. Tuttavia, indipendentemente dalla situazione, è necessario sempre consultare l’ufficio tecnico per valutare le opzioni disponibili e garantire il rispetto delle normative vigenti.

Come si ottiene il Codice Identificativo per gli affitti brevi

La registrazione dell’alloggio presso il comune di ubicazione è il primo passo necessario, utilizzando la procedura prevista da ciascun ente locale. In alcune regioni italiane, l’istituzione del Codice Identificativo ha comportato una standardizzazione della procedura in collaborazione con i comuni.

In alcuni casi, come in Sicilia, l’iter per ottenere il documento può richiedere l’uso obbligatorio della piattaforma Impresa in un Giorno.

Introduzione del Cin per affitti brevi: cos’è e a cosa serve

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha accolto con favore questo importante risultato, sottolineando la complessità del processo che ha richiesto il massimo impegno da parte di tutte le parti coinvolte. Questo accordo è il frutto di un lungo lavoro di collaborazione tra le istituzioni regionali e il governo centrale, dimostrando la volontà comune di migliorare il settore turistico italiano.

Il nuovo meccanismo prevede l’introduzione di un Codice Identificativo Nazionale (Cin) da associare a tutte le unità immobiliari destinate agli affitti brevi e turistici. Tale codice sarà univoco e consentirà una tracciabilità completa delle strutture ricettive su tutto il territorio nazionale. L’entrata in vigore del Cin è prevista non prima del 1° settembre, seguendo una fase di sperimentazione e l’armonizzazione dei codici esistenti.

Una delle principali finalità del Cin è quella di migliorare la prevenzione e il contrasto delle frodi nel settore degli affitti brevi. Grazie a questo codice, sarà possibile identificare in modo inequivocabile tutte le unità immobiliari destinate a questo tipo di attività, consentendo un controllo più efficace sul rispetto delle normative vigenti.

Secondo le indicazioni del decreto, una volta che il Cin sarà pienamente operativo, ogni unità immobiliare sarà dotata di un codice che dovrà essere esposto all’esterno dello stabile e all’interno dell’appartamento adibito per locazioni brevi o turistiche. Coloro che non aderiranno al nuovo sistema saranno soggetti a sanzioni amministrative fino a 5.000 euro.

Il processo di implementazione del Cin sarà seguito da un periodo di monitoraggio e valutazione per garantire il corretto funzionamento del sistema. Le autorità competenti si impegnano a garantire una transizione graduale e senza intoppi verso il nuovo meccanismo, assicurando allo stesso tempo un adeguato supporto agli operatori del settore.