Maxi truffa ai danni di Fedez: cos’è successo

Il rapper e influencer sarebbe stato vittima di un tentativo di truffa da parte di un ex dipendente sventato dalla madre manager

Una sponsorizzazione per un marchio di zainetti andata storta che si sarebbe trasformata in una presunta maxi truffa da 100mila euro ai danni di Fedez. A scoprire il tentato raggiro di cui sarebbe vittima l’imprenditore e influencer sarebbe stata la madre, Annamaria Berrinzaghi, amministratrice delegata, della società Doom Srl, creata dal rapper milanese e che si occupa anche della sua immagine.

Maxi truffa ai danni di Fedez: la vicenda

La vicenda sulla quale è in corso un’indagine della Procura di Milano riguarderebbe un ex dipendente della “Dream of ordinary madness” che avrebbe provato a mettere in atto una truffa ai danni di Fedez e della madre (qui per sapere quanto vale l’impero di Fedez).

Secondo l’accusa l’ex impiegato avrebbe “fatto credere” all’ad “di aver raggiunto un accordo economico”, per conto della Doom, con un famoso marchio di zaini e materiali per la scuola, di 250mila euro, nonostante la cifra pattuita con l’altra azienda, estranea alla vicenda, fosse di 350mila euro.

Il cantante avrebbe dovuto promuovere il lancio di una collezione ecosostenibile per la scuola, distribuita a settembre dello scorso anno, attraverso una campagna composta da fotografie, copertura social e nome del rapper associato al marchio. (qui gli incassi di Fedez per la sua partecipazione a LOL).

I 100mila euro mancanti sarebbero dovuti finire come una sorta di dote in un’altra impresa nella quale l’ex dipendente avrebbe dovuto cominciare a lavorare, appartenente comunque allo stesso gruppo della società che si occupa del reclutamento di nuovi artisti ma soprattutto dei diritti di immagine dello stesso Fedez. Il tentativo di truffa non è però andato a segno grazie alla denuncia presentata da Annamaria Berrinzaghi (qui per conoscere il valore della coppia Fedez-Ferragni).

Maxi truffa ai danni di Fedez: l’accusa

Secondo la procura l’uomo per cercare di nascondere la truffa e giustificare l’incasso dei 100 mila euro da parte della società nella quale sarebbe stato assunto da lì a poco, avrebbe insistito perché il contratto con l’azienda produttrice degli zaini venisse firmato direttamente dal suo futuro datore di lavoro.

Di fronte al rifiuto di Berrinzaghi, avrebbe provato un disperato tentativo di proporre la stipula di un contratto a tre, tra la Doom, l’azienda produttrice del materiale scolastico da sponsorizzare e l’altra società.

Come si legge nell’atto del pm di Milano, Alessandro Gobbis, si sarebbe trattato di “una attività promozionale che avrebbe svolto l’artista Federico Leonardo Lucia (in arte ‘Fedez’), del quale Doom S.r.l. ha mandato esclusivo di rappresentanza, per un importo di 250.000 euro, anziché di 350.000 euro”.

Da quanto emerso sulla base dell’inchiesta della procura, l’indagato avrebbe inoltre “ingannato” la società per la quale sarebbe stata svolta l’attività promozionale “facendole credere che avrebbe dovuto versare la somma di 100.000 euro” a un’altra società “in seguito ad accordi tra la medesima e Doom, trattandosi di una operazione intercompany“.

L’accusa contesterebbe dunque all’indagato di aver indotto “in errore la persona offesa, Annamaria Berrinzaghi, facendole credere che la somma offerta” dalla società per l’attività promozionale prestata da Fedez fosse “di 250.000 euro, anziché di 350.000 Euro, tentando di procurare a sé” e per una terza società un “ingiusto profitto di 100.000 euro”.