Overtourism in Italia, le 10 città più colpite: la classifica

Stando all'Indice di sovraffollamento turistico 2025 di Demoskopika, sono dieci le province che i turisti predono di assalto in diversi periodi dell'anno

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Anche l’Italia soffre di overtourism. Secondo la mappa dell’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst), elaborata dall’Istituto Demoskopika, a soffrire di più dell’eccesso di turisti, concentrato in alcuni periodi dell’anno nelle città e nei siti più noti, sono Rimini, Venezia e Bolzano. Tre aree che sono presenti sul podio per il secondo anno consecutivo.

Come viene realizzato il calcolo

L’indice viene elaborato seguendo cinque indicatori:

  • la densità turistica, data dal rapporto tra presenze turistiche ed estensione territoriale della provincia;
  • la densità ricettiva, che è il quoziente tra posti letto ed estensione territoriale;
  • l’intensità turistica, ovvero il rapporto tra presenze turistiche e numero residenti;
  • l’indice di utilizzazione lorda (cioè dei posti letto disponibili), data dall’utilizzo medio in percentuale dei posti letto nell’arco dell’anno;
  • la quota di rifiuti urbani prodotta dai turisti rispetto a quella dei residenti.

Questi parametri portano a degli indici di sovraffollamento classificati da molto alto a molto basso. Le prime dieci della classifica hanno un livello massimo di affollamento turistico, mentre l’anno scorso solo le top 7 raggiungevano questo livello di insostenibilità.

Le città più colpite e quelle meno

Oltre a Rimini, Venezia e Bolzano, in top 10 ci sono:

  • Livorno;
  • Napoli;
  • Milano;
  • Trento;
  • Roma;
  • Verona;
  • Trieste.

All’estremo opposto, invece, restano le stesse città dello scorso anno, che si confermano ai margini del turismo di massa:

  • Rieti;
  • Benevento;
  • Reggio Calabria;
  • Isernia;
  • Avellino;
  • Campobasso.

Gli indicatori nel dettaglio

Analizzando gli indicatori, a colpire di più sono soprattutto i dati su densità e intensità turistica, che evidenziano le aree a più alta concentrazione di pressione antropica. Rimini e Venezia, ad esempio, svettano nella classifica per densità turistica, con rispettivamente oltre 17mila e quasi 16mila presenze per chilometro quadrato.

Sempre Rimini detiene anche il primato nazionale per produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo: 76,8 chilogrammi per turista, a fronte degli appena 0,5 chilogrammi registrati a Benevento. Sul versante dell’intensità turistica, ovvero il rapporto tra presenze e popolazione residente, si conferma al primo posto Bolzano, con quasi 69 turisti per abitante, seguita da Venezia con quasi 47 turisti per abitante.

L’overtourism in Italia

Avvertono i ricercatori di Demoskopika:

L’overtourism non è più soltanto una sfida, ma è una priorità che investe la sostenibilità delle destinazioni italiane. Non riguarda solo l’esperienza del turista, ma condiziona anche la qualità di vita delle comunità locali. L’aumento del sovraffollamento è un campanello d’allarme che impone interventi urgenti e strategici: dalla regolazione dei flussi nei periodi di punta alla promozione di mete alternative, fino a incentivare in modo più efficace i viaggi lungo tutto l’arco dell’anno, valorizzando anche i mesi tradizionalmente meno turistici.

Diverse città però stanno attuando varie soluzioni per arginare il fenomeno dell’overtourism. Una di queste è Firenze, dove la pressione turistica aumenta di anno in anno. Tra le soluzioni pensate c’è anche quella di introdurre un ticket d’ingresso, come avviene già a Venezia.

Ma da tempo è in vigore anche lo stop alle keybox nell’area Unesco del centro storico, una decisione presa da altre città per contrastare il sovraffollamento turistico, e il divieto di utilizzo di amplificatori e altoparlanti da parte delle guide turistiche. Sono stati previsti anche dei limiti per l’apertura di nuove locazioni turistiche e controlli mirati sugli annunci esistenti, oltre all’obbligo di esporre l’Id identificativo dell’immobile.