Il cuore dell’estate italiana batte forte: tra mare, montagna, città d’arte e mete alternative, il turismo nazionale registra numeri in netta crescita rispetto al 2024. I dati del Viminale e del Ministero del Turismo confermano che il settore resta un pilastro dell’economia italiana, nonostante le polemiche sui rincari che rischiano di frenare una parte dei consumatori.
Secondo la banca dati Alloggiati Web del Viminale, pubblicata in anteprima dall’Ansa, il 2025 segna un’estate di affluenza record:
- a giugno sono stati monitorati 21,68 milioni di arrivi (+10,2% rispetto all’anno scorso);
- a luglio sono stati monitorati 23,99 milioni (+4,5%);
- ad agosto (dall’1 all’11) sono stati monitorati 7,94 milioni di turisti (+13,1%).
Il trend positivo si conferma su tutto il territorio e, come sottolinea il Ministero del Turismo, la stagione si sta ormai estendendo da giugno a settembre, con segnali di crescita anche per ottobre.
Indice
I numeri record del Ferragosto 2025
Le previsioni per Ferragosto sono da record. Tra l’11 e il 18 agosto ci saranno, secondo Cna Turismo e Commercio:
- oltre 5 milioni di turisti;
- 15 milioni di pernottamenti;
- 5 miliardi di euro di giro d’affari.
Per Confcooperative la spesa complessiva per le vacanze estive si aggirerà attorno ai 17 miliardi di euro. Gli italiani in viaggio saranno 16 milioni. Il Sib – Sindacato italiano balneari parla di Ferragosto già sold out in molte località balneari.
Le mete preferite dell’estate italiana
Se il mare resta la scelta principale, il 2025 vede una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici:
- 76,6% di prenotazioni anticipate in montagna;
- 71,9% nelle città d’arte;
- 75,5% nelle aree interne.
La domanda interessa anche destinazioni non canoniche, segno di una diversificazione delle vacanze e di un turismo più esperienziale, che punta soprattutto sul patrimonio enogastronomico.
Italia leader nel Mediterraneo, ma la crescita è lenta
Nei primi due mesi estivi l’Italia ha confermato il suo primato nel mercato turistico mediterraneo, sia per tasso di saturazione delle strutture ricettive online sia per competitività dei prezzi. Giugno ha registrato un’occupazione del 48% e luglio oltre il 43%, con tariffe medie inferiori a quelle di Grecia e Spagna.
Tuttavia, i dati internazionali raccolti da Un Tourism mostrano che l’aumento del nostro Paese è stato più contenuto rispetto ad altri mercati chiave e siamo 16esimi nell’Unione Europea per tasso di crescita del turismo globale.
Nel primo trimestre dell’anno, l’Europa nel suo complesso ha registrato un incremento medio del 2% negli arrivi internazionali, con performance particolarmente brillanti proprio per la Spagna (+6% di arrivi e +9% di spesa turistica nei primi mesi) e la Grecia (+4% di entrate).
L’Italia, pur registrando un aumento del 4% delle entrate da turismo internazionale, ha messo a segno una crescita meno vivace negli arrivi rispetto a Paesi che hanno saputo intercettare una domanda in forte espansione, come le destinazioni del Nord Africa (+22% il Marocco) o dell’Asia orientale (+23% il Giappone).
Le ragioni sono diverse:
- la saturazione strutturale di molte località di punta;
- il caro prezzi nei servizi turistici;
- le incertezze geopolitiche, tra guerre e dazi;
- tariffe aeree ancora elevate.
Caro prezzi tra spiagge vuote e scontri politici
Il nodo resta quello dei rincari: secondo Confcooperative, la spesa media per famiglia è di 1.950 euro (+16% rispetto al 2024). Una settimana al mare per una famiglia o un gruppo di amici di 4 persone può arrivare a 6.539 euro.
Il presidente Maurizio Gardini ha evidenziato come
accanto a una parte della popolazione che mantiene capacità di spesa, emerge una fascia di italiani esclusi dalle vacanze.
Il caro ombrelloni, come è stato ribattezzato in questa rovente estate 2025 caratterizzate dalle polemiche dei clienti degli stabilimenti balneari che lamentavano spiagge vuote e bassi profitti, continua a infiammare il dibattito pubblico, anche con il recente scontro tra Governo e PD.
Anche voci note, come quella dell’attore Alessandro Gassmann, hanno denunciato pubblicamente il problema, sottolineando come sempre più italiani optino per spiagge libere e soluzioni low-cost.