Chiude Pitti Uomo 108, a Firenze le tendenze uomo per il 2026

Un'ondata di creatività detta il passo della moda uomo per il prossimo anno, alla Fortezza del Basso in scena oltre 700 brand.

Foto di Matteo Calzaretta

Matteo Calzaretta

Giornalista

Giornalista pubblicista, collabora con alcune tra le principali testate nazionali di lifestyle e spettacoli.

Pubblicato: 20 Giugno 2025 20:06

Firenze diventa, come ogni anno, l’epicentro della moda maschile internazionale grazie a Pitti Uomo, giunto alla sua 108ª edizione. Dal 17 giugno ad oggi, la Fortezza da Basso ha ospitato un’ondata di creatività che guarda dritta al futuro del menswear. In scena, oltre 700 brand (quasi la metà provenienti dall’estero), quattro Guest Designer d’eccezione e un calendario fittissimo di eventi, mostre e installazioni che hanno coinvolto l’intera città. Un mix esplosivo che ha mostrato il meglio del passato rivisitato in chiave contemporanea, l’attenzione all’innovazione, alla sostenibilità, e l’apertura a nuovi linguaggi visivi e stilistici.

Tra i nomi protagonisti, spiccano Homme Plissé Issey Miyake, Guest of Honor di questa edizione, e i designer Children of the Discordance, Niccolò Pasqualetti e Post Archive Faction (PAF), ciascuno con un approccio radicale e sofisticato al concetto di guardaroba contemporaneo.

Ecco come si vestirà l’uomo del 2026

Nel cuore della fiera, i trend della primavera estate 2026 si dividono tra heritage e sperimentazione. Dominano i toni neutri, dal beige sabbia al grigio ghiaccio, passando per il marrone cioccolato, che colorano collezioni raffinate e trasversali. Marchi come Brunello Cucinelli, Kiton, Briglia, Doucal’s e Bramani Cashmere costruiscono un’eleganza senza tempo, mentre il brand L.B.M.1911, con la presenza dell’attore Francesco Montanari, dà voce a un nuovo linguaggio urbano fatto di giacche camiceria, overshirt, e pantaloni disinvolti.

Pitti Uomo 108, Firenze 2025
Ufficio stampa
Pitti Uomo 108, Firenze 2025

Montanari, protagonista della serie Netflix Maschi veri, ha celebrato la collezione con un completo in lana resca, lino e seta, effetto solaro, che riflette la luce in modo unico. «Mi piacciono i colori chiari, che ricordano il deserto» ha dichiarato, «e questi tessuti leggeri li sento miei».

Ma il Pitti 108 ha anche mostrato la voglia di tecnicità sartoriale, con giacche ibride da escursione, trench idrorepellenti come quelli firmati L’Impermeabile e un nuovo fascino per il workwear rivisitato da marchi come Baracuta, Sebago e Sun68, quest’ultima con una celebrazione a base di pizza e bollicine per l’anniversario del brand.

Fuori dalla Fortezza: arte, musica e moda invadono la città

La forza di Pitti Uomo è anche nella sua capacità di coinvolgere Firenze in ogni angolo. Dalle capsule collection live firmate ottod’Ame x Collanine Colorate fino all’evento di U.S. POLO ASSN. per i suoi 135 anni, con Clara, Benny Benassi e la performance dell’artista Pietro Terzini.

Da segnalare anche l’installazione Intergalactic curata dall’Istituto Europeo di Design e C2C Festival, che ha trasformato l’ex Teatro dell’Oriuolo in un’opera multisensoriale in movimento. E ancora, la mostra Moda in Luce, allestita presso la Galleria della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, ha accompagnato i visitatori in un viaggio tra i capi iconici del made in Italy dal 1925 al 1955.

Pitti Uomo 108, Firenze 2025
Ufficio stampa
Pitti Uomo 108, Firenze 2025

Anche il mondo delle scarpe ha avuto la sua parte da protagonista. Tra le tendenze footwear della prossima stagione spiccano le flat shoes, con volumi compatti e linee essenziali. Dai mocassini ai boot, tutto si fa più leggero. Bikkembergs reinterpreta la Soccer con Gosha Rubchinskiy, mentre Philippe Model Paris presenta la sofisticata PGAL.

Stuart Weitzman propone la slip-on Drake, ispirata alle boat shoe, mentre Lotto rielabora le sue Trofeo in chiave anni ’90. Da segnalare anche la sneaker destrutturata di Soldini80, senza fodera e con suola flessibile, perfetta come una “second skin”.

La nuova generazione conquista l’edizione 2025

Infine, spazio alla creatività delle scuole di moda. Su tutte, Polimoda, che ha aperto la rassegna con il Graduate Show: 100 look sperimentali, fortemente concettuali, capaci di parlare di identità, natura, tecnologia e colonialismo. Un segnale potente: il futuro della moda non è solo nei grandi nomi, ma anche nelle mani – e nelle visioni – dei giovani talenti.

Pitti Uomo 108 non è stato solo un salone di moda. È stato un laboratorio vivo di idee, dove la moda si è fusa con la cultura, l’arte, la musica e la sostenibilità, offrendo una fotografia completa – e in movimento – di ciò che sarà l’uomo di domani.