Testamento Armani, svelato l’erede ma il marchio sarà ceduto

Aperti i testamenti di Giorgio Armani: non avendo eredi diretti, lo stilista ha scelto familiari e collaboratori fidati, con un ruolo chiave affidato a Leo Dell’Orco

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Leo Dell’Orco raccoglie di fatto il testimone di Giorgio Armani, ma i suoi poteri saranno bilanciati dalle decisioni della Fondazione e dei nipoti dello stilista. Il testamento di Giorgio Armani è stato aperto. Anzi, si tratta di due testamenti: due distinte buste contenenti testi scritti dal pugno dello stilista scomparso il 4 settembre 2025 a Milano, a 91 anni.

Testamento di Giorgio Armani, chi sono gli eredi

Il 9 settembre, nello studio del notaio Elena Terrenghi, sono stati aperti i due testamenti segreti lasciati da Armani. Il primo è datato 15 marzo 2025, il secondo risale al 5 aprile. I documenti, chiusi in buste sigillate, regolano la divisione del patrimonio personale e il futuro della Giorgio Armani Spa.

Giorgio Armani non ha avuto figli, cosa che in età matura è stata per lui un amaro rimpianto. Non avendo eredi di sangue, lo stilista non era vincolato dalla legge alla quota di legittima. La cosa gli ha lasciato le mani libere nella suddivisione del patrimonio, che viene stimato in 10-12 miliardi.

Il futuro della maison Giorgio Armani è stato affidato alla Fondazione Armani, che riceve il 100% delle quote della società. I diritti di voto sono ripartiti così:

  • il 40% a Pantaleo (Leo) Dell’Orco, storico compagno e collaboratore di Armani;
  • il 30% alla Fondazione Armani;
  • il 15% ciascuno ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana.

Chi comanderà davvero l’eredità di Armani

Dell’Orco è il dominus operativo: con il 40% dei voti e la sua posizione storica, potrà influenzare la strategia. Fondazione e nipoti, insieme, hanno il 60%, quindi possono prevalere se agiscono uniti.

Ci sono poi Roberta e Rosanna Armani che hanno ricevuto azioni senza diritto di voto.

Sul fronte patrimoniale, la quota di Giorgio Armani in EssilorLuxottica (circa il 2% del capitale, valore stimato oltre 2,5 miliardi di euro) è stata suddivisa così:

  • 40% a Dell’Orco,
  • 60% ai familiari,
  • più piccole donazioni a collaboratori di lunga data.

Gli eredi designati sono i familiari più stretti oltre al compagno e storico braccio destro Leo Dell’Orco, cioè la sorella Rosanna, il nipote Andrea Camerana e le nipoti Silvana e Roberta. Non è escluso che nel testamento vengano indicate anche altre persone. Potrebbe poi esserci spazio anche per donazioni ad enti benefici.

Il lascito di Armani comprende non solo la maison, che genera ricavi per circa 2,3 miliardi l’anno, ma anche asset di grande valore come partecipazioni industriali (come quella già citata in EssilorLuxottica e The Italian Sea Group), la squadra di basket Olimpia Milano, la Capannina di Forte dei Marmi acquistata pochi giorni prima della morte, immobili di prestigio (a Milano, Pantelleria, Broni, Saint-Tropez, Forte dei Marmi, Antigua e St. Moritz), yacht e collezioni d’arte, fra le altre cose. Si tratta di un impero costruito in oltre 50 anni.

La cessione del gruppo a LVMH

Giorgio Armani ha indicato che entro 12-18 mesi dall’apertura del testamento deve avvenire una prima cessione del 15% del gruppo a uno dei tre grandi colossi prioritari: LVMH, EssilorLuxottica o L’Oréal.

Successivamente, tra il terzo e il quinto anno, è prevista una cessione ulteriore, tra il 30% e il 54,9%, sempre allo stesso acquirente iniziale.

La governance futura di Armani

Già nel 2016 Armani aveva messo per iscritto la propria volontà sulla successione, poi aggiornata nel 2023. L’assetto prevede sei categorie di azioni con diritti di voto diversi. Gli utili sono stati distribuiti solo per metà, mentre l’altra metà rimane a rafforzare il gruppo.

Da tempo Armani aveva predisposto anche la successione artistica. La direzione creativa del womenswear è affidata a Silvana Armani, mentre quella del menswear è nelle mani di Leo Dell’Orco. Entrambi hanno affiancato lo stilista per decenni e ne incarnano la visione estetica.

Questa eredità immateriale sarà celebrata durante la Milano Fashion Week (23-29 settembre 2025) con la sfilata celebrativa dei 50 anni della maison e l’apertura di una mostra all’Accademia di Brera. Fino agli ultimi giorni, Armani avrebbe supervisionato personalmente la preparazione dell’evento, segno di un controllo totale sul suo universo creativo.

Il funerale di Rivalta, in provincia di Piacenza, si è svolto in forma privata mentre oltre 16.000 persone hanno reso omaggio alla camera ardente. La famiglia ha inoltre dato il consenso all’iscrizione di Giorgio Armani nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, luogo dedicato ai grandi personaggi che hanno segnato la storia della città.