I 120 anni del Lanificio Fratelli Tallia di Delfino

Viaggio nel biellese per scoprire la storia e l’artigianalità di un prestigioso Lanificio.

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Una storia fatta di saper fare e grande artigianalità quella del Lanificio Fratelli Tallia di Delfino, azienda del Biellese nata nel lontano 1903 che quest’anno spegne 120 candeline. Una storia nata dal territorio che, da sempre, è leader indiscusso come uno dei distretti tessili più importanti al mondo. QF Lifestyle ha avuto il piacere di entrare all’interno del loro stabilimento produttivo, in Regione Valtrucco a Strona in provincia di Biella, dove da subito si respira la storia e la tradizione. Il tempo sembra essersi fermato, regalandoci immagini e sensazioni inaspettate che ci riportano indietro in un periodo storico molto lontano; basta un attimo per rendersi conto che in questa sede, la tradizione e l’innovazione convivono in un perfetto equilibrio.

Ad accoglierci ci sono il Direttore Commerciale, il Marketing ed il rappresentante della quarta generazione della famiglia Tallia ed infine l’Ingegnere Giorgio Todesco, CEO del Gruppo Marzotto, che nel 2008 ha rilevato l’azienda dando nuova energia e sostegno economico, facendo lievitare il fatturato con la conquista anche di nuovi mercati, ma lasciando intatta la sede della rete produttiva, il personale e tutto ciò che di buono questa realtà è sempre riuscita a costruire con il proprio lavoro. Ci racconta che, nonostante vi sia molta tecnologia e digitalizzazione all’interno della catena produttiva, molto è rimasto come era, sottolineando come da Strona siano partite dal 1903, e partono tuttora, spedizioni di persone specializzate nella ricerca dei materiali migliori : come lane selezionate australiane, cashmere della Mongolia e mohair dal sud Africa. Generazione dopo generazione, tutto viene tramandato con certosina attenzione affinché il prodotto finito sia sempre una risorsa dell’eccellenza del nostro Made in Italy.

La prima cosa che ci portano a vedere é il loro archivio storico, dove sono conservati centinaia di faldoni con gli scampoli di tessuto, che raccontano la storia e le evoluzioni stilistiche che in questa azienda si sono vissute. Un patrimonio inestimabile ed un segno indelebile di come tanta artigianalità, professionalità e maestria, abbiano contribuito a far sì che Fratelli Tallia di Delfino si affermasse nel mondo come una delle tessiture più importanti e prestigiose al mondo, capace di soddisfare con i migliori tessuti le maison più prestigiose al mondo come Kiton, Cesare Attolini, Stefano Ricci, Canali, Corneliani, Paul Smith e i brand del Gruppo LVMH e Kering. Punto di riferimento per i sarti più importanti che hanno la necessità di aver il miglior prodotto del mercato, per soddisfare le richieste dei loro esigenti clienti alla ricerca della qualità e del super lusso; un archivio storico in attesa di essere valorizzato e sfruttato al meglio, per far si che il passato diventi un patrimonio inestimabile per un’accelerata verso un futuro nuovo e ricco di idee creative. Proprio in questa chiave, il Lanificio Fratelli Tallia di Delfino ha costruito un progetto dedicato al “Bespoke”, portando i propri tessuti all’interno del sistema dei migliori sarti world wide all’insegna del nuovo gentleman metropolitano.

Il secondo step ci porta all’interno della catena produttiva, dove si trovano centinaia di telai ipertecnologici, con impostazioni che ricordano davvero quelli del passato; ogni telaio ha una fitta rete di controllo qualità, dove ogni singolo inconveniente viene risolto immediatamente. I telai, ognuno predisposto per il proprio filo e disegno, ci regalano emozioni nuove, dove l’intrecciarsi di trame e orditi vari, creano armonie cromatiche e tessuti di altissimo pregio. Tra i vari telai orizzontali ne notiamo due verticali, che ci viene spiegato sono costruiti per la realizzazione di tessuti Jacquard : una leggera nebbia formata da goccioline di vapore ricopre l’intero spazio del soffitto per mantenere i fili di tessuto ad una certa temperatura e umidità al fine di rendere elastiche le fibre, che vengono intrecciate e per ridurre al minimo la possibilità che si spezzino.

Durante la nostra visita guidata in questa storica azienda tessile, ci intratteniamo con Giorgio Todesco, per fargli alcune domande al fine di capire meglio come una realtà così importante in termini di tradizione e prestigiosa produzione tessile, possa essere ancora oggi leader di un mercato del lusso, in un’epoca dove il fast fashion e le fibre sintetiche sembrano la facciano da padrone.

Quanto è stato importante l’ingresso in un grande gruppo come quello “Marzotto”?
Marzotto Group, per la sua struttura tanto diversificata al suo interno, gode di molteplici vantaggi rispetto ad una impresa autonoma. Con le corrette strategie e con il supporto di strumenti adeguati, Marzotto Group rispetto ai competitors si afferma come una realtà imprenditoriale, leader nel mercato in cui opera e di conseguenza ha portato molti benefici per la divisione Fratelli Tallia di Delfino tra cui gli aspetti gestionali, tecnologici e produttivi nonché finanziari.

Quanto della vostra storia è ancora attiva in questa epoca moderna?
Abbiamo un legame inscindibile tra continuità e cambiamento. Questo è il segno distintivo di Fratelli Tallia di Delfino, che dimostra di saper stare al passo con l’evoluzione tecnologica e con un mercato sempre più competitivo, senza perdere di identità. Facciamo del nostro patrimonio aziendale uno strumento efficace di marketing per creare delle relazioni sempre più forti con clienti e con tutti gli stakeholder.

Avete un archivio davvero importante che siete riusciti a salvare in buona parte dall’alluvione, avete mai pensato di farne un museo?
Il nostro archivio è considerato da noi come il luogo della memoria, dove i nostri designer prendono ispirazione e i nostri team commerciale e marketing utilizzano per visite con clienti, stilisti, giornalisti, scuole… Questo significa che il suo fine ultimo è far sì che questi possano essere fruibili e utili alla comunità. Un museo forse è eccessivo, ma gli open-day aziendali (che facciamo) sono i momenti per dare la giusta visibilità. Stiamo lavorando per riprogettare gli spazi del nostro archivio e renderlo ancora più iconico e utilizzabile sia da un punto di vista fisico che digitale.

I giovani Biellesi e no, sono ancora attratti da questo lavoro? Cosa fate per far avvicinare le nuove generazioni a questo settore?
Possiamo affermare che anni fa, i giovani avevano una percezione dell’azienda tessile, come una realtà vecchia e poco innovativa, dedicata alla sola produzione. Ad oggi questo mito è da sfatare, in quanto attraverso progetti di comunicazione, open-day, workshop sul campo con scuole e università raccontiamo il valore, la complessità e le figure lavorative di cui un lanificio necessita.

In tema di sostenibilità quali sono i vostri punti di forza?
Rispettare l’ambiente è un impegno costante che ci spinge ad investire tempo e risorse per ridurre sempre di più il nostro impatto sull’ambiente, come? Migliorando tutti i processi in termini di sostenibilità, utilizzando energie rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici su tutta l’area del tetto dell’azienda, limitando il più possibile l’utilizzo di sostanze chimiche, riducendo l’impatto ambientale e salvaguardando uno dei beni più preziosi, l’acqua. Ci impegniamo a tutti i livelli aziendali e ambientali, ad essere sempre più ecosostenibili, dal contenimento delle emissioni, all’attenzione allo spreco, alle buone pratiche di riutilizzo e recupero materiali. Il nostro impegno nel rispetto dell’ambiente è concreto, sentito e continuo.  Lato prodotto invece abbiamo i tessuti HONEYWAY che riflettono il nostro impegno verso la sostenibilità, in cui la cera d’api diventa un esclusivo trattamento capace di donare ai tessuti quei benefici solitamente riservati ai “cosmetici”. Estremamente morbidi al tatto, lucenti e con raffinati dettagli, questi tessuti uniscono sapientemente stile e attenzione all’ambiente, creando un prodotto unico. Ultimo, ma non per importanza sono i tessuti senza l’utilizzo di filati sintetici e artificiali, in grado di conferire uno stretch naturale (al pari se non maggiore di quelli sintetici), progettati per soddisfare le aspettative dell’uomo contemporaneo, per il massimo del comfort e della vestibilità, senza rinunciare all’eleganza distintiva.

Quali sono i vostri mercati di riferimento?
L’Italia che rappresenta il meglio del Made in Italy distribuito in tutto il mondo, Europa, Stati Uniti, Giappone, Korea e Cina

Un tessuto che più degli altri vi rappresenta?
I tessuti della famiglia Napoli by Fratelli Tallia di Delfino. È una selezione di tessuti, dal gusto sartoriale. Attenzione e savoir-faire artigianale che raccontano di un’arte di grande sapienza manuale.