Il settore vinicolo italiano, con la sua predominanza di vini Dop e Igo, si conferma un asset strategico per l’economia nazionale.
Secondo il report La Cantina Italia dell’ICQRF, aggiornato al 31 gennaio 2025, a detenere la maggior parte delle giacenze (il 58,6% su scala nazionale) è il Nord Italia. Tra tutte le regioni, però, il Veneto è in prima linea nel trainare il settore.
Questi dati oggi sono importanti soprattutto perché ci permettono di analizzare le tendenze del mercato cercando, di conseguenza, di capire come capitalizzare le risorse, nei mercati nazionale e internazionali, soprattutto per la crescita delle denominazioni emergenti.
Un mercato sempre più orientato alla qualità, vini Dop e Igp dominano
I numeri parlano chiaro: il 54,7% del vino detenuto in Italia è Dop, mentre il 26,7% rientra tra i vini Igp. Questo significa che oltre l’81% delle scorte è composto da vini di qualità certificata. Più nel dettaglio, al 31 gennaio 2025, negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 57,5 milioni di ettolitri di vino, con un aumento dell’1% rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 573.058 ettolitri in più) e una forte concentrazione delle scorte nelle denominazioni più prestigiose: solo 20 delle 526 denominazioni registrate rappresentano il 58% delle giacenze totali.
Questi dati, nel concreto, delineano un quadro chiaro, ovvero:
- c’è una crescente domanda di prodotti distintivi e a forte identità territoriale, sia sul mercato interno che su quello estero;
- il mercato è dominato da pochi grandi nomi, che continuano a mantenere alta la competitività del settore.
Dal punto di vista economico, il dato sulle giacenze suggerisce un comparto in buona salute, con una gestione attenta dell’offerta. L’aumento rispetto a dicembre 2024 indica infatti una fase di accumulo che potrebbe essere legata a strategie di commercializzazione per soddisfare la domanda nei mesi successivi.
Il predominio del Nord, Veneto protagonista
Il dato più significativo del report La Cantina Italia riguarda la forte concentrazione del vino nelle regioni settentrionali: il 58,6% delle giacenze è al Nord, con il Veneto come protagonista assoluto, dove è presente il 26,7% del vino nazionale, soprattutto grazie al contributo delle giacenze delle province di Treviso (11,8%) e Verona (8,7%). Inoltre, La regione esporta oltre il 35% del vino italiano destinato ai mercati internazionali, con il Prosecco che domina le vendite all’estero.
La concentrazione delle giacenze nelle regioni settentrionali non è un fenomeno nuovo, ma è un segnale della forza produttiva di queste aree del Paese, dove si trovano alcune delle denominazioni più rinomate d’Italia. Oltre alla quantità, il Nord eccelle nella qualità certificata, il 54,7% del vino detenuto è a DOP e il 26,7% è a IGP.
Questa tendenza è dovuta a diversi fattori, tra i quali un’industria altamente strutturata, con cantine di grandi dimensioni capaci di gestire al meglio la produzione e la commercializzazione. C’è poi, come abbiamo visto, una forte vocazione all’export, con il Nord che domina le vendite sui mercati internazionali.
In altre parole, il predominio del Nord Italia nella detenzione di vino, con il Veneto in prima linea, non è solo una questione di volumi produttivi, ma riflette una precisa strategia economica e commerciale che, di fatto, ci offre degli spunti interessanti e un modello di business che potrebbe ispirare l’intero comparto.