Gli Stati Uniti hanno un problema con le uova. Da diversi mesi i prezzi sono in crescita, inizialmente a causa dell’inflazione, ancora alta negli Usa. L’aumento dei costi si è però presto trasformato in scaffali sempre più vuoti, sia per la tendenza a fare scorte per evitare i rincari, sia per alcuni focolai di influenza aviaria.
Moltissimi allevatori in tutto il Paese hanno dovuto ricorrere all’abbattimento di interi pollai per evitare la diffusione del virus, molto temuto anche per la possibilità che faccia il salto di specie e inizi a trasmettersi da uomo a uomo. Per ora la crisi non è ancora arrivata in Europa o in Italia.
Cosa sta succedendo alle uova negli Usa
I prezzi delle uova negli Stati Uniti hanno raggiunto cifre record. Storicamente, una dozzina di uova, quantità di solito venduta nei supermercati americani, costava attorno ai due dollari. Nell’ultimo periodo però una serie di circostanze ha portato il prezzo medio a raggiungere i 7,86 dollari, con picchi di 13 dollari in California. In Italia, una confezione da 6 uova fresche costa meno di 2 euro.
La situazione sta diventando insostenibile, al punto che i privati come i ristoratori stanno cercando, per quanto possibile, di fare scorte in modo da difendersi da altri aumenti. Il risultato sono scaffali dei supermercati sempre più vuoti.
Dietro a questa crisi c’è in parte l’inflazione, ma soprattutto una serie di focolai di influenza aviaria. Il virus ha provocato, direttamente e indirettamente, la morte di 100 milioni di capi dal 2022. Spesso, quando un allevamento viene infettato, i proprietari sono costretti ad abbattere tutte le galline che ci vivono, per evitare la diffusione del virus.
La crisi arriverà in Italia?
La situazione è talmente grave che il governatore di New York ha proibito lo svolgimento dei mercati di polli vivi sul territorio dello Stato. Da dicembre, ben 23 milioni di polli sono stati abbattuti in tutto il Paese.
In Italia la situazione è più sotto controllo. Dall’inizio del 2025 sono stati registrati tra i volatili 34 casi di infezione da virus H5N1, tra i più contagiosi e pericolosi, in vari allevamenti di galline ovaiole, tacchini da carne e anche tra gli uccelli selvatici, come riportato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Al momento però non sembra esserci un effetto significativo sulla produzione di uova e sui prezzi delle stesse nel nostro Paese.
I focolai di aviaria sono però comunque tenuti in osservazione. Da decenni gli esperti temono che la prossima grande pandemia globale possa nascere in un allevamento di pollame. Ogni giorno gli allevatori entrano in contatto con milioni di polli in tutto il mondo. Le possibilità che un virus che causa l’aviaria muti e diventi in grado di trasmettersi da uomo a uomo non sono quindi mai nulle.
Trump, Biden e il prezzo delle uova
Negli Stati Uniti la questione del prezzo delle uova è diventata anche un caso politico. Durante la campagna elettorale dell’estate e dell’autunno 2024, Donald Trump, attuale presidente, aveva usato proprio questo tema per attaccare l’amministrazione Biden sulle misure adottate per ridurre l’inflazione.
Ora però questa strategia si sta rivoltando contro al presidente. La crisi delle uova sta raggiungendo il suo picco proprio durante il mandato di Trump, ma esattamente come la precedente amministrazione non aveva alcuna responsabilità in questo picco, nemmeno il nuovo presidente può fare nulla per far abbassare i prezzi delle uova nei supermercati.