Nasce il corso di laurea per diventare influencer e scoppia la polemica: web diviso

Il corso di laurea per diventare le nuove "Ferragni" sta facendo molto discutere in questi giorni

In Italia il primo corso di laurea per diventare influencer. È stato presentato proprio in questi giorni dall’Università eCampus e in poche ore ha fatto il giro del web, rimbalzando da un social all’altro e attirando anche qualche critica.

Di fronte a questa notizia immediatamente il web si è diviso. C’è stato chi, per esempio, ha criticato fortemente la scelta dell’Università, dedicando tweet, post e interventi poco lusinghieri a chi si è detto interessato al corso. E chi, invece, non è apparso meravigliato dalla cosa, anzi, la considerava quasi inevitabile.

Internet e il mondo digitale in generale sono ormai diventati delle vere e proprie fonti di guadagno, e sui social sempre di più sono gli utenti che – vantando un grosso seguito – hanno deciso di sfruttare i propri spazi per diventare influencer. Capire che c’è la necessità di formare dei professionisti in questo senso, secondo molti, è dunque un approccio accademico giusto.

Che piaccia o no, l’influencer è da considerarsi oggi un vero e proprio lavoro, e probabilmente è proprio a partire da questa consapevolezza che l’Università telematica eCampus ha deciso di proporre ai propri studenti il corso di laurea per diventare influencer. Il corso di studi fa parte della facoltà di Scienze della Comunicazione e in Italia, almeno fino ad ora, è il primo corso di laurea che nasce con lo scopo di formare giovani imprenditori e imprenditrici digitali.

Chiunque sia interessata a diventare la nuova Chiara Ferragni, quindi, avrà la possibilità di apprendere sui libri e tramite lezioni e-learning quelli che sono i principi base e le nozioni chiave di chi lavora sul web.

Il costo di iscrizione al corso di laurea per diventare influencer è pari al pagamento della retta annuale dell’Università. La retta annuale per i studenti eCampus, in particolare, è di 3.900 euro. A questa cifra vanno aggiunti i costi relativi ai diritti di prima immatricolazione (250 euro) e quelli delle tasse annuali regionali (140 euro).

Si tratta di una laurea triennale, cui piano di studi prevede:

  • al primo anno lezioni in Semiotica e Filosofia dei linguaggi, Storia e linguaggio dei mezzi audiovisivi, Estetica della comunicazione e Informatica;
  • al secondo anno esami di Sociologia, Psicologia e lingua inglese;
  • al terzo anno l’apprendimento della lingua spagnola, nonché lezioni in Social Media Marketing, laboratori di scrittura e un tirocinio curriculare propedeutico all’esame finale.

Questa offerta formativa, comunque, non ha convinto il Codacons che, a seguito del polverone creatosi, ha deciso di intervenire presentando un ricorso. L’associazione, come è stato spiegato, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di intervenire e indagare sul corso di studi in questione per un preciso motivo, ovvero: verificare la validità dello stesso e tutelare gli aspiranti studenti da quella che potrebbe essere una semplice strategia di marketing.