Bosideng: un mix equilibrato tra sport e fashion

Un brand con una forte inclinazione cosmopolita, tra anima fashion e spirito tecno-chic.

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Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

La moda ha mille sfaccettature e mille derivazioni, non importa da dove questa arrivi se a farla da padrone è la creatività, se le contaminazioni sono la sua essenza e lo stile della sua anima sempre riconoscibile. Stiamo parlando di un brand cinese che ha conquistato tutto il mondo per la sua notevole capacità di interpretare un nuovo stile, mescolando aspetti fashion con un’importante dose di dettagli tecnici, creando collezioni metropolitane e allo stesso tempo super tecnologiche, adatte a più occasioni l’una diversa dall’altra. Trattasi di BOSIDENG, un brand fondato nel 1976 e leader nella produzione di piumini uomo/donna, che abbina nei suoi capi una speciale eleganza sporty-chic e tutta la praticità e resistenza tipiche dell’outerwear.

Il brand, pluripremiato a livello internazionale per i suoi contenuti tecnologici e innovativi (come i selezionati materiali ecologici, resistenti al clima più rigido e umido, con capacità di sopportare temperature estreme, fino a – 30 gradi), vanta anche numerose collaborazioni con designer internazionali, tra gli altri con Jean Paul Gaultier e Kenzo. Il brand è specializzato nel segmento fashion e nell’abbigliamento tecnico/alta quota , con una lavorazione davvero unica, ogni suo capo viene lavorato da almeno 62 artigiani e sottoposto a più di 150 processi di lavorazione : BOSIDENG dalla sua fondazione ha collaborato con diverse spedizioni nell’Antartico, sull’Everest e con il China Aviation Industry Cultural Center.

Ad oggi i capi a del brand sono venduti in 72 paesi, tra cui Francia, Italia e USA, prima scelta per più di 200 milioni di consumatori e sono apprezzati da molte star come Chris Evans, Emilia Clarke, Kendall Jenner, Scarlett Johansson, Nicole Kidman, Elizabeth Chase Olsen, Zhu Zhu e da protagonisti dello sport internazionale come Eileen Gu. Dopo aver presentato le sue collezioni durante la New York Fashion Week (2018), la London Fashion Week (2020) e aver debuttato alla Milan Fashion Week nel 2019 con la collezione Starry Night, il brand è tornato a sfilare a Milano il 24 settembre 2023 con la collezione FW 23/24, nell’affascinante cornice della Vigna di Leonardo, portando in passerella una serie di look che sono un omaggio a Leonardo da Vinci oltre che al Rinascimento italiano, attraverso una serie di rimandi e ricami ispirati alle opere del genio fiorentino.

QF Lifestyle ha incontrato il suo Direttore Creativo Pietro Ferragina, per farsi raccontare qualche dettaglio in più su un brand che sta conquistando l’intero globo.

Pietro, avete un know-out che è il giusto equilibrio tra abbigliamento tecnico e fashion, da cosa nasce e perché questo connubio?
Bosideng è un brand che, essendo stato fondato nel 1976, ha alle spalle quasi cinquant’anni di storia imprenditoriale.  Pur rimanendo sempre fedele al suo DNA, come è normale che sia, il marchio si è evoluto negli anni. Sicuramente, almeno inizialmente, si trattava di un brand più fashion oriented. All’epoca del suo lancio, in Cina erano sbarcati i primi luxury international brand. Gli anni Settanta e i primi anni Ottanta qui sono stati, infatti, fondamentali per lo sviluppo di un nuovo gusto moda, più influenzato dallo stile occidentale. Ovviamente allora non si parlava neanche di capi in piuma d’oca. Solo successivamente Bosideng si è affermato sul mercato internazionale come leader nella produzione di piumini uomo/donna, come label che abbina nei suoi capi una speciale eleganza sporty-chic e tutta la praticità, oltre che la resistenza, tipiche dell’outerwear. I Giochi Olimpici Invernali di Torino del 2006 sono stati l’evento che ha un po’ segnato, dal punto di vista tecnico, il cambio di passo per Bosideng che ha investito sempre di più nelle nuove tecnologie e nell’innovazione. I due pattinatori Zhang Dan e Zhang Hao avevano vinto l’argento, dopo una gara che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso per una caduta rovinosa della pattinatrice che coraggiosamente riprese a gareggiare. Ma la seconda nuova stella nata alle Olimpiadi di Torino è stato Han Xiaopeng, il vincitore del freestyle aereo maschile, il primo oro ottenuto sulla neve da un atleta di questo Paese. La Cina ha, inoltre, una grande tradizione legata all’alpinismo. Nel 2020 Bosideng è stato il partner ufficiale della spedizione cinese che ha raggiunto, scalando l’Everest, quota 8.800 metri e di una spedizione in Antartide. La linea Legend vuole essere un omaggio a questi atleti e anche alla straordinaria storia di Bosideng che a loro è legata a doppio filo. Anche per questo la campionessa di sci Eileen Gu, ha aperto il nostro ultimo show.

Quali sono le caratteristiche che un creativo occidentale deve avere per disegnare una collezione di un’azienda cinese?
Per iniziare, è fondamentale possedere una grande cultura di quello che è il luogo in cui ti trovi a vivere, della Cina in generale e, in particolare, del gusto e delle abitudini cinesi. E’ importantissimo avere la consapevolezza del significato che certi colori possiedono in questo Paese e dei volumi. Un grande rispetto per la cultura cinese è altrettanto importante, così come avere chiari i suoi pregi e i suoi difetti. In generale, pensare di sbarcare in Cina semplicemente importando la tradizione europea non è una strategia che si può considerare vincente.

Per creare abiti e capispalla con aspetti tecnici decisamente importanti, bisogna rinunciare ad alcuni dettagli fashion?
Fashion è una parola semanticamente molto complessa. Esistono diversi concetti di moda, quelle che in qualche modo vengono definite sottoculture della moda. Ognuna di queste è regolata da codici ben precisi che noi designer a volte ci divertiamo a sovvertire. C’è un fashion dell’outdoor, della neve, urbano, etc… Noi giochiamo molto con i dettagli e i codici tipici dell’outdoor o dello snow fashion che decliniamo in una chiave più urbana.

Quali sono i tessuti principali che usate per le vostre collezioni?
Nella collezione FW 23/24 erano presenti seta, satin di nylon, organza, lana, chiffon armaturato ma anche lana, bouclé, Gore-Tex e scuba. Più in generale, possiamo dire che siamo grandi consumatori di nylon elasticizzato leggero e Gore-Tex. Siamo i maggiori consumatori di Gore-Tex dell’intera Asia, arrivando ad ordinare anche 40 milioni di metri di questo tessuto a stagione che impieghiamo per confezionare i capispalla.

Qual è il vostro capo iconico?
I capispalla sono la nostra punta di diamante. I nostri piumini si distinguono per alte performance tecniche, grazie all’uso di selezionati materiali ecologici, resistenti al clima più rigido e umido, hanno la capacità di sopportare temperature estreme, fino a – 30 gradi.  La Mountaineering down jacket è la prima dove abbiamo utilizzato materiali impiegati anche per le spedizioni aerospaziali, una riedizione della giacca usata per le spedizioni sull’Himalaya.Da quattro anni a questa parte, Bosideng è il vincitore del Global Design Award by ISPO per le nuove tecnologie tessili. Il più recente ci è stato assegnato solo la scorsa settimana. Grazie allo sviluppo di tessuti capaci di sopportare temperature di – 60 gradi siamo stati partner anche del’endurance athlete Stefano Gregoretti e della sua spedizione, dove ha percorso in bicicletta a tappe e dormendo in una tenda la gelida strada di 1.200 km da Ojmjakon a Verchojansk, i due villaggi siberiani che si contendono il record del luogo abitato più freddo del mondo.

Chi sono gli uomini Bosideng?
Gli uomini di Bosideng sono estremamente eclettici. Ogni nostra collezione è composta da 4 diversi segmenti: city (capi daily to night destinati ad un uso quotidiano e pensati per una clientela composta da professionisti), fashion (outfit più legati ai trend moda), outdoor e casual (entrambe caratterizzate da un vibe più rilassato e sportivo). Ognuno di questi segmenti mantiene una forte caratterizzazione pur essendo definito dal forte DNA di Bosideng.

Oltre a lei, avete avuto Direttori creativi di grido come Jean-Paul Gaultier e Kenzo, in futuro sono previste capsule collection con altri creativi famosi?
Sì certo, Bosideng vanta anche numerose collaborazioni con designer internazionali, tra gli altri con Jean Paul Gaultier e Kenzo. Si tratta di capsule collection che vengono lanciate con una cadenza precisa e che fanno parte della strategia che ho fortemente incoraggiato da quando sono stato nominato Direttore Creativo del marchio. Trovo sia corretto e stimolante creare nuove sinergie per mixare diverse visioni creative. Al momento, stiamo facendo scouting e stringendo nuovi accordi di collaborazione.

Siete un brand cinese con un’impostazione occidentale, quali sono le caratteristiche orientali che vivono nelle vostre collezioni?
Siamo un brand internazionale basato a Shanghai. Quando progettiamo le nuove collezioni non pensiamo tanto ai dettagli che in qualche modo possano definire la cultura orientale o occidentale della moda ma ragioniamo per macro-trend che sono decisamente trasversali. Certamente però i nostri capi sono ricchi di lavorazioni artigianali, ma anche in questo facciamo ricerca a 360°. Nella collezione FW 23/24, presentata a Milano lo scorso settembre, per esempio erano presenti capi che esprimevano al meglio la delicatezza e l’eleganza del ricamo di Suzhou realizzato su telaio manuale, uno dei quattro stili più antichi della Cina, ma principalmente perché perfettamente funzionali allo story telling.

Siete presenti in 72 paesi nel mondo, quali sono i prossimi progetti?
Miriamo all’espansione della rete retail, crediamo che i tempi oramai siano maturi per affrontare un ulteriore step. Ad oggi, i capi a marchio BOSIDENG, sono venduti in 72 Paesi tra cui Francia, Italia e USA, prima scelta per più di 200 milioni di consumatori. Il primo passo è stato l’apertura di un flagship store di tre piani (più tre di uffici) a Londra, costruito al posto di un antico pub, e collocato a pochi passi da Bond Street e Oxford Street. Tra le nuove aperture previste: Parigi, Mosca, Milano

Avete collezioni dedicate ai vari mercati, oppure la stessa collezione la si trova in tutti i vostri punti di distribuzione?
La collezione è ampia e gestita su quattro scenari differenti. In questo modo riusciamo a gestire i vari posizionamenti ma, in linea di massima, lo stesso capo lo si può trovare a Londra come a Beijing.

Come mai avete deciso di sfilare a Milano in una prestigiosa location con la collezione FW 23/24?
Bosideng aveva debuttato a Milano nel settembre del 2019 durante la Settimana della Moda milanese con una collezione piumini uomo e donna, impreziositi da una trama stellata dell’artista Ottavio Fabbri. Dopo tre anni, volevamo tornare a calcare il palcoscenico milanese anche per il suo ruolo strategico. Volevamo uscire dalla Cina e sentivamo il bisogno di confrontarci con altri brand. La collezione era poi stata pensata per essere un omaggio a Leonardo da Vinci e al genio italiano. La Vigna di Leonardo ci sembrava per definizione il posto perfetto per presentarla al pubblico.