Borsalino, la rinascita di un mito

L’iconico brand di cappelli amato dallo star system internazionale alla riconquista di un mercato globale.

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Era il 4 aprile del 1857 quando nella città di Alessandria in Piemonte, Giuseppe Borsalino con il supporto del fratello Lazzaro inauguravano la loro azienda di produzione di cappelli, la “Borsalino Giuseppe & fratello Spa”. In una piccola cittadina piemontese veniva alla luce una delle realtà più straordinarie e rappresentative del nostro Made in Italy, capace di arrivare al successo in poco tempo, conquistando, attraverso la raffinatezza dei propri cappelli, il mercato mondiale : tecnologia inglese e maestria locale renderanno questa azienda un unicum nel suo settore.

Fu un intuizione di Giuseppe a rendere il cappello in feltro a falda larga, unico nel suo genere : l’imprenditore si accorse che era consuetudine per gli uomini ogni qualvolta incontrassero una donna prendere il cappello con una mano ed alzarlo dalla testa in segno di rispetto. L’idea fu quella di creare 2 fossette laterali, dette “bozze”, rimodellando così la forma della lobbia; questo piccolo ma fondamentale dettaglio, diede un contributo decisamente particolare da rendere iconico e famoso questo accessorio, tanto che la parola Borsalino entrerà di conseguenza nell’Oxford Dictionary con la definizione di: “nome comune di cappello di feltro a falda larga”.

Sarà il cinema a consacrare il brand a livello internazionale : come dimenticare il film “Casablanca” dove il mitico Humphrey Bogart con Ingrid Bergman indossano l’iconico cappello nella scena finale, per arrivare successivamente al film interpretato da Alain Delon che porterà come titolo proprio il nome dell’azienda creata dal signor Giuseppe “Borsalino” e successivamente “Borsalino&co”; ma anche moltissimi altri attori e attrici contribuiranno a dare lustro e notorietà a questo brand, come Greta Garbo e Marlene Dietrich, sino ad arrivare al recente film italiano vincitore dell’ Oscar del regista Sorrentino “La grande bellezza”.

Nel tempo Borsalino ha avuto molte collaborazioni con i brand della moda ,anch’essi artefici del suo successo e crescita, decretandone un posto in prima fila nel fashion system mondiale, tra questi citiamo Tom Ford, Gianfranco Ferrè e Marni che hanno aggiunto nelle loro collezioni proprio questo iconico accessorio della maison piemontese. La peculiarità dei cappelli Borsalino consiste nella loro lavorazione che è figlia dell’artigianalità di maestranze del territorio; per un cappello in feltro occorrono almeno 50 passaggi a mano e 7/8 settimane di lavorazione, per quelli intrecciati in paglia invece circa 6 mesi. Tutta questa dedizione renderà nel tempo questo accessorio unico, prestigioso ed inimitabile, decretandone di diritto il titolo di “eccellenza italiana”.

La storia di questo brand arriva ai giorni nostri con non poca fatica, dopo un periodo di crisi ed un passaggio di proprietà avvenuto nel 2015 dove  la Haeres Equita, una società d’investimenti di private equity guidata dall’imprenditore Philippe Camperio, ne acquisirà controllo e proprietà. Da quella data, la Borsalino riprenderà la propria corsa alla riconquista del suo posizionamento su un mercato globale, per tornare con i suoi prestigiosi cappelli ad essere l’accessorio del desiderio di uomini e donne capaci di apprezzarne la sua qualità ed eleganza. Il primo passo della nuova compagine societaria è stato dare una nuova linfa economica, un restyling del brand e un nuovo management, mantenendo intatto e vivo tutto il proprio know-how, sino ad arrivare alla creazione di un museo proprio nella città di Alessandria inaugurato il 4 aprile 2023, per sottolinearne il legame con questa terra e per lasciare alle nuove generazioni un ricordo vivo di un brand che da un passato prestigioso si accinge a creare un altrettanto florido futuro ricco di successi.

Per l’occasione abbiamo incontrato Mauro Baglietto, Managing Director della Borsalino, per farci raccontare le novità di questo brand e quali saranno i progetti futuri.

azienda borsalino

Mauro, quanto è importante essere detentori di un patrimonio di stile così prestigioso come quello di Borsalino?
Sappiamo di essere custodi di un patrimonio stilistico e culturale inestimabile: è un onore e, allo stesso tempo, una grande responsabilità. Borsalino è uno dei brand che ha inventato il Made in Italy, promuovendo in tutto il mondo, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la bellezza, la creatività e la qualità manifatturiera dei prodotti italiani. È nostro dovere rafforzare questo patrimonio, farlo crescere e dialogare con la contemporaneità, rimanendo fedeli al DNA Borsalino.

Come reagiscono le nuove generazioni all’utilizzo del cappello?
Registriamo grande interesse e attenzione nei confronti di un accessorio che permette di esprimere il proprio stile, dando voce alla singolarità di ognuno di noi. Le nuove collezioni Borsalino, traducendo il DNA della Maison in canoni estetici contemporanei, sono molto apprezzate dai Millennials e dalla Generazione Z, in maniera particolare dal pubblico femminile.

Quali sono i mercati di riferimento del vostro brand?
L’Italia, naturalmente, la Germania, la Francia e il Giappone, Paese che per i nostri cappelli ha un vero e proprio culto. Infine, gli Stati Uniti, dove abbiamo un progetto di crescita molto ambizioso.

Il cappello è ancora un dettaglio di stile?
È molto più che un dettaglio di stile: sempre più spesso per le nuove generazioni il cappello rappresenta il punto di partenza attorno a cui costruire l’intero look. Non dobbiamo dimenticare che per i più giovani il copricapo è un importante codice comunicativo.

Estivo o invernale quale dei 2 è scelto maggiormente?
Si dividono quasi equamente la scena. Oggi Borsalino presenta due collezioni di cappelli l’anno, Autunno-Inverno e Primavera-Estate. La prima è caratterizzata dalle proposte in feltro, che fin dalle origini è il materiale simbolo della nostra produzione. Durante la stagione estiva i best-seller sono i cappelli in paglia, tra cui non posso non citare i Panama, capolavori di artigianato intrecciati a mano in Ecuador e rifiniti nella nostra manifattura di Alessandria. Sia la collezione Autunno-Inverno che quella Primavera-Estate, sono completate da raffinate proposte in tessuto.

Quali sono i tessuti più utilizzati nel costruire un vostro cappello?
Il DNA di Borsalino è storicamente legato al feltro, che produciamo nella manifattura di Alessandria a partire dalla materia prima. È un processo lungo e affascinante, dove a fare la differenza è l’abilità dell’artigiano. Per ogni cappello in feltro Borsalino, prodotto nella manifattura di Alessandria, sono necessari più di 50 passaggi manuali e 7 settimane di lavorazione. Il processo produttivo, che si tramanda di generazione in generazione, rappresenta il valore culturale dell’azienda.

In tema di sostenibilità come si sta muovendo Borsalino?
La sostenibilità ambientale e sociale è un argomento che ci sta molto a cuore. Abbiamo approfittato della pausa forzata dovuta al Covid19 per affrontare approfonditamente questo tema e proiettarci nel futuro. Lavoriamo per ridurre l’impatto ambientale della produzione e proteggere la natura, sostenendo al contempo i diritti delle persone, l’inclusione e il rispetto, in modo che tutti nella comunità Borsalino siano liberi di esprimere la propria autenticità.

Il 4 aprile 2023 avete inaugurato ad Alessandria il Museo BORSALINO, ci può raccontare qualcosa in più?
È un progetto di cui siamo molto orgogliosi. Il Museo custodisce la memoria di Borsalino e ispirerà il futuro dell’azienda. Ha radici ben salde ad Alessandria, nella storica sede di Palazzo Borsalino, ed è stato concepito per essere uno spazio innovativo, in grado di dialogare con un pubblico internazionale. Accanto a una serie di installazioni multimediali, dove scoprire la storia dell’azienda e il savoir-faire degli artigiani di Alessandria, c’è la straordinaria collezione di cappelli che, divisa in 8 sezioni tematiche, racconta il dialogo creativo di Borsalino con arte, design, moda e cinema. Visitare il Museo significa entrare nel cuore del vero Made in Italy.

Quali sono le vostre fiere di riferimento?
Per la presentazione delle nuove collezioni maschili siamo storicamente legati a Pitti Immagine di Firenze. Mentre per quelle femminili, allargando il concetto di fiera anche alle settimane della moda, il nostro appuntamento fisso è la Fashion Week Women di Milano.