Il sito di e-commerce di lusso Yoox ha comunicato alle associazioni sindacali l’avvio della procedura di licenziamento per 211 lavoratori impiegati in Italia. Buona parte delle persone che perderanno il lavoro si trovano a Bologna, mentre i rimanenti sono impiegati nell’ufficio di Milano.
I sindacati hanno reagito duramente alla notizia, dichiarando di non aver ricevuto nessuna comunicazione preventiva da parte dell’azienda, prima di quella dell’attivazione della procedura di licenziamento collettivo. Le sigle chiedono un’interlocuzione e l’attivazione di ammortizzatori sociali prima di passare direttamente alla cessazione del rapporto di lavoro.
I licenziamenti di Yoox
Con una mail inviata all’indirizzo certificato delle sigle sindacali presenti all’interno dell’azienda, Yoox ha annunciato il licenziamento di 211 lavoratori e il trasferimento in altra sede di altri 40. L’azienda italiana gestisce un sito internet che vende esclusivamente capi d’abbigliamento e accessori di lusso. I provvedimenti saranno divisi nei vari uffici della società:
- Bologna, 160 licenziamenti su 860 lavoratori;
- Milano, 46 licenziamenti su 160 lavoratori;
- Landriano (provincia di Pavia), 40 dipendenti trasferiti a Milano.
La notizia è arrivata all’improvviso. Negli ultimi mesi, riporta il sito di informazione locale Milano Today, il lavoro negli uffici milanesi era rallentato, ma l’azienda non aveva mai mostrato segnali di sofferenza nel pagamento degli stipendi e aveva continuato ad assicurare ai sindacati la continuità del lavoro di tutti i dipendenti.
La protesta dei sindacati
I sindacati hanno immediatamente lamentato la mancanza di collaborazione da parte di Yoox. Le sigle hanno accusato la società di non essere stata onesta nelle comunicazioni e di non aver nemmeno considerato la possibilità di un accordo sindacale che potesse prevedere ammortizzatori sociali, prima di attivare la procedura di licenziamento collettivo.
Troppo drastica, secondo le sigle, la decisione di Yoox. Mariano Vendola della Filcams Cgil di Bologna, ha criticato duramente l’azienda:
Non si possono mandare a casa 211 lavoratori senza avviare un confronto sindacale e attivare gli ammortizzatori sociali.
Anche Stefania Ricci, esponente milanese della Filcams Cgil, ha giudicato inammissibile il comportamento di Yoox, minacciando contromisure in caso la società non riconsideri la sua decisione e non provi a conservare almeno una parte dei posti di lavoro che ha deciso di tagliare.
Che azienda è Yoox e perché è in crisi
Yoox ha però giustificato il taglio dei dipendenti con due dati molto negativi emersi dagli ultimi bilanci della società:
- nell’ultimo anno il fatturato è calato di 191 milioni di euro;
- in due anni, l’attività ha accumulato perdite per 2 miliardi di euro.
Yoox non è un’azienda giovane, ma di recente è cambiata molto. Nata nel 2000 da un’idea di Federico Marchetti, fusasi con Net-a-Porter nel 2015 e infine acquisita dal gruppo svizzero Richemont nel 2018, è stata da pochi mesi a sua volta acquisita dal sito tedesco Mytheresa, tra i suoi concorrenti principali.
È così entrata nel gruppo LuxExperience, ma la transizione dovrà risolvere diversi problemi. I marchi del gruppo sono sostanzialmente identici nei servizi che offrono, e-commerce di prodotti di lusso, e devono quindi trovare un’identità che li differenzi.
Il mercato è inoltre in crisi, sia per le difficoltà del lusso a livello internazionale, sia per la tendenza dei grandi marchi a concentrarsi sui propri siti, abbandonando le grandi piattaforme di e-commerce del settore, che negli ultimi anni hanno registrato margini in calo, fatturati ridotti e anche chiusure.