Il concetto di “welfare aziendale” abbraccia una vasta gamma di servizi, vantaggi, misure e iniziative adottate dalle aziende al fine di promuovere il benessere dei dipendenti sul luogo di lavoro e migliorare il clima aziendale. Essi mirano a incrementare l’efficienza e i risultati complessivi dei dipendenti. È importante sottolineare che non esiste un approccio unico per implementare il welfare aziendale. Le strategie possono variare notevolmente, spaziando da accordi contrattuali tra datori di lavoro e sindacati a iniziative unilaterali adottate dai singoli datori di lavoro. Tali misure possono includere miglioramenti nella distribuzione della retribuzione, offerte di bonus monetari o in forma di servizi, come assistenza sanitaria integrativa o supporto per la conciliazione tra lavoro e vita personale. Detto ciò, ecco più nel dettaglio come funziona il welfare aziendale.
Sistema welfare: come si realizza e quali benefici regala
Dopo aver compreso il concetto di welfare aziendale, il primo passo è capire come esso si concretizza per le aziende o come individuare se il proprio luogo di lavoro dispone di un sistema di welfare per i dipendenti.
Per le aziende, il processo inizia con un’analisi dei costi e degli investimenti che potrebbero essere sostenuti per implementare un piano di welfare. Successivamente, è necessario identificare i reali bisogni dei dipendenti, tenendo conto di fattori come sesso, età, interessi e situazioni familiari. I benefit e i servizi offerti devono essere veramente utili e mirati alle esigenze specifiche di ciascuna azienda, poiché non esiste una definizione unica di welfare aziendale.
I lavoratori stessi possono essere coinvolti nella definizione del sistema di welfare, garantendo così che i servizi offerti siano davvero utili. Un esempio potrebbe essere la creazione di una piattaforma web accessibile solo ai dipendenti, che elenca tutte le convenzioni disponibili per loro.
I vantaggi del welfare aziendale sono evidenti per i lavoratori, che godono di migliori condizioni economiche e di servizi vantaggiosi per sé e per le loro famiglie. Tuttavia, anche per l’azienda ci sono numerosi benefici: migliorare il benessere psicofisico dei dipendenti aumenta il loro senso di appartenenza e fedeltà all’azienda, contribuendo a mantenere un clima lavorativo positivo.
Un efficace sistema di welfare può anche ridurre il turnover del personale, risparmiando sui costi delle nuove assunzioni, e ridurre l’assenteismo, poiché si migliora la salute e il benessere dei lavoratori. Inoltre, ci sono vantaggi fiscali associati all’adozione di politiche di welfare aziendale, come specificato nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi, nei suoi articoli 51 e 100.
Esempi comuni di welfare aziendale
Per capire meglio come funziona il welfare aziendale, si possono andare ad analizzare gli esempi più comuni. Molte aziende introducono per i loro dipendenti un’assistenza sanitaria integrativa o una previdenza complementare, oppure offrono misure di sostegno economico alle loro famiglie e all’istruzione dei loro figli. Il dipendente, quindi, non solo ottiene una serie di possibilità da affiancare alla sua retribuzione “standard” ma vede proprio migliorare la sua qualità di vita.
Gli importi da destinare al welfare aziendale possono essere collegati ai premi di risultato (utili, ricavi, aumenti della produttività, miglioramento della qualità di prodotti e servizi, miglioramento dell’immagine) oppure alle condizioni contrattuali. In ogni caso, si tratta di forme di retribuzione che godono di incentivi fiscali definiti dal TUIR e dalle Leggi di Bilancio (dai fondi pensione alla sanità integrativa). Proprio per questo, per i dipendenti pubblici e privati come per le aziende stesse, le misure di welfare stanno guadagnando un’importanza sempre maggiore.
Le misure comuni del welfare aziendale per i lavoratori includono buoni pasto, servizi di trasporto collettivo casa-lavoro, assistenza sanitaria integrativa, assistenza per familiari o anziani non autosufficienti, rimborso delle spese per l’istruzione dei familiari (compreso tasse universitarie, libri di testo e corsi linguistici), assicurazioni di rischio, opportunità di ottenere mutui e finanziamenti a tasso agevolato e fringe benefits.
Soprattutto questi ultimi sono ampiamente utilizzati. Si tratta di benefici o servizi forniti al lavoratore, che possono variare dal semplice buono pasto o servizio mensa fino all’automobile o al telefono aziendale. Tra questi ci sono anche borse di studio, viaggi premio, buoni carburante, cessioni di prodotti aziendali e alloggio. Sono piccole o grandi agevolazioni che possono contribuire al benessere del lavoratore sul posto di lavoro.