Tasse: Italia nella top 5 dei Paesi OECD per entrate fiscali

Nel 2020 solo Danimarca, Francia e Belgio hanno un rapporto più alto tra entrate fiscali e PIL. L’Italia è al 43%, in aumento sul 2019 e a +10% rispetto alla media dei Paesi OECD. In termini assoluti siamo al quinto posto.

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Redazione

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Le tasse sono da sempre un’accesa fonte di discussione un po’ ovunque nel mondo. Lo sono decisamente in Italia dove anche in queste settimane Confindustria, Governo e sindacati si stanno confrontando sulla tassazione legata al lavoro.

Ma quali sono i Paesi con le maggiori entrate fiscali?

Italia nella top 5 dei Paesi OECD per entrate fiscali

Tra le nazioni che fanno parte dell’OECD, al primo posto per entrate fiscali rispetto al PIL nazionale troviamo la Danimarca con una percentuale pari al 46,54% nel 2020. Il dato è leggermente inferiore rispetto al 2019 quando raggiungeva il 46,6%, ma rimane comunque al di sopra di quello registrato dagli altri Paesi con le economie più avanzate a livello globale. Al secondo posto, si piazza la Francia che ha registrato una quota di entrate fiscali pari al 45,43% del PIL generato. A differenza della Danimarca, il dato francese è in crescita di quasi 0,6 punti percentuali rispetto al 2019.
Sempre con riferimento al 2020, in terza posizione troviamo il Belgio (43,07%) e in quarta l’Italia, dove il carico fiscale medio annuale è stato del 42,91%. Anche il dato dell’Italia – così come quello di Francia e Belgio – è in crescita, con una variazione tra il 2019 e il 2020 di 0,5 punti percentuali.

La tassazione negli anni del boom economico

Se l’Italia è in quarta posizione tra i Paesi OECD nel 2020, qual era la situazione negli anni del boom economico? Prendendo in esame il primo dato disponibile fornito dall’OECD, l’Italia nel 1965 aveva una quota pari al 24,58% delle entrate fiscali rispetto al PIL. In quegli anni in tutti i Paesi sviluppati la tassazione era decisamente più bassa: la Francia – che ora è tra le prime tre nazioni – al tempo era in prima posizione con il 33,73%. Il dato italiano nel 1965 si attestava leggermente sotto alla media dell’OECD di 24,82: quasi sessant’anni dopo è invece superiore alla media di ben 10 punti.

In termini assoluti l’Italia è in quinta posizione

In termini assoluti – calcolati in dollari – il primo Paese per entrate fiscali sono gli Stati Uniti con 5.335,98 milioni di dollari. Seguono la Germania (1.471,10), la Francia (1.192,11) e il Regno Unito (887,77). In quinta posizione – nuovamente tra le prime – troviamo l’Italia con un valore di entrate fiscali nel 2020 pari a 807,63 milioni di dollari. Un valore che è in calo rispetto al 2019, quando si erano registrati 850 milioni di dollari. Nel rapporto con il PIL il valore risulta invece aumentato perché nel 2020 la crisi pandemica ha portato in Italia una variazione negativa del Prodotto Interno Lordo mai vista prima.

Come viene calcolato il dato?

Le entrate fiscali sono definite come le entrate raccolte dalle imposte sul reddito e sui profitti, dai contributi sociali, dalle imposte su beni e servizi, dalle imposte sui salari, dalle imposte sulla proprietà e sul trasferimento di proprietà e da altre imposte. Il gettito fiscale totale in percentuale del PIL indica la quota del prodotto di un Paese che viene raccolta dal governo attraverso le imposte. Può essere considerata una misura del grado di controllo del governo sulle risorse dell’economia. La pressione fiscale viene misurata considerando il gettito fiscale totale ricevuto come percentuale del PIL. Questo indicatore si riferisce al governo nel suo complesso (tutti i livelli di governo) ed è misurato in percentuale del PIL.