Fuga dal Reddito di cittadinanza: cosa succede

Le domande crollano di oltre il 65% nei primi due mesi del 2023. "Colpa" soprattutto dei single e della stretta da parte del Governo, che pensa a un nuovo sussidio

Foto di Maurizio Perriello

Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

La parabola del Reddito di cittadinanza subisce una frenata (qui abbiamo parlato della riforma del sussidio e di cosa cambia). Come previsto da diversi analisti, a febbraio si è assistito a una vera e propria “fuga” dal sussidio introdotto dallo Stato a partire dal marzo 2019, richiesto da sempre meno famiglie. Con un risparmio considerevole per le casse pubbliche.

Crollo dei percettori di Rdc: i dati

I percettori di Reddito e Pensione di cittadinanza sono calati del 14% a febbraio, per un risparmio da parte dello Stato di 81 milioni di euro al mese. Ma il crollo più eclatante riguarda le domande per ottenere il contributo. Stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio INPS, i nuclei che hanno ricevuto l’assegno a febbraio sono scese in totale a poco più di un milione (1.001.743 per la precisione, per un totale di 2,13 milioni di persone coinvolte), toccando il livello minimo da ottobre 2020. Per una flessione del 14,37% e del 17,48% rispetto a gennaio e a febbraio 2022 (ecco il documento da presentare per non perdere il Rdc).

Con quasi 160mila sussidi in meno, la spesa nel secondo mese del 2023 è stata di 576,3 milioni di euro, in calo dai 657,8 milioni di gennaio. Le domande pervenute all’Istituto di previdenza nei primi due mesi di quest’anno sono state 90.287, a fronte delle 261.378 dello stesso periodo del 2022 (-65,23%). Nel dettaglio, a gennaio le domande sono state 88.184, a febbraio poco più di 2mila. A gennaio la misura contro la povertà era stata erogata a 1,16 milioni di famiglie, per un totale di 2,47 milioni di persone coinvolte.

I motivi del calo: “colpa” soprattutto dei single

Il calo risente della mancata presentazione di una parte di DSU (Dichiarazioni Sostitutive Uniche) richieste entro gennaio per mantenere l’erogazione dell’assegno, ma anche delle rinnovate condizioni economiche che hanno a quanto pare consentito a molti percettori di trovare lavoro. Un altro fattore che potrebbe aver influito sono la maglie più strette allo studio del Governo Meloni per quanto riguarda il nuovo sussidio chiamato Mia (Misura di inclusione attiva).

Più di ogni altro dato, però, colpisce (e influisce) il calo marcato soprattutto di nuclei composti da una sola persona. Si tratta di tutti quei “single” per per i quali l’Esecutivo sta studiando la stretta, a meno che non si tratti di di disabili o di anziani, passati dai 537.238 di gennaio ai 460.775 di febbraio. Queste famiglie “monocratiche” rappresentano larga parte degli assistiti (il 46%) anche a causa della scala di equivalenza che penalizza i nuclei più numerosi. Proprio su questo tema, accanto alla stretta sulle persone occupabili, Palazzo Chigi dovrebbe approvare un provvedimento nelle prossime settimane.

C’è in ultima analisi un altro elemento legato al crollo delle richieste di Rdc: la consapevolezza che la misura scadrà a fine 2023. Il Governo ha infatti annunciato che da gennaio 2024 non sarà più possibile ricorrere al Reddito di cittadinanza, già ridimensionato e avviato alla sostituzione con nuove misure tramite la Legge di Bilancio 2023. Un esempio su tutti: da quest’anno i cittadini “occupabili” possono mantenere il sussidio solo per sette mesi.

L’importo dell’assegno Rdc

Le famiglie che a febbraio hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza sono stati 899.842, con un assegno medio calcolato in 605,90 euro. In nuclei che hanno ricevuto invece la Pensione di cittadinanza sono state 101.901, per un assegno medio di 305,16 euro e 115.651 persone coinvolte. Gli italiani che hanno ricevuto il Reddito o la Pensione di cittadinanza a febbraio sono stati 902.020, mentre i cittadini di altri Stati europei sono stati 34.098, gli stranieri 64.061 e i familiari e i titolari di protezione internazionale 1.564.

Le famiglie di almeno sei persone con il Reddito o la Pensione di cittadinanza sono 17.667 (113.077 le persone coinvolte) per un importo medio di 825,56 euro. I nuclei con cinque persone sono 44.800 (e 224.000 le persone coinvolte) con un assegno medio di 812,77 euro. Le famiglie di una persona sono 460.775 (di cui 384.664 senza presenza di disabili) per un contributo medio di 466,63 euro.